Non uccidete il mare, la libellula, il vento. Non soffocate il lamento (il canto!) del lamantino. Il galagone, il pino: anche di questo è fatto l’uomo. E chi per profitto vile fulmina un pesce, un fiume, non fatelo cavaliere del lavoro. L’amore finisce dove finisce l’erba e l’acqua muore. Dove sparendo la foresta e l’aria verde, chi resta sospira nel sempre più vasto paese guasto: “Come potrebbe tornare a essere bella, scomparso l’uomo, la terra”.
Tante foreste
Testo di: Jacques Prévert
Tante foreste strappate alla Terra e massacrate distrutte rotativizzate. Tante foreste sacrificate per la pasta da carta ai miliardi di giornali che attirano annualmente l’attenzione dei lettori sui pericoli del disboscamento delle selve e delle foreste.
La città senza verde
Testo di: Carl Sandburg
Di te, mia città gli uomini diranno cose brutte ma vere. Diranno che ai bimbi hai tolto il sole, la fresca rugiada, la luce che scherzava sull’ erba sotto l’ aperto cielo, e li hai rinchiusi tra fredde mura, li hai costretti a inghiottire la polvere. Cose brutte ma vere diranno gli uomini dite, mia città.
Filastrocca della terra
Testo di: Margherita Bufi
Filastrocca della terra tonda gira non sta ferma. Terre e mari in alternanza per andare in vacanza.
Verde e azzurro in quantità da ammirare a volontà. Frutta, fiori e tanti odori da serbare come ori
Filastrocca della terra tutti quanti giù per terra a giocare, a divertirsi. Attenzione a non pentirsi!
Cura, amore e rispetto niente sporco, né dispetto. Fai la differenziata sarà la tua fidanzata.
Niente plastica e rifiuti per i pesciolini muti niente vetro e cartacce sparpagliati tra le erbacce.
Filastrocca della terra dico no all’effetto serra. Alla terra voglio bene quindi niente sprechi e pene.
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FILASTROCCA DEL CICLAMINO Alessia de Falco e Matteo Princivalle Filastrocca del ciclamino ne donerei uno ad ogni bambino. Per riempire il mondo di fiori che ce ne siano di tutti i colori. Per seminare altruismo e bellezza pace e lentezza, amore e leggerezza. Per ricordarci di non fare la guerra alla nostra cara e bella Terra.
Salviamo la Terra
Testo di: Monica Sorti
Un brutto dì la Terra lanciò un grido d’aiuto, l’Universo l’ascoltò veramente dispiaciuto, l’ascoltarono le stelle, l’ascoltarono i pianeti, l’ascoltarono perfino gli asteroidi ed i magneti. La povera Terra era triste e preoccupata, l’atmosfera intorno a lei era ormai surriscaldata. “E’ troppo caldo il mare”, sospiravano i granchi, mentre piangevan disperati gli orsi bianchi. “Si scioglieranno i ghiacci, avremo sempre più deserti”, sentenziavano studiosi e grandi esperti. La saggia Luna, dall’alto del suo cielo, disse: “Forse riusciamo a salvarti per un pelo! Spieghiamo ai bambini, che sono il futuro del mondo, cosa fare per renderlo di nuovo più fecondo. Basta sprechi di cibo, si ricicli l’abbigliamento, si risparmi sull’energia e sul riscaldamento. L’acqua sia usata con parsimonia ed attenzione, la carta vada in un cesto, la plastica in un bidone. Quando è possibile, anche se si è di fretta, non ci si sposti con l’automobile ma con la bicicletta. Si tenga pulito l’ambiente, si curino le piante, se farà tutto questo ogni singolo abitante e l’impegno sarà diffuso e condiviso, alla fine la Terra ritroverà il sorriso.
L’Ombelico del Mondo
Testo di: Silvia Buda
Questo è l’ombelico del mondo ed è un posto assai giocondo. La nostra amica Terra che per noi è la più bella ha bisogno di una mano, ha bisogno di un brano che parli di amore e di rispetto, di sapienza e di intelletto. Un solo canto di unione che si alza da Nord a Sud e che recita lo stesso mood: “Rispettiamo il nostro Pianeta dalla A fino alla Zeta!”
