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La teoria del benessere

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Nel 2011, Martin Seligman, che da oltre un decennio studiava la felicità autentica e il benessere, si è reso conto che è impossibile descrivere la felicità come un oggetto unitario. Il benessere (termine che è stato scelto al posto di “felicità” per non fare confusione con le precedenti teorie) è una somma di dimensioni diverse; ciascuna di queste dimensioni va misurata separatamente. Per chiarire questo punto, Seligman propone l’esempio del tempo atmosferico: non esiste una misura che descrive il tempo atmosferico, ma una serie di misure (temperatura, umidità, pressione barometrica e via dicendo). Il benessere si comporta allo stesso modo.

Le ricerche hanno evidenziato cinque dimensioni principali che contribuiscono al benessere. Sono le cinque dimensioni che hanno portato alla nascita del modello PERMA:

  • P (positive emotions, emozioni positive)
  • E (engagement, coinvolgimento)
  • R (relationship, relazioni positive)
  • M (meaning, significato)
  • A (accomplishment, realizzazione)

Emozioni positive
Le emozioni positive ci fanno sentire bene e ci aiutano a crescere. Attenzione: il benessere non si raggiunge attraverso l’assenza di emozioni negative (questo sarebbe impossibile e perfino preoccupante). L’importante, invece, è sperimentare più emozioni positive rispetto a quelle negative. La dr. Barbara Fredrickson ha individuato un rapporto di positività ideale pari a 3:1 (cioè dovremmo provare tre micro-momenti positivi per ogni micro-momento negativo).

Coinvolgimento
Si parla di coinvolgimento quando le persone scelgono di fare qualcosa per proprio interesse, divertimento e passione. Queste scelte portano a delle “esperienze ottimali”, che assorbono l’individuo all’interno di un flusso (flow) totalizzante. Mentre siamo all’interno del flusso, ci sentiamo concentrati e pieni di energia.

Relazioni positive
La solitudine rappresenta una situazione invalidante: le relazioni con gli altri rappresentano una risorsa dal valore inestimabile, che ci aiuta a risollevarci nei momenti di difficoltà e che ci mette in condizione di sperimentare un senso di comunione, fiducia e positività.

Significato
Cercare un significato nella propria vita, sentire di essere parte di una comunità e di far parte di qualcosa di più grande del singolo è da sempre una componente importante nelle nostre vite.

Realizzazione
La realizzazione personale, intesa come successo o come conseguimento dei propri obiettivi, è uno scopo che le persone ricercano con forza. Per anni la psicologia e le scienze dell’educazione hanno trascurato questo elemento, focalizzandosi esclusivamente sui rapporti collaborativi, sulle emozioni positive e sulla ricerca di un significato nella vita. Solo recentemente si è scoperto che gli individui traggono benessere da una “vittoria” fine a se stessa: il gusto di vincere e avere successo ci porta a stare bene, a patto di essere mescolato in modo armonico con gli altri elementi del modello.

L’interazione di questi cinque elementi produce il benessere e porta gli individui a svilupparsi al massimo grado possibile. In inglese, questo sviluppo ottimale prende il nome di flourishing, il termine con cui si indica l’atto della fioritura; in italiano il termine è intraducibile; per questo motivo gli psicologi positivi hanno preferito l’espressione “funzionamento ottimale” (meno poetico ma sufficientemente chiaro).

Ma come si arriva al flourishing? Sempre Seligman ha provato a spiegarlo ricorrendo alla formula della felicità (di cui abbiamo parlato in questo articolo). Il modo migliore per costruire la felicità è lavorare sui fattori interni, quelli che dipendono dal nostro controllo. In particolare, dobbiamo:

E se stai pensando che vincere alla lotteria potrebbe renderti molto più felice di quanto non potrebbe fare un percorso di crescita personale, dovrai ricrederti: nel 1978 un gruppo di ricercatori (tra le fonti trovi il link per leggere l’articolo originale, in lingua inglese) analizzarono il grado di felicità di alcune persone che avevano vinto grosse somme di denaro alla lotteria e confrontandolo con il grado di felicità di altrettante persone, che non avevano vinto nulla. Coloro che avevano vinto alla lotteria avevano sì modificato il loro stile di vita (adattandolo alla loro nuova disponibilità economica), ma non erano più felici rispetto agli altri.

Flourishing

Avete mai sentito parlare di flourishing? Probabilmente no: in Italia, infatti, questo termine è ancora poco conosciuto e ancor meno promosso. Facciamo un passo indietro: negli Stati Uniti, qualche decennio addietro, alcuni psicologi si resero conto che la psicologia, sin dalla sua fondazione, si era occupata della malattia, del malessere. Per inciso, questa concezione, purtroppo, è ancora molto diffusa: siamo portati a pensare che dallo psicologo ci vada “chi ha qualche problema”.
Eppure, l’Organizzazione Mondiale della Sanità, già negli anni sessanta aveva riformulato il proprio concetto di salute: da assenza di malattia (così si pensava alla salute un secolo fa) a stato di benessere. L’assenza di malattia è certamente importante per il benessere, ma non è tutto; anzi, è una piccola parte. La maggior parte di noi è fisicamente sana, eppure insoddisfatta (abbiamo discusso questi dati in occasione della giornata mondiale della felicità). Negli ultimi anni siamo sempre più infelici, secondo le rilevazioni di vari organismi nazionali e internazionali. Esiste un test piuttosto semplice per misurare il grado di felicità: stiamo parlando della SWLS (puoi trovare le domande e le indicazioni qui; richiede appena un paio di minuti).
Queste considerazioni portarono gli psicologi di cui sopra a domandarsi: cos’è il benessere? Quali sono le componenti del benessere, ossia i fattori che ci permettono di vivere una vita degna di essere vissuta?
Da queste domande nacque una nuova corrente psicologica: la psicologia positiva. Gli psicologi positivi non si occupavano più della malattia (psichica), ma di aiutare gli individui a stare bene.

Il concetto di flourishing si ricollega proprio a questo: letteralmente, flourishing indica l’atto della fioritura. Un essere umano, per fiorire, deve raggiungere un grado di funzionamento ottimale (flourishing è stato tradotto in italiano proprio come funzionamento ottimale). Questo funzionamento dipende da cinque dimensioni fondamentali: la prevalenza di emozioni positive, il coinvolgimento nelle attività quotidiane, buone relazioni sociali, l’attribuzione di un significato alla propria vita e infine il raggiungimento dei propri obiettivi.
Quando queste cinque dimensioni sono sviluppate in modo adeguato, allora l’individuo vive un profondo benessere.

PER EDUCARE CON LE FAVOLE:

Per aiutare i più piccoli a riconoscere le emozioni e a coltivare le buone pratiche che ci fanno stare meglio abbiamo scritto la raccolta di racconti “Cuorfolletto e i suoi amici”.

libri cuorfolletto e i suoi amici

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