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Lo stimolo casuale: un “esercizio di fantasia”

Solitamente, il pensiero laterale si attiva rimanendo all’interno di un’idea o di un problema da risolvere. Esistono però alcuni metodi e alcuni casi che sono esclusivi del pensiero laterale. Uno di questi è lo stimolo casuale. Scopri cos’è e come si può allenare.

LO STIMOLO CASUALE

Quando ci addentriamo in un problema, di solito cerchiamo di eliminare tutti gli stimoli che non riteniamo collegati ad esso, considerandoli fonti di distrazione. Nella maggior parte dei casi, infatti, le nostre forze fisiche e mentali sono sufficienti a risolvere il problema: concentrandole otteniamo il risultato desiderato in un tempo relativamente breve. Ci sono casi in cui questo non basta.

Il pensiero laterale prende molto sul serio gli stimoli casuali: ci possono aiutare a costruire nuove connessioni, a guardare il problema da un’angolatura differente. Gli stimoli casuali sono alla base della serendipità: scoperte dettate dal caso, grazie ad un’intuizione fortunata.

Ma che cos’è questo stimolo casuale? Si tratta di un elemento (una parola, un oggetto, un evento) apparentemente senza alcuna relazione con il problema che stiamo cercando di risolvere. Se cerchiamo di collegare questo stimolo casuale al problema, stiamo utilizzando il pensiero laterale.

Immagina di dover progettare un menù per un pranzo con le amiche e gli amici. Se non riesci a decidere, potresti usare uno stimolo casuale: prendi una parola a caso, poi prova a metterla in relazione con il pranzo.

Ad esempio, se la parola casuale fosse “roccia”, potresti pensare a:

  • un menù servito su di una roccia
  • un menù che richiami i colori della roccia
  • un menù impiattato insieme ad una piccola roccia decorativa

Ci sono tantissimi altri collegamenti possibili. Non è detto che tutti siano validi, né che tutti facciano al caso tuo. Ma questa, è la norma quando si applica il pensiero laterale: non c’è una sola soluzione e non è detto che tutte siano valide. L’obiettivo è generarne quante più possibili, liberando il pensiero.

Esercitarsi con lo stimolo casuale

Per imparare ad utilizzare gli stimoli casuali, puoi utilizzare un metodo semplicissimo: prendi un libro, una rivista o un dizionario e scegli una parola in modo casuale. Dovrai sceglierla davvero a caso! Per fare questo, scrivi su un bigliettino tre numeri (uno a tre cifre, uno a due cifre ed infine un terzo ad una sola cifra): il primo rappresenterà la pagina da aprire, il secondo la riga ed il terzo la parola da utilizzare. In questo modo, riuscirai a generare uno stimolo realmente casuale.

Adesso, bisogna applicare lo stimolo casuale. Si può utilizzare di fronte a qualsiasi situazione-problema, anche a scuola. Potresti anche inventarti un problema dal nulla, per fare pratica. Un esempio di problema potrebbe essere:

  • Inventare un banco per la scuola che ogni studente possa personalizzare senza rovinarlo

Ci sono centinaia di altri esempi e qualsiasi problema è potenzialmente valido. Non ti resta che da generare una parola casuale e utilizzarla per risolvere il problema! Prova a stendere un elenco di tutti i possibili collegamenti. Se proponi il problema in classe, potresti far individuare una connessione a ciascun bambino.

L’esercizio è più efficace se viene imposto un limite temporale stretto: da tre a cinque minuti, per esempio. Quanto basta per riflettere, ma senza annoiarsi.

Ultima cosa: perché lo stimolo casuale diventi efficace, è molto importante fidarsi di lui. Magari non riuscirai a cogliere subito il nesso tra stimolo e problema, ma se apri la mente, riuscirai a generare tante nuove soluzioni e connessioni. E una di queste, potrebbe essere quella vincente.

ALTRI ESERCIZI PER ALLENARE IL PENSIERO LATERALE

A proposito, se vuoi allenare il pensiero creativo e il pensiero laterale, puoi cominciare da questi esercizi:

BIBLIOGRAFIA

DE BONO E. (2000), Il pensiero laterale, BUR
DE BONO E. (2015), Creatività e pensiero laterale, manuale di pratica della fantasia, BUR
DE BONO E. (2015), Sei cappelli per pensare: Manuale pratico per ragionare con creatività ed efficacia, BUR

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