Rispetto per l’insetto
Testo di: Monica Sorti
In città o in mezzo alla natura le nostre scarpe agli insetti fan paura. Quindi, che tu abbia sandali o stivali, fai attenzione ai piccoli animali. Sull’asfalto si mimetizzan che è un piacere le formichine completamente nere. Invece si confonde tra l’erbetta la verde e saltellante cavalletta. Se per sbaglio cadi dall’amaca controlla che sotto non ci sia qualche lumaca. E guarda bene dove metti la cartella! Potrebbe esserci in giro qualche coccinella. Capita che, dopo un forte acquazzone corri il rischio di incrociare un lumacone, oppure che, con il tuo calcagno, ti ritrovi a pestare un grosso ragno. Che tu sia un adulto, un ragazzino o un infante, rispetta sempre questa regola importante: se per terra c’è qualcosa che a fatica si vede, stai attento a dove metti il piede.
Terra inquinata
Testo di: Antonella Berti
Ciao, mi presento, io son la Terra pennellate di verdi rosa, arancioni, rossi, neri, blu, gialli, marroni… i miei colori una volta eran belli… tempere, acrilici, olii, acquarelli, lasciavano il segno su tele di artisti luoghi bellissimi per i tanti turisti, cieli fantastici, prati fioriti , monti maestosi, strapiombi arditi. Esseri umani dai tanti colori, usi e costumi, diversi i sapori. Però da un pezzo son un po’ maltrattata, ed è per questo che mi sento avvilita l’uomo che dice di esser intelligente sta dimostrandosi assai negligente riempendo oceani, mari ,terreni d’ immondizia e di veleni…. e gli animali devon star male colpa del continuo disastro ambientale…. se, uomo caro, sarai più corretto, portandomi ancora il dovuto rispetto, ci farai solo tanto bene, cosa che ad entrambi comunque conviene….
Girotondo girotondo
Testo di: Erika Porro
Gira la terra, gira il mondo Il sole e la luna ci fan compagnia Quando arriva uno l’altro va via Girotondo girotondo Quante le stelle nello spazio profondo Se giro io, gira anche tu Intorno alla terra il mare è blu Giriamo insieme tutt’intorno Fino al tropico del capricorno Se giriamo ancora un po’ di più Il tropico del cancro è poco più su Girotondo girotondo Gioco un po’ poi mi nascondo Girano con noi anche gli animali In tundre, savane e foreste pluviali Girando saremo un po’ accaldati Se nei deserti ci siamo trovati Giriamo invece infreddoliti Se ai nostri poli siamo finiti Girotondo girotondo Gira la terra come un mappamondo Gira e abbraccia con amore La lunga linea dell’equatore Girano gli uomini, gira la gente In ogni città, stato e continente Girano popoli di vari colori Stiamo uniti per allontanare i dolori Girotondo girotondo Portiamo rispetto fino in fondo Girano e meritano tutte attenzioni Le etnie, le razze le religioni Gira gira ad oltranza Ogni tradizione, costume ed usanza Girando intoniamo musiche e canti E rispettiamoci tutti quanti Girotondo girotondo Quanto è bello il nostro mondo.
La Terra
Testo di: Marzia Mistretta
La terra è una palla rotonda e verdeggiante, ma sta perdendo il suo colorito e si stanno spegnendo pian pianino gli alberi vicino. A causa di uno smog pernicioso e aggressivo i bambini non possono più giocare nel giardino, e se ne vanno scontenti e con un broncio lungo tutto il giorno. Bisogna cambiare rotta, perché la terra ritorni in forma con i suoi uccellini che cantano la loro melodia e i fiori con la faccina allegra che riempiono e danno felicità a un terra straziata a volontà.
La Terra dallo Spazio
Testo di: Luigi Finucci
Come una palla in una stanza la Terra nello spazio rimbalza intorno al Sole lei si specchia e l’ uomo piano piano invecchia. È divisa in continenti meno male che ci sono i venti poi ecco montagne e laghi son legati con degli spaghi, non sono spaghi, sono i fiumi serviranno dei costumi dritti dritti in mezzo al mare è proprio l’ora di nuotare ma se dall’astronave vedo la Terra i miei occhi fanno la guerra a bocca aperta io rimango e di gioia io piango.
Amiamo la Terra
Testo di: Teresa Barbone
Non c’è bisogno di una scienza per vivere bene sulla Terra solo rispetto amore e pazienza. Se le sue dimensioni vuoi calcolare il giro in tondo non ci tocca fare ma una cartina consultare. La terra è formata da continenti il sole sorge a Oriente e tramonta a Occidente. Chi studia la fisica è un geofisica. Se vogliamo sapere che tempo farà guardiamo il Meteo e ce lo dirà. Per tutti noi però è importante rispettare l’ambiente sottostante Madre Terra un regalo ci farà un futuro pulito e migliore ci darà.
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Salute salutella con te la vita è bella. È per questo che ogni giorno io sto attento a più non posso. … I cibi scelgo con attenzione per non fare l’iniezione. Mangio sano e nutriente per far star bene anche la mente. … Salute salutella con te la vita è bella. Aria buona e sole assai per allontanare i guai. … Camminate in mezzo al verde per benessere solerte. Corsette al mattino dopo il cappuccino. … Salute salutella con te la vita è bella. Sto bene e sono sano e non ingrasso invano se bevo acqua in quantità depurandomi, oilà .
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Fare sport è divertente fa un gran bene a corpo e mente. Fare sport è salutare anche se non vuoi gareggiare. Fare sport in compagnia è la cosa più bella che ci sia.
Noi giochiamo a palla
Testo di: Silvia Buda
Noi giochiamo a palla, Marta, invece, balla. Tommy va in piscina, Carlotta indossa la tutina. Gimmy gioca a pallacorda, Luisa salta allegra la corda. Gigi va in bicicletta, Sammy usa la racchetta. Loro fanno sport felici, sia da soli che con gli amici. Movimento ed esercizio… son di salute un buon indizio. Forza, corriamo al Palasport: Oggi è la giornata dello sport!
W lo sport
Testo di: Antonella Berti
Io ogni giorno mi diverto gioco a casa ed all’ aperto. Io, invece, ho già più impegni devo leggere e studiare ché mi devo diplomare. Io, adulto, ho un lavoro che m’impegna assai davvero. Io son mamma d’ un piccino io non timbro un cartellino ma durante la giornata sono sempre indaffarata. “Ma non c’è solo la testa” disse il corpo un po’ arrabbiato, “c’è bisogno d’equilibrio, di relax, di movimento i miei muscoli son tesi, gambe e braccia solo pesi, ecco, allora, mi prometti che a fare sport ti metti? In piscina, una nuotata, una bella camminata, una corsa, là in campagna la salute ci guadagna”.
Quando facciamo squadra
Testo di: Margherita Bufi
Quando facciamo squadra tutto quanto quadra. Dopo la merenda ci aiutiamo a vicenda. La palla ci passiamo corriamo a perdifiato. Negli occhi ci guardiamo dritto e non di lato! Siamo un bel gruppo anche se non vinciamo tutto. Lo sport fatto insieme uniti ci tiene. Lealtà e rispetto ma anche tanto affetto.
Se tu non sei sportivo
Testo di: Margherita Bufi
Se tu non sei sportivo non dir “Me la vedo io”. Se rimani sempre fermo al PC oppure a letto stai a poltrire sul divano telefonino in mano niente giochi niente sport camminate neanche un po’, la noia ti pervade. … Non muoverti fa male! Aumenti di peso e stai molto spesso teso. Ti consiglio amico mio passeggiata e saltellio. Alla siesta di’ addio. Via..in giro, senza rinvio. … Solo oppure in compagnia fai sport in armonia. Con la palla e con gli attrezzi con il corpo e senza mezzi tu diventerai sportivo se sarai un po’ più attivo.
Tag: poesie sport, poesie sullo sport, poesie sullo sport per bambini
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Storia di due grembiuli che abbandonarono la biancheria e fuggirono a cavallo
Testo di: Alessia de Falco e Matteo Princivalle
Era una calda mattina di maggio ed il profumo del sapone di Marsiglia si disperdeva nell’aria, confondendosi con quello dei glicini. I panni erano stati stesi da poco al sole ed ondeggiavano, spinti dal vento che si divertiva a danzare con loro.
“Ehi, lasciami stare” protestò un grembiulino tutto rosa.
“Che c’è, non si balla più nelle giornate di primavera?” incalzò il venticello, baldanzoso come sempre.
“Balli con me perché sono rosa, come una principessina”, sibilò il grembiule, attirando su di sé l’attenzione di un paio di federe e di una camicia a quadretti. Il vento rimase un po’ interdetto, non si aspettava di certo una risposta così piccata.
“Io…Io…”. Non sapeva che cosa dire.
“È sempre la solita storia” proseguí sconsolato il grembiule rosa “Il mio è un colore da femmina; guarda quello lì, disse additando il grembiule azzurro steso poco più in là, da lui non ci vai mai”.
“Ma, veramente” balbettò il vento, pentendosi quasi subito delle sue parole “Con lui parlo di calcio”. Il grembiule rosa stava per diventare rosso di rabbia quando l’altro, quello azzurro, intervenne spiazzando tutti con un “E pensa che a me nemmeno piace il calcio, io sono appassionato di equitazione!”.
“Anche io!” esclamò gioiosa il grembiule rosa “Come vorrei scappare di qui e galoppare su un cavallo”.
“A me lo dici? Sogno ostacoli e paddock ogni volta che siamo in classe ad ascoltare la maestra di scienze”.
Il vento li ascoltò e capì: “Sapete che si fa?!? Qui si fa la rivolta dei grembiuli! Che ci importa del rosa e dell’azzurro, qui c’è gente, pardon, ci sono grembiuli, che vogliono montare in sella ad un bell’appaloosa. E io, Messer Ponentino, vi ci porterò”.
Fu così che il vento iniziò a soffiare fino a far saltare le mollette, il grembiule azzurro e quello rosa rotearono nel vento e si allontanarono verso il maneggio, felici. Nessuno seppe mai quanti continenti attraversarono insieme al loro fidato destriero, ma siamo certi che, azzurro o rosa che fossero, in fondo, il colore contava poco.
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Un pastore vestito di stracci stava attraversando il bosco seguito dal suo agnellino; quei due erano molto affezionati e camminavano uno accanto all’altro dal mattino alla sera. All’improvviso, da una grossa quercia saltarono fuori quattro briganti con le pistole spianate: avevano scambiato il pastore per un principe e l’agnellino per il suo destriero.
“Fermati e consegnaci tutto quello che hai: soldi, oro, gioielli e lettere firmate”” gli ordinarono. L’agnellino cominciò a tremare come una foglia.
“Sono solo un povero pastore, non ho niente con me. Se volete, controllate le tasche del mio mantello; troverete soltanto qualche attrezzo arrugginito”.
I briganti perquisirono il pastore e frugarono per bene anche tra i ricci della sua barba e nella lana dell’agnellino, convinti che potessero nascondere qualche pepita d’oro o un grosso diamante. Dopo un’ora di lavoro, si accorsero che non c’era proprio niente da rubare. Che delusione!
“Visto che non hai niente da darci ci prenderemo il tuo agnellino e lo cucineremo per cena” disse il più grosso dei briganti.
“Beee!” protestò l’agnellino, mentre due dei briganti lo afferravano per le zampe.
“Aspettate” li interruppe il pastore. “Io sono un pover’uomo, ma questo agnellino è il più intelligente tra tutti gli animali. Se lo lascerete andare, in cambio vi aiuterà a trovare un grande tesoro”.
“Questa è una bugia bella e buona” disse il capo dei briganti e ordinò agli altri di preparare la brace e lo spiedo.
“Ve lo dimostrerò. Mettetevi tutti in fila, qui davanti a me”. I quattro briganti obbedirono e fecero accomodare l’agnellino in mezzo a loro.
“Adesso provate a rispondere a questo indovinello: chi è che se ne va appena fate il suo nome?”
I briganti cominciarono a pensare e più pensavano, più si grattavano il capo. Uno dei quattro svenne per la fatica. Alla fine, il loro capo si arrese: “Ci arrendiamo. Non riusciamo a risolvere il tuo indovinello, ma nemmeno lui” disse puntando il dito contro l’agnello.
Il vecchi pastore fece segno di no con il dito. “Lui ha risposto correttamente: è rimasto in silenzio. Era proprio il silenzio la soluzione al mio indovinello: appena dite “silenzio”, ecco che il silenzio se n’è andato. L’agnellino l’ha capito ed è rimasto muto”.
I briganti, sbalorditi dall’intelligenza dell’agnello, lo lasciarono andare e gli fecero dei grandi inchini mentre si allontanava.
“Torneremo presto col vostro tesoro” disse il pastore strizzando l’occhiolino all’agnello.
Saranno tornati davvero con un forziere d’oro? La storia non lo dice, ma l’ha scritta l’agnellino e magari voleva farci uno scherzo.
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