La leggenda dell’ulivo
Questo racconto fa parte della raccolta “Storie di Pasqua per bambini”
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Indice
La leggenda dell’ulivo
Testo (a cura di): Alessia de Falco e Matteo Princivalle
Si dice che un tempo gli ulivi avessero il tronco liscio e diritto e che fossero gli alberi più alti del bosco; si dice che i loro rami giocassero insieme alle nuvole. Ma un giorno, alcuni soldati si addentrarono nel bosco con le loro accette: cercavano legna per costruire tre croci. Presto, infatti, avrebbero dovuto crocifiggere un uomo di nome Gesù, insieme a due ladri.
Gli ulivi, che ascoltavano tutto ciò che dicevano gli uomini, inorridirono sentendo quelle parole. Per centinaia di anni non avevano mai fatto male a nessuno: coi loro rami davano riparo agli uccellini e sotto la loro corteccia abitavano gli insetti del bosco.
“Noi dovremmo diventare assassini di uomini? No, mai”. Gli ulivi preoccupati si riunirono, per decidere cosa fare. I loro rami smisero di giocare insieme alle nuvole e chiesero consiglio al vento.
Quando i soldati avvistarono gli ulivi, esclamarono: “Quelli sono gli alberi che stavamo cercando! Ce ne basterà uno per costruire tutte e tre le croci”. Ma era troppo tardi: gli ulivi avevano già preso la loro decisione. All’improvviso si alzò un vento così forte che i soldati dovettero sostenersi uno con l’altro per non cadere. Il vento piegò il tronco degli ulivi, annodando i rami tra loro e deformando la corteccia.
Quando si placò, gli ulivi non erano più alti e dritti: il loro tronco era basso, ricurvo. I soldati non capirono cosa fosse successo e se ne andarono borbottando: “Questi alberi sono così pieni di nodi che non potremmo ricavarci nemmeno un bastone da passeggio, figurarsi una croce. Eppure da lontano sembravano così alti”.
Gli ulivi, invece, cantavano e piangevano: cantavano perché avevano avuto il coraggio di evitare un destino atroce e piangevano perché non sarebbero mai più tornati all’aspetto di un tempo. Le loro lacrime, mescolandosi al canto cominciarono a brillare e si tramutarono in olive, frutti dolci e amari allo stesso tempo.

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