Alexandra è un nome femminile di origine greca, che significa “protettrice degli uomini”.
Alexandra è un nome di origine greca, versione femminile di Alessandro. Deriva dal verbo alexein, che significa “difendere” e andros, che significa “uomo”. Si può tradurre come “difensore degli uomini”. Questo nome era diffuso nell’antica Grecia.
L’onomastico si festeggia il 20 marzo, in ricordo di Sant’Alessandra martire.
Il colore legato al nome Alexandra è il rosso.
La pietra portafortuna per Alexandra è il rubino.
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“Tutte le famiglie felici si assomigliano fra loro, ogni famiglia infelice è infelice a suo modo”.
(Lev Tolstoj)
Se l’incipit dell’Anna Karenina dice il vero, allora dovremmo domandarci cos’è che accomuna le famiglie felici. E se da un lato è innegabile che la felicità è fatta di troppe sfumature per poterle racchiudere in qualche semplice regola o direttiva (al punto che ci piace parlare di non-metodo della felicità), dall’altro è evidente che si sono delle buone pratiche per la vita in famiglia che, se le applicassimo, renderebbero tutto più semplice. Proviamo insieme ad evidenziarne quattro.
Una famiglia in cui manca il rispetto è una famiglia in cui manca la serenità. E anche se alle volte può capitare di perdere la calma e reagire in modo inopportuno, una volta calmata la tempesta emotiva sarà il caso di parlare con gli altri membri della famiglia per chiarire quel che è successo e riportare l’armonia.
Il rispetto è il miglior concime per far germogliare la gentilezza. E dove c’è gentilezza ci sono anche amore, condivisione e serenità!
LE RESPONSABILITA’ SI DIVIDONO
Già: una casa per essere felice ha bisogno di una famiglia che lavori come una squadra. Spesso capita che ci sia una persona che si fa carico dei problemi e delle incombenze dell’intera famiglia. Questo meccanismo, che spesso è generato dalla generosità e dall’amore, alla lunga finisce per logorare tutti quanti.
Meglio dividersi sin dal principio le responsabilità: a ciascuno deve essere chiaro quali sono i suoi compiti pratici e quali invece gli impegni mentali (verificare che ci sia da mangiare, organizzare le pulizie, preparare zaino e compiti, etc.)
LE PROMESSE SI MANTENGONO
Spesso diamo la nostra parola con troppa leggerezza. In questo modo, senza volerlo, svalutiamo noi stessi. Una promessa non perde importanza se viene fatta in famiglia; al contrario, dovrebbe essere ancor più sacra.
Mantenere le promesse rientra nel campo, più complesso (e meraviglioso) della buona comunicazione: le nostre parole hanno un grande potere, possono cambiare la vita di qualcun altro. Proprio per questo dovremmo imparare ad usarle nel migliore dei modi!
I PROBLEMI SI AFFRONTANO INSIEME
Non esistono famiglie senza problemi. Al più, esistono famiglie che li nascondono sotto i tappeti! Questo però non dovrebbe diventare un ostacolo alla felicità o alla realizzazione delle tre regole precedenti. Al contrario!
Di fronte ad un problema, abbiamo la possibilità di riscoprire l’amore, il rispetto e la partecipazione; sono momenti in cui la famiglia, al completo, può rigenerarsi e rinsaldarsi. Non è sempre semplice, anzi, non lo è quasi mai. Quel che conta, però, è mantenere l’attitudine al pensiero positivo e al lavoro di squadra.
COACHING CREATIVO: IL QUADRETTO DELLA CASA FELICE
A volte, avere un quadretto che ci ricorda le regole per vivere come una famiglia felice può farci bene. E’ vero, non sarà un cartellone colorato a fare i miracoli, ma è altrettanto vero che ogni volta che ci passeremo davanti ci faremo qualche domanda. Come realizzare un quadretto della casa felice? Il nostro consiglio è quello di lasciare che ciascun membro della famiglia si occupi di una regola. In questo modo, ognuno diviene custode di uno dei pilastri fondamentali su cui si regge la felicità del gruppo.
Idee per realizzarlo? Potremmo utilizzare un rettangolo di cartone colorato (potrebbe andar bene anche ritagliarlo da una scatola che non utilizziamo e dipingerlo poi con i colori a tempera). Ciascun membro della famiglia, poi, realizzerà su un semplice foglio di carta la sua regola; tutte le regole, infine, verranno incollate sulla base colorata.
Questo è forse il modo più semplice per realizzare un quadretto della casa felice.
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“La genitorialità autentica è il primo passo per guidare i bambini ad avere il coraggio di essere sinceri verso se stessi e verso gli altri. Essere un modello di salute emotiva significa essere genitori capaci. L’onestà emotiva, non la perfezione, è ciò che i bambini hanno bisogno di ricevere dai loro genitori. I bambini osservano di continuo il modo in cui provate rabbia, gioia, frustrazione, contentezza, successo, e come esprimete tutto questo al di fuori. Dobbiamo essere il modello dell’onestà per i nostri figli e far loro capire che è giusto provare tutte le emozioni. Molti genitori trovano facile gestire i sentimenti gioiosi dei loro figli, ma quando si tratta di quelli più impegnativi, come la rabbia, l’aggressività, e l’ansia, allora tutto si complica. Perciò i bambini imparano di meno riguardo a queste emozioni, con ripercussioni sulla loro abilità di controllarle in futuro. Riconoscere e accettare nei primi anni di vita tutte le emozioni, perfino quelle ostili, semplificherà il loro stare al mondo“.
