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Al lupo, al lupo!

Al lupo, al lupo! è una favola di Esopo, adatta ai bambini dai 4 anni in su.

Al lupo, al lupo!

Esopo

In un villaggio viveva un pastorello che, ogni giorno, portava le pecore a pascolare. Poiché si annoiava molto, decise di fare uno scherzo agli abitanti del villaggio.
«Al lupo, al lupo!» cominciò a gridare. I contadini del villaggio accorsero con forconi e randelli, ma una volta nel prato non videro nessuno.
Il pastorello, rideva a crepapelle: «Era uno scherzo, e ci siete cascati tutti!»
Il giorno dopo ripeté lo scherzo: i contadini arrivarono di corsa al prato ma si accorsero che si trattava di un altro scherzo del pastorello, che si era preso gioco di loro per la seconda volta.
Un giorno, all’improvviso, arrivò un intero branco di lupi. Il pastorello cominciò a gridare: «Al lupo, al lupo!»
I contadini, però, pensarono che si trattasse del solito scherzo e rimasero al loro posto. Così, i lupi fecero strage di pecore e agnelli senza che nessuno li disturbasse.

Morale: Nessuno crede ai bugiardi, neppure quando dicono la verità.

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Tag: al lupo al lupo favola

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Il cervo alla fonte e il leone

Il cervo alla fonte e il leone è una favola di Esopo adatta ai bambini dai 6 anni in su.

Il cervo alla fonte e il leone

Un cervo, assetato, andò ad una fonte per bere; lì, rimase ad osservare la sua immagine riflessa nell’acqua. Era fiero delle sue grandi corna, dai disegni intricati, mentre le sue gambe, proprio non gli piacevano: erano così fragili.
Stava ancora riflettendo sul suo riflesso quando un leone si mise ad inseguirlo. Il cervo si diede alla fuga e, per un bel pezzo, riuscì a distanziarlo: infatti, le sue gambe correvano più veloci di quelle del leone sulla pianura.

Ad un certo punto, però, il cervo si ritrovò in una fitta boscaglia, piena di rovi e cespugli. Aveva fatto poca strada che le corna gli si impigliarono tra i rami: tra gli alberi bassi, il cervo non riusciva a muoversi e il leone lo raggiunse in un attimo.
In punto di morte, il cervo si disse tra sé: “Me infelice! Solo adesso capisco che quelle gambe che disprezzavo tanto potevano salvarmi, e queste corna di cui andavo tanto fiero sono state la mia rovina”.

Spesso, ciò che riteniamo inutile si rivela più utile di ciò che ammiriamo ed apprezziamo. 

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Le due rane

Le due rane è una favola di Esopo adatta ai bambini dai 6 anni in su.

Le due rane

C’erano una volta due rane, che abitavano l’una di fronte all’altra. La prima aveva la sua casa in un acquitrino, la seconda, invece, in una piccola pozzanghera formatasi al centro della strada che costeggiava l’acquitrino. La prima rana, cercava di convincere l’altra ad abbandonare la sua pozzanghera e a trasferirsi nell’acquitrino: “Qui c’è spazio per tutte e due; l’acqua è profonda e le canne ci nasconderanno dagli uccelli e dai serpenti. Perché non vieni ad abitare insieme a me?”
Ma l’altra rana non ne voleva sapere: la sua pozzanghera era così comoda, e poi, ci era nata e cresciuta; perché mai avrebbe dovuto abbandonare la sua casa per seguire la vicina? Non c’era proprio alcuna buona ragione. Così, ogni giorno rifiutava la proposta dell’altra rana e continuava la sua vita nella pozzanghera. Un brutto giorno, però, da quella strada passò un carro. La rana che abitava nella pozzanghera non fece in tempo a spostarsi e le ruote del carro la uccisero.

Anche tra gli uomini, ce ne sono molti che, piuttosto di cambiare le loro abitudini, sono disposti a subire qualsiasi cosa. 

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Il pesciolino e il pescatore

Il pesciolino e il pescatore è una favola di Esopo adatta ai bambini dai 4 anni in su.

Il pesciolino e il pescatore

C’era una volta un pescatore seduto sopra uno scoglio, ad aspettare che qualche pesce abboccasse all’amo. All’esca abboccò un piccolo pesciolino, tutto spine.

Quando il pescatore lo tirò su, il pesciolino si mise ad implorarlo: “Lasciami andare, ti prego; sono così piccolo e magro che non te ne faresti nulla di un pesce come me. Ma se mi rimetti in acqua, ti prometto che una volta che sarò cresciuto e sarò diventato un bel pesciolone tornerò a farmi ripescare: allora sì che avrai da mangiare!”

Ma il pescatore, gli rispose: “Pesciolino, non mi inganni con le tue belle parole; pensi davvero che io creda che, una volta diventato grande, tornerai ad abboccare al mio amo? Meglio un piccolo pesciolino oggi che sperare in un pesce più grosso domani”.
Così il pescatore gettò il pesciolino nel suo cesto e tornò a pescare, fino all’ora di cena.

Morale: Meglio poco ma oggi che tanto domani.

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Il Sole e il vento del Nord

Il Sole e il vento del Nord è una favola di Esopo adatta ai bambini dai 6 anni in su.

Il Sole e il vento del Nord

Un giorno il Sole e il vento del Nord decisero di litigare.
“Sono più forte di te!” disse il vento al Sole.
“Niente affatto” rispose l’altro.
E così, decisero di sfidarsi in una prova di forza. Vedendo un uomo camminare lungo il sentiero, il vento del Nord disse: “Il primo tra noi che riuscirà a spogliare quell’uomo sarà il più forte”. E il Sole accettò.
Il vento del Nord prese a soffiare contro il viandante con tutte le sue energie: pensava che in questo modo gli avrebbe fatto volare via i vestiti con la sua forza. Ma quello, sentendo il freddo e il vento, tirò fuori dalla sua sacca un mantello per coprirsi. Il vento, infuriato, soffiò ancora più forte: così, il viandante prese anche una sciarpa ed un cappello.
Poi, toccò al Sole, che cominciò a risplendere scaldando la Terra. Il viandante, per il caldo, ripose la sciarpa, il cappello e il mantello. Il Sole intensificò i suoi raggi, finché non  diventarono bollenti. L’uomo, che era arrivato nei pressi di un fiume, non resisteva più a quel caldo: così, si spogliò e si buttò in acqua.

Morale: La persuasione, spesso, è più forte della violenza.

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Il pipistrello e le donnole

Il pipistrello e le donnole è una favola di Esopo adatta ai bambini dai 5 anni in su.

Il pipistrello e le donnole

Un pipistrello si posò a terra e fu catturato da una donnola, che minacciava di ucciderlo.
“Ti supplico”, le disse il pipistrello in lacrime, “non ammazzarmi”.
“Ma io odio gli uccelli” rispose la donnola, “e tu voli, proprio come un uccello. È per questo motivo che voglio ucciderti”.
“No, no: ti sbagli. Io non sono un uccello, ma un topo. Guarda bene: non vedi che ho le orecchie e che il mio corpo è coperto di pelo invece che di piume?”
La donnola si convinse e lo lasciò andare.
Qualche tempo dopo, il pipistrello si posò a terra e fu catturato da un’altra donnola. Anche questa donnola voleva ucciderlo.
“Ti supplico” disse, “risparmiami la vita”.
“Ma io odio i topi” rispose la donnola, “e tu sei un topo. È per questo motivo che voglio ucciderti”.
“No, no: ti sbagli. Io non sono un topo, ma un uccello. Osservami bene: ho le ali! Hai mai visto un topo con le ali?”
Anche questa volta la donnola si convinse e lo lasciò andare.

Morale: Per risolvere i problemi, dobbiamo imparare a scegliere ogni volta la strategia più adatta.

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