Questa scheda fa parte del progetto “Libro dei nomi” di Portale Bambini: una raccolta open source di nomi maschili e femminili completi delle loro schede illustrate da stampare. Ci auguriamo che queste schede possano essere donate a migliaia di bambini, aiutandoli a non dimenticare le proprie radici. Il diritto al nome (e alla conoscenza di esso), infatti, è incluso tra i diritti fondamentali dei bambini.
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Alexander è un nome italiano di origine greca, che significa “Protettore degli uomini”.
ORIGINE E SIGNIFICATO DEL NOME ALEXANDER
Alexander è un nome di origine greca. Deriva da “Alexein”, che significa difendere e “Andros”, che significa uomo. Si può tradurre come “difensore degli uomini”. Questo nome è stato portato da molti personaggi dell’Antica Grecia.
ONOMASTICO DEL NOME ALEXANDER
L’onomastico viene festeggiato il 26 agosto, giorno in cui si commemora Sant’Alessandro di Bergamo.
CURIOSITÀ
Il colore legato al nome Alexander è il giallo, mentre la pietra portafortuna è la Pirite.
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Il nostro corpo può trasformarsi in uno strumento pittorico: vale per la pittura con le mani, ma le dita non sono da meno! In questo laboratorio ti proponiamo una traccia di lavoro per sperimentare la pittura con le dita associata ad una traccia realizzata con il pennarello nero.
Esperimenti di pittura con le dita
Il nostro primo esperimento, a tema pasquale, ci ha portato a colorare con le dita una colomba (ispirata alla “Colomba della pace” di Picasso). Dopo aver realizzato i contorni della colomba con il pennarello nero, abbiamo riempito l’interno con i colori a tempera.
Questo secondo esperimento di pittura con le dita parte da un elemento naturale, il cosiddetto soffione (l’infruttescenza del tarassaco comune). Anche in questo caso abbiamo realizzato lo schizzo con il pennarello, poi abbiamo dato un tocco di colore con le dita.
Laboratori artistici come questi sono importanti per guidare i bambini alla scoperta delle infinite combinazioni dell’arte. La ricchezza di modelli e sperimentazioni è essenziale per permettere alla personalità artistica di emergere.
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Tutti noi, nessuno escluso, proviamo tante emozioni diverse ogni giorno. Gli uomini sperimentano le emozioni sin dall’antichità; l’imperatore-filosofo Marco Aurelio suggeriva di non farsi trascinare dalle emozioni, mentre secondo il filosofo Seneca l’uomo saggio era in grado di riconoscere i limiti delle emozioni e di evitarle, utilizzando invece la ragione.
Questi filosofi, che non conoscevano la struttura del cervello umano, avevano già capito un fatto molto importante: il nostro cervello è “diviso” in due. Da un lato troviamo la parte emotiva, dall’altro quella razionale. La loro intuizione è stata confermata negli anni Novanta: gli scienziati, grazie alle tecnologie moderne, che permettono di osservare l’attività del cervello in modo non invasivo, hanno scoperto come il cervello produce le emozioni e come queste influenzano il pensiero razionale.
Oggi sappiamo che la nostra mente è divisa in due parti: una razionale, l’altra emozionale (o emotiva). Ce lo spiega Daniel Goleman in “Intelligenza emotiva“:
“La mente razionale è la modalità di comprensione della quale siamo solitamente coscienti: dominante nella consapevolezza e nella riflessione, capace di ponderare e di riflettere. Ma accanto ad essa c’è un altro sistema di conoscenza – impulsiva e potente, anche se a volte illogica, c’è la mente emozionale… La dicotomia emozionale/razionale è simile alla popolare distinzione fra “cuore” e “mente”; quando sappiamo che qualcosa è giusto “con il cuore” la nostra convinzione è di un ordine diverso – in qualche modo è una certezza più profonda – di quando pensiamo la stessa cosa con la mente razionale… Spesso – forse quasi sempre – queste due menti sono perfettamente coordinate; i sentimenti sono essenziali per il pensiero razionale, proprio come questo lo è per i sentimenti. Ma quando le passioni aumentano d’intensità, l’equilibrio si capovolge: la mente emozionale prende il sopravvento, travolgendo quella razionale“.
La mente emozionale, tuttavia, non funziona allo stesso modo di quella razionale: è più antica, sfugge al controllo cosciente ed è capace di influenzare notevolmente i nostri pensieri. Del resto, la mente razionale si è evoluta nel corso dei millenni proprio a partire dal nucleo emozionale. Già, le emozioni hanno il potere di disorganizzare il pensiero. Ecco perché è tanto importante imparare ad armonizzare pensiero ed emozione.
“In un certo senso, abbiamo due cervelli, due menti – e due diversi tipi di intelligenza: quella razionale e quella emotiva. Il nostro modo di comportarci nella vita è determinato da entrambe: non dipende solo dal Q.I., ma anche dall’intelligenza emotiva, in assenza della quale, l’intelletto non può funzionare al meglio. La complementarietà del sistema limbico e della neocorteccia, dell’amigdala e dei lobi prefrontali, significa che ciascuno di essi è solitamente una componente essenziale a pieno diritto della vita mentale. Quando questi partner interagiscono bene, l’intelligenza emotiva si sviluppa, e altrettanto fanno le capacità intellettuali“.
L’area del cervello legata alle emozioni si chiama amigdala ed è collegata con il talamo, l’area del cervello che riceve gli stimoli visivi e uditivi. Quello che hanno scoperto gli scienziati è che l’amigdala è la prima porzione del cervello a ricevere ed elaborare questi stimoli. Solo in seguito essi arriveranno nelle aree che attivano il pensiero razionale. L’amigdala è in grado di produrre reazioni vegetative, ormonali e perfino comportamentali, e tutto questo avviene in una frazione di secondo, prima di avere la possibilità di “pensarci su”.
PER EDUCARE CON LE FAVOLE:
Per aiutare i più piccoli a riconoscere le emozioni e a coltivare le buone pratiche che ci fanno stare meglio abbiamo scritto la raccolta di racconti “Cuorfolletto e i suoi amici”.
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Alan è un nome di origine bretone e significa “bello”.
Questo nome è stato utilizzato a lungo come nome dinastico da molti sovrani della Bretagna. Il nome Alan è tuttora uno dei più diffusi nella Bretagna francese e in Inghilterra. La forma italiana del nome, Alano, è estremamente rara; al suo posto, si preferisce la forma bretone.
L’onomastico del nome Alan si festeggia il 25 novembre, in ricordo di Sant’Alano Abate.
Il colore legato al nome Alan è il rosso.
La pietra portafortuna per Alan è il rubino.
Cliccate quiper scaricare o per stampare la scheda del nome Alan.
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Agata è un nome italiano di origine greca, che significa “nobile” o “giusta”.
ORIGINE E SIGNIFICATO DEL NOME AGATA
Agata è un nome di origine greca, che deriva dall’aggettivo “Agathos”, che significa buono, nobile e giusto. Questo nome deve la sua fortuna al culto di Sant’Agata, martire siciliana. È diffusa anche la forma Agatha, che riprende la forma greca.
ONOMASTICO DEL NOME AGATA
L’onomastico si può festeggiare il 5 febbraio, giorno in cui si ricorda Sant’Agata.
CURIOSITÀ
Il colore legato al nome Agata è il viola, mentre la pietra portafortuna è l’Agata.
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