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Poesie e filastrocche sull’ambiente

Scoprite tante poesie sull’ambiente in questa sezione di poesie.

LEGGETE ANCHE: Poesie sulla Terra – Poesie sulla primavera – Storie e leggende di primavera –  Poesie sugli alberi

poesie sull'ambiente e sull'ambiente inquinato per bambini

Poesie sull’ambiente

Versicoli quasi ecologici

Testo di: Giorgio Caproni

Non uccidete il mare,
la libellula, il vento.
Non soffocate il lamento
(il canto!) del lamantino.
Il galagone, il pino:
anche di questo è fatto
l’uomo. E chi per profitto vile
fulmina un pesce, un fiume,
non fatelo cavaliere
del lavoro. L’amore
finisce dove finisce l’erba
e l’acqua muore. Dove
sparendo la foresta
e l’aria verde, chi resta
sospira nel sempre più vasto
paese guasto: “Come
potrebbe tornare a essere bella,
scomparso l’uomo, la terra”.

Tante foreste

Testo di: Jacques Prévert

Tante foreste strappate alla Terra
e massacrate
distrutte
rotativizzate.
Tante foreste sacrificate per la pasta da carta
ai miliardi di giornali che attirano annualmente
l’attenzione dei lettori
sui pericoli del disboscamento
delle selve e delle foreste.

La città senza verde

Testo di: Carl Sandburg

Di te, mia città gli uomini diranno
cose brutte ma vere.
Diranno che ai bimbi hai tolto il sole,
la fresca rugiada,
la luce che scherzava sull’ erba
sotto l’ aperto cielo,
e li hai rinchiusi tra fredde mura,
li hai costretti a inghiottire la polvere.
Cose brutte ma vere
diranno gli uomini dite,
mia città.

Filastrocca della terra

Testo di: Margherita Bufi

Filastrocca della terra
tonda gira non sta ferma.
Terre e mari in alternanza
per andare in vacanza.

Verde e azzurro in quantità
da ammirare a volontà.
Frutta, fiori e tanti odori
da serbare come ori

Filastrocca della terra
tutti quanti giù per terra
a giocare, a divertirsi.
Attenzione a non pentirsi!

Cura, amore e rispetto
niente sporco, né dispetto.
Fai la differenziata
sarà la tua fidanzata.

Niente plastica e rifiuti
per i pesciolini muti
niente vetro e cartacce
sparpagliati tra le erbacce.

Filastrocca della terra
dico no all’effetto serra.
Alla terra voglio bene
quindi niente sprechi e pene.

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Tag: poesie ambiente, poesie sull’ambiente

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Poesie e filastrocche sulla Terra

Scoprite tante poesie e filastrocche sulla Terra.

Poesie sulla Terra

FILASTROCCA DEL CICLAMINO
Alessia de Falco e Matteo Princivalle
Filastrocca del ciclamino
ne donerei uno ad ogni bambino.
Per riempire il mondo di fiori
che ce ne siano di tutti i colori.
Per seminare altruismo e bellezza
pace e lentezza, amore e leggerezza.
Per ricordarci di non fare la guerra
alla nostra cara e bella Terra.

Salviamo la Terra

Testo di: Monica Sorti

Un brutto dì la Terra lanciò un grido d’aiuto,
l’Universo l’ascoltò veramente dispiaciuto,
l’ascoltarono le stelle, l’ascoltarono i pianeti,
l’ascoltarono perfino gli asteroidi ed i magneti.
La povera Terra era triste e preoccupata,
l’atmosfera intorno a lei era ormai surriscaldata.
“E’ troppo caldo il mare”, sospiravano i granchi,
mentre piangevan disperati gli orsi bianchi.
“Si scioglieranno i ghiacci, avremo sempre più deserti”,
sentenziavano studiosi e grandi esperti.
La saggia Luna, dall’alto del suo cielo,
disse: “Forse riusciamo a salvarti per un pelo!
Spieghiamo ai bambini, che sono il futuro del mondo,
cosa fare per renderlo di nuovo più fecondo.
Basta sprechi di cibo, si ricicli l’abbigliamento,
si risparmi sull’energia e sul riscaldamento.
L’acqua sia usata con parsimonia ed attenzione,
la carta vada in un cesto, la plastica in un bidone.
Quando è possibile, anche se si è di fretta,
non ci si sposti con l’automobile ma con la bicicletta.
Si tenga pulito l’ambiente, si curino le piante,
se farà tutto questo ogni singolo abitante
e l’impegno sarà diffuso e condiviso,
alla fine la Terra ritroverà il sorriso.

L’Ombelico del Mondo

Testo di: Silvia Buda

Questo è l’ombelico del mondo
ed è un posto assai giocondo.
La nostra amica Terra
che per noi è la più bella
ha bisogno di una mano,
ha bisogno di un brano
che parli di amore e di rispetto,
di sapienza e di intelletto.
Un solo canto di unione
che si alza da Nord a Sud
e che recita lo stesso mood:
“Rispettiamo il nostro Pianeta
dalla A fino alla Zeta!”

Rispetto per l’insetto

Testo di: Monica Sorti

In città o in mezzo alla natura
le nostre scarpe agli insetti fan paura.
Quindi, che tu abbia sandali o stivali,
fai attenzione ai piccoli animali.
Sull’asfalto si mimetizzan che è un piacere
le formichine completamente nere.
Invece si confonde tra l’erbetta
la verde e saltellante cavalletta.
Se per sbaglio cadi dall’amaca
controlla che sotto non ci sia qualche lumaca.
E guarda bene dove metti la cartella!
Potrebbe esserci in giro qualche coccinella.
Capita che, dopo un forte acquazzone
corri il rischio di incrociare un lumacone,
oppure che, con il tuo calcagno,
ti ritrovi a pestare un grosso ragno.
Che tu sia un adulto, un ragazzino o un infante,
rispetta sempre questa regola importante:
se per terra c’è qualcosa che a fatica si vede,
stai attento a dove metti il piede.

Terra inquinata

Testo di: Antonella Berti

Ciao, mi presento, io son la Terra
pennellate di verdi rosa, arancioni,
rossi, neri, blu, gialli, marroni…
i miei colori una volta eran belli…
tempere, acrilici, olii, acquarelli,
lasciavano il segno su tele di artisti
luoghi bellissimi per i tanti turisti,
cieli fantastici, prati fioriti ,
monti maestosi, strapiombi arditi.
Esseri umani dai tanti colori,
usi e costumi, diversi i sapori.
Però da un pezzo son un po’ maltrattata,
ed è per questo che mi sento avvilita
l’uomo che dice di esser intelligente
sta dimostrandosi assai negligente
riempendo oceani, mari ,terreni
d’ immondizia e di veleni….
e gli animali devon star male
colpa del continuo disastro ambientale….
se, uomo caro, sarai più corretto,
portandomi ancora il dovuto rispetto,
ci farai solo tanto bene,
cosa che ad entrambi comunque conviene….

Girotondo girotondo

Testo di: Erika Porro

Gira la terra, gira il mondo
Il sole e la luna ci fan compagnia
Quando arriva uno l’altro va via
Girotondo girotondo
Quante le stelle nello spazio profondo
Se giro io, gira anche tu
Intorno alla terra il mare è blu
Giriamo insieme tutt’intorno
Fino al tropico del capricorno
Se giriamo ancora un po’ di più
Il tropico del cancro è poco più su
Girotondo girotondo
Gioco un po’ poi mi nascondo
Girano con noi anche gli animali
In tundre, savane e foreste pluviali
Girando saremo un po’ accaldati
Se nei deserti ci siamo trovati
Giriamo invece infreddoliti
Se ai nostri poli siamo finiti
Girotondo girotondo
Gira la terra come un mappamondo
Gira e abbraccia con amore
La lunga linea dell’equatore
Girano gli uomini, gira la gente
In ogni città, stato e continente
Girano popoli di vari colori
Stiamo uniti per allontanare i dolori
Girotondo girotondo
Portiamo rispetto fino in fondo
Girano e meritano tutte attenzioni
Le etnie, le razze le religioni
Gira gira ad oltranza
Ogni tradizione, costume ed usanza
Girando intoniamo musiche e canti
E rispettiamoci tutti quanti
Girotondo girotondo
Quanto è bello il nostro mondo.

La Terra

Testo di: Marzia Mistretta

La terra è una palla rotonda e verdeggiante,
ma sta perdendo il suo colorito
e si stanno spegnendo pian pianino
gli alberi vicino.
A causa di uno smog pernicioso e aggressivo
i bambini non possono più giocare nel giardino,
e se ne vanno scontenti e con un broncio lungo tutto il giorno.
Bisogna cambiare rotta,
perché la terra ritorni in forma
con i suoi uccellini che cantano la loro melodia
e i fiori con la faccina allegra
che riempiono e danno felicità
a un terra straziata a volontà.

La Terra dallo Spazio

Testo di: Luigi Finucci

Come una palla in una stanza
la Terra nello spazio rimbalza
intorno al Sole lei si specchia
e l’ uomo piano piano invecchia.
È divisa in continenti
meno male che ci sono i venti
poi ecco montagne e laghi
son legati con degli spaghi,
non sono spaghi, sono i fiumi
serviranno dei costumi
dritti dritti in mezzo al mare
è proprio l’ora di nuotare
ma se dall’astronave vedo la Terra
i miei occhi fanno la guerra
a bocca aperta io rimango
e di gioia io piango.

Amiamo la Terra

Testo di: Teresa Barbone

Non c’è bisogno di una scienza
per vivere bene sulla Terra
solo rispetto amore e pazienza.
Se le sue dimensioni vuoi calcolare
il giro in tondo non ci tocca fare
ma una cartina consultare.
La terra è formata da continenti
il sole sorge a Oriente e tramonta a Occidente.
Chi studia la fisica è un geofisica.
Se vogliamo sapere che tempo farà
guardiamo il Meteo e ce lo dirà.
Per tutti noi però è importante
rispettare l’ambiente sottostante
Madre Terra un regalo ci farà
un futuro pulito e migliore ci darà.

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Poesie e filastrocche sulla salute

Scoprite le poesie e filastrocche sulla salute.

Poesie sulla salute

Salute salutella

Testo di: Margherita Bufi

Salute salutella
con te la vita è bella.
È per questo che ogni giorno
io sto attento a più non posso.

I cibi scelgo con attenzione
per non fare l’iniezione.
Mangio sano e nutriente
per far star bene anche la mente.

Salute salutella
con te la vita è bella.
Aria buona e sole assai
per allontanare i guai.

Camminate in mezzo al verde
per benessere solerte.
Corsette al mattino
dopo il cappuccino.

Salute salutella
con te la vita è bella.
Sto bene e sono sano
e non ingrasso invano
se bevo acqua in quantità
depurandomi, oilà .

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Poesie e filastrocche sullo sport

Scoprite tante poesie e filastrocche sullo sport.

poesie sullo sport

Poesie sullo sport

Fare sport

Fare sport è divertente
fa un gran bene a corpo e mente.
Fare sport è salutare
anche se non vuoi gareggiare.
Fare sport in compagnia
è la cosa più bella che ci sia.

Noi giochiamo a palla

Testo di: Silvia Buda

Noi giochiamo a palla,
Marta, invece, balla.
Tommy va in piscina,
Carlotta indossa la tutina.
Gimmy gioca a pallacorda,
Luisa salta allegra la corda.
Gigi va in bicicletta,
Sammy usa la racchetta.
Loro fanno sport felici,
sia da soli che con gli amici.
Movimento ed esercizio…
son di salute un buon indizio.
Forza, corriamo al Palasport:
Oggi è la giornata dello sport!

W lo sport

Testo di: Antonella Berti

Io ogni giorno mi diverto
gioco a casa ed all’ aperto.
Io, invece, ho già più impegni
devo leggere e studiare
ché mi devo diplomare.
Io, adulto, ho un lavoro
che m’impegna assai davvero.
Io son mamma d’ un piccino
io non timbro un cartellino
ma durante la giornata
sono sempre indaffarata.
“Ma non c’è solo la testa”
disse il corpo un po’ arrabbiato,
“c’è bisogno d’equilibrio,
di relax, di movimento
i miei muscoli son tesi,
gambe e braccia solo pesi,
ecco, allora, mi prometti
che a fare sport ti metti?
In piscina, una nuotata,
una bella camminata,
una corsa, là in campagna
la salute ci guadagna”.

Quando facciamo squadra

Testo di: Margherita Bufi

Quando facciamo squadra
tutto quanto quadra.
Dopo la merenda
ci aiutiamo a vicenda.
La palla ci passiamo
corriamo a perdifiato.
Negli occhi ci guardiamo
dritto e non di lato!
Siamo un bel gruppo
anche se non vinciamo tutto.
Lo sport fatto insieme
uniti ci tiene.
Lealtà e rispetto
ma anche tanto affetto.

Se tu non sei sportivo

Testo di: Margherita Bufi

Se tu non sei
sportivo
non dir “Me la vedo io”.
Se rimani sempre fermo
al PC oppure a letto
stai a poltrire sul
divano
telefonino in mano
niente giochi niente sport
camminate neanche un po’,
la noia ti pervade.

Non muoverti fa male!
Aumenti di peso
e stai molto spesso teso.
Ti consiglio amico mio
passeggiata e saltellio.
Alla siesta di’ addio.
Via..in giro, senza rinvio.

Solo oppure in compagnia
fai sport in armonia.
Con la palla e con gli attrezzi
con il corpo e senza mezzi
tu diventerai sportivo
se sarai un po’ più attivo.

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Storia di due grembiuli che abbandonarono la biancheria e fuggirono a cavallo

Questo racconto fa parte della raccolta “Storie brevi per bambini”.

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Storia di due grembiuli che abbandonarono la biancheria e fuggirono a cavallo

Testo di: Alessia de Falco e Matteo Princivalle

Era una calda mattina di maggio ed il profumo del sapone di Marsiglia si disperdeva nell’aria, confondendosi con quello dei glicini. I panni erano stati stesi da poco al sole ed ondeggiavano, spinti dal vento che si divertiva a danzare con loro.

“Ehi, lasciami stare” protestò un grembiulino tutto rosa.
“Che c’è, non si balla più nelle giornate di primavera?” incalzò il venticello, baldanzoso come sempre.
“Balli con me perché sono rosa, come una principessina”, sibilò il grembiule, attirando su di sé l’attenzione di un paio di federe e di una camicia a quadretti. Il vento rimase un po’ interdetto, non si aspettava di certo una risposta così piccata.
“Io…Io…”. Non sapeva che cosa dire.

“È sempre la solita storia” proseguí sconsolato il grembiule rosa “Il mio è un colore da femmina; guarda quello lì, disse additando il grembiule azzurro steso poco più in là, da lui non ci vai mai”.
“Ma, veramente” balbettò il vento, pentendosi quasi subito delle sue parole “Con lui parlo di calcio”. Il grembiule rosa stava per diventare rosso di rabbia quando l’altro, quello azzurro, intervenne spiazzando tutti con un “E pensa che a me nemmeno piace il calcio, io sono appassionato di equitazione!”.
“Anche io!” esclamò gioiosa il grembiule rosa “Come vorrei scappare di qui e galoppare su un cavallo”.
“A me lo dici? Sogno ostacoli e paddock ogni volta che siamo in classe ad ascoltare la maestra di scienze”.

Il vento li ascoltò e capì: “Sapete che si fa?!? Qui si fa la rivolta dei grembiuli! Che ci importa del rosa e dell’azzurro, qui c’è gente, pardon, ci sono grembiuli, che vogliono montare in sella ad un bell’appaloosa. E io, Messer Ponentino, vi ci porterò”.
Fu così che il vento iniziò a soffiare fino a far saltare le mollette, il grembiule azzurro e quello rosa rotearono nel vento e si allontanarono verso il maneggio, felici. Nessuno seppe mai quanti continenti attraversarono insieme al loro fidato destriero, ma siamo certi che, azzurro o rosa che fossero, in fondo, il colore contava poco.

la rivolta dei grembiuli

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L’indovinello del pastore

Questo racconto fa parte della raccolta “Storie brevi per bambini”.

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L’indovinello del pastore

Testo di: Alessia de Falco e Matteo Princivalle

Un pastore vestito di stracci stava attraversando il bosco seguito dal suo agnellino; quei due erano molto affezionati e camminavano uno accanto all’altro dal mattino alla sera. All’improvviso, da una grossa quercia saltarono fuori quattro briganti con le pistole spianate: avevano scambiato il pastore per un principe e l’agnellino per il suo destriero.

“Fermati e consegnaci tutto quello che hai: soldi, oro, gioielli e lettere firmate”” gli ordinarono. L’agnellino cominciò a tremare come una foglia.
“Sono solo un povero pastore, non ho niente con me. Se volete, controllate le tasche del mio mantello; troverete soltanto qualche attrezzo arrugginito”.

I briganti perquisirono il pastore e frugarono per bene anche tra i ricci della sua barba e nella lana dell’agnellino, convinti che potessero nascondere qualche pepita d’oro o un grosso diamante. Dopo un’ora di lavoro, si accorsero che non c’era proprio niente da rubare. Che delusione!

“Visto che non hai niente da darci ci prenderemo il tuo agnellino e lo cucineremo per cena” disse il più grosso dei briganti.
“Beee!” protestò l’agnellino, mentre due dei briganti lo afferravano per le zampe.

“Aspettate” li interruppe il pastore. “Io sono un pover’uomo, ma questo agnellino è  il più intelligente tra tutti gli animali. Se lo lascerete andare,  in cambio vi aiuterà a trovare un grande tesoro”.
“Questa è una bugia bella e buona” disse il capo dei briganti e ordinò agli altri di preparare la brace e lo spiedo.

“Ve lo dimostrerò. Mettetevi tutti in fila, qui davanti a me”. I quattro briganti obbedirono e fecero accomodare l’agnellino in mezzo a loro.
“Adesso provate a rispondere a questo indovinello: chi è che se ne va appena fate il suo nome?”

I briganti cominciarono a pensare e più pensavano, più si grattavano il capo. Uno dei quattro svenne per la fatica. Alla fine, il loro capo si arrese: “Ci arrendiamo. Non riusciamo a risolvere il tuo indovinello, ma nemmeno lui” disse puntando il dito contro l’agnello.

Il vecchi pastore fece segno di no con il dito. “Lui ha risposto correttamente: è rimasto in silenzio. Era proprio il silenzio la soluzione al mio indovinello: appena dite “silenzio”, ecco che il silenzio se n’è andato. L’agnellino l’ha capito ed è rimasto muto”.

I briganti, sbalorditi dall’intelligenza dell’agnello, lo lasciarono andare e gli fecero dei grandi inchini mentre si allontanava.
“Torneremo presto col vostro tesoro” disse il pastore strizzando l’occhiolino all’agnello.

Saranno tornati davvero con un forziere d’oro? La storia non lo dice, ma l’ha scritta l’agnellino e magari voleva farci uno scherzo.

l'indovinello del pastore

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