Questo discorso si ricollega alla distinzione tra sentimenti e comportamenti: autenticità significa accettare la varietà dei sentimenti di cui è capace l’animo umano. Tuttavia, non tutti i comportamenti sono accettabili, per quanto nascano da un sentimento. Comprendere questo passaggio ed essere capaci di portarlo con naturalezza nella vita familiare significa essere genitori autentici.
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Oggigiorno nel mondo succedono molti eventi traumatici, legati al Coronavirus, ma anche a fattori politici-sociali. I bambini, anche a causa dell’esposizione ai media, ne restano profondamente colpito e spesso chiedono agli adulti di approfondire, a casa o a scuola.
In momenti come questo, come facciamo possiamo in modo costruttivo ed equo gli studenti, avviando una discussione aperta, neutrale e rispettosa di ogni punto di vista? Le sfide sono reali e la posta in gioco è alta. La disinformazione e i punti di vista polarizzati contribuiscono ad aumentare i pregiudizi. In questo contesto, gli insegnanti e i genitori possono svolgere un ruolo fondamentale e sinergico.
Gli insegnanti che desiderano affrontare con gli studenti argomenti di attualità e prepararli per il loro ruolo di cittadini, consapevoli dei diritti e delle responsabilità di ciascuno, possono farlo con sicurezza, correttezza e amore.
A tal fine, il Laboratorio di Sviluppo Social-Emozionale e Personale del Dipartimento di Psicologia di Rutgers, guidato dal professor Maurice Elias, ha sviluppato il progetto Students Ting Action Together (STAT), con il finanziamento del Gruppo Einhorn.
Il progetto STAT utilizza strategie di apprendimento socio-emotivo (SEL) per offrire agli insegnanti strumenti e risorse da usare durante le lezioni su questioni e problemi controversi, nel rispetto degli standard curriculari.
Le strategie riportate di seguito sono applicabili a molteplici discipline e attività scolastiche ed extra scolastiche. Sono progettate per aiutare gli insegnanti a facilitare le conversazioni su temi controversi con i loro studenti.
In estrema sintesi, si parte dalla costruzione di norme condivise in classe per lavorare sull’accettazione e il rispetto dell’altro, in modo tale da favorire il dialogo neutrale, non stereotipato e costruttivo anche su temi spinosi come l’attualità, sempre tenendo conto dell’età e della conseguente maturità degli studenti.
Creare una mappa delle interazioni sociali in classe
Le norme in aula sono accordi sociali che possono aiutare a strutturare l’ambiente e creare le basi per una comunità incentrata sulle relazioni, in cui gli studenti possono partecipare in modo aperto e rispettoso a discussioni significative e spesso controverse con i loro coetanei.
Qui alcune indicazioni per creare una mappa delle interazioni di classe (utile anche a casa):
Lavorare per capire altri punti di vista.
Rispettarsi l’uno con l’altro, anche se non siete d’accordo. Quando non sei d’accordo con qualcuno, considera la possibilità di fare una domanda per capire meglio la prospettiva del tuo compagno di classe.
Trattare i compagni di classe così come vorremmo essere trattati.
Secondo i ricercatori Robert Boostrom e John W. Maag, l’aula rappresenta un microcosmo della società e le norme di classe offrono agli studenti un quadro per interpretare il mondo esterno.
Co-creare un progetto di relazioni positive
Co-creare questo contratto sociale con gli studenti favorirà spazi inclusivi in cui poter esprimere apertamente le proprie idee, impegnandosi costruttivamente con il gruppo dei pari. Un progetto di relazioni positive è una pietra miliare del confronto. Non si può essere sempre d’accordo, ma bisogna essere sempre disposti ad ascoltare chi la pensa diversamente da noi.
Sempre nell’ambito del progetto STAT, vengono proposte queste linee:
Coinvolgere gli studenti: incoraggia i tuoi studenti ad assumere un ruolo attivo e partecipativo nel processo, come ad esempio arrivare alle norme tramite unanimità o votazione.
Concentrarsi sugli aspetti positivi: spiegare chiaramente le norme e concentrarsi sui comportamenti desiderati piuttosto che sui comportamenti indesiderati, più sul «tu ce la puoi fare» che sul «tu non lo farai».
Meno è di più: limitare l’elenco delle norme in aula, cinque in genere sono sufficienti.
Revisione periodica delle norme: è opportuno sintetizzare le norme di classe con un documento di lavoro che richiede un’attenzione esplicita e costante. Rivedete periodicamente le norme con gli studenti e valutate insieme se è necessario apportare modifiche.
Aiutare gli studenti a prendere posizione su un problema e ascoltare attivamente i coetanei mentre condividono le loro posizioni sono elementi cruciali della lotta a pregiudizi e stereotipi. L’obiettivo è sempre far sentire gli studenti accettati e compresi.
Questo è di particolare importanza nelle fasce dell’età della Scuola Primaria, poiché gli studenti sono sempre più consapevoli di come i loro coetanei li percepiscono e, quindi, sono più inclini a sentimenti di autocoscienza quando condividono le loro opinioni.
Three Strategies for Helping Students Discuss Controversial Issues. Su: gratergood.berkeley.edu
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Alda è un nome femminile di origine celtica che significa “avvenente”.
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Alena è un nome femminile di origine ceca e slava, che significa “splendente”.
Alena è un nome di origine ceca e slava. Come i nomi Lena e Lenka, è una forma alterata del nome Elena. Il nome Elena, da cui discende, ha origine greca e significa “splendente”.
L’onomastico del nome Alena si può festeggiare il 18 agosto, in ricordo di Sant’Elena.
Il colore legato al nome Alena è il giallo.
La pietra portafortuna per Alena è il topazio giallo.
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