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La civiltà cinese

La civiltà cinese: materiale per la scuola primaria

Di seguito potete trovare i nostri materiali per la scuola primaria sulla civiltà cinese. