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Smartphone in classe: ecco la soluzione dell’Istituto Bona di Biella

IDEE E INNOVAZIONE EDUCATIVA

Gli smartphone costituiscono una fonte di distrazione notevole, a casa e a scuola. Avere uno smartphone sul banco o sulla scrivania è una fonte di distrazione molto potente, che rende lo studio più lungo, faticoso e meno efficiente. I docenti si scontrano da anni con il problema degli smartphone, che ormai fanno parte della dotazione personale di molti ragazzi fin dagli ultimi anni della scuola primaria.
Ma come si potrebbe risolvere questo problema? L’Istituto Bona, nel biellese, ha proposto, a partire dall’anno scolastico 2019-2020, una soluzione semplice ed efficace: all’ingresso di ogni classe è stato appeso un pannello a tasche, con una tasca numerata per ciascuno studente. Gli studenti depositano i loro telefoni durante la prima ora di lezione e possono riprenderli durante l’intervallo e al momento di uscire. Questa soluzione è pratica ed economica: i pannelli con le tasche sono facili da reperire e da realizzare in modo artigianale; inoltre è semplice verificare che tutti i telefoni siano stati depositati. Inizialmente i ragazzi hanno reagito con fastidio; però, dopo le reazioni iniziali, hanno compreso che si trattava di una misura progettata per la tutela del loro percorso formativo e della qualità dell’apprendimento.

FONTI
https://laprovinciadibiella.it/attualita/cellulari-come-cappotti-appesi-in-classe-appena-si-entra-in-aula

PAROLE CHIAVE
Scuola, Smartphone, Tecnologia

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Offrire ai bambini la possibilità di scegliere li aiuta a costruire la propria autostima

LETTURE SCELTE

Oltre a promuoverne il senso di responsabilità, offrire ai bambini la possibilità di scegliere li aiuta a costruire la propria autostima. Un bambino che vede costantemente limitate dai genitori le proprie scelte, riceve questo messaggio: “Non solo tu sei piccolo, ma i tuoi desideri non contano molto”. Se il bambino accetta questo messaggio, può forse diventare obbediente e accondiscendente, ma avrà un concetto di sé assai scarso. Certamente, dare ai bambini la possibilità di scegliere e rispettare i loro desideri richiede tempo e pazienza. Ricordate che un ricercatore ha rilevato che i bambini in età prescolare avanzano tre richieste al minuto. Non è necessario rispondere a tutte queste richieste, ma molte di esse non esigono per essere soddisfatte un grosso sforzo da parte dei genitori.

BIBLIOGRAFIA
J. GOTTMAN, Intelligenza emotiva per un figlio, BUR, 2015

PAROLE CHIAVE
Autostima, Emozioni, Genitori, Intelligenza emotiva

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Leggere insieme aiuta i genitori a comunicare con i figli

PAROLE PER RIFLETTERE

Leggete insieme ai vostri figli: la lettura condivisa offre ai genitori un canale di comunicazione per così dire “facilitato”; spesso incappiamo in argomenti difficili: la morte, la nascita dei bambini, la solidarietà e la giustizia; ci sono domande che ci mettono in difficoltà, a cui non sapremmo come rispondere. I libri ci permettono di affrontare questi temi a partire dalla riflessione di una persona esterna, aiutano noi grandi a trovare le parole giuste e i bambini a comprendere; i libri ci guidano nella costruzione della nostra verità e nell’esplorazione delle nostre emozioni. Leggere insieme fa bene ai genitori almeno quanto ai loro figli.

A. DE FALCO, M. PRINCIVALLE

PAROLE CHIAVE
Comunicazione, Emozioni, Genitori,Intelligenza emotiva, Libri, Lettura

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Educare significa tracciare insieme una mappa dei desideri

PAROLE PER RIFLETTERE

Il dialogo educativo è il tentativo di tracciare insieme una mappa dei desideri del soggetto. Questo tentativo agisce sulla patosfera, ovvero sull’insieme dei desideri, dei sentimenti e delle emozioni individuali (espliciti e impliciti). Attraverso il dialogo educativo possiamo aiutare l’altro a diventare consapevole di ciò che percepisce, a orientare i propri desideri e a dare un nome a questi desideri; si tratta di un’opera di alfabetizzazione affettiva e morale. Il fine ultimo di questo processo è la ricerca della felicità ma soprattutto di un significato da attribuire alla propria vita.

Testo di: Alessia de Falco, Matteo Princivalle

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Lina

Lina è un nome che deriva dalle forme diminutive dei nomi femminili che finiscono in -lina, come Angelina, Carolina, Evelina, Pasqualina. Lina è anche la forma femminile del nome Lino, nome di origine latina di cui non si conosce il significato.

L’onomastico del nome Lina si festeggia il 23 settembre, in ricordo di San Lino.
Il nome legato al nome Lina è il bianco.
La pietra portafortuna per Lina è il diamante.

Cliccate qui per scaricare e per stampare la scheda del nome Lina.

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Benjamin

Beniamino (usato soprattutto nella forma anglosassone Benjamin) è un nome di origine ebraica. È un nome composto da ben, che significa “figlio” e yamin, che significa “Sud”; vuol dire “figlio del Sud”. Beniamino è un nome di origine biblica: Beniamino fu l’ultimo dei figli di Giacobbe. La forma inglese Benjamin è usata sin dal Medioevo.

L’onomastico del nome Benjamin si festeggia il 31 marzo, in ricordo di San Beniamino.
Il colore legato al nome Benjamin è l’arancione.
La pietra portafortuna per Benjamin è l’ambra gialla.

Cliccate qui per scaricare o per stampare la scheda del nome Beniamino.

Cliccate qui per scaricare o per stampare la scheda del nome Benjamin.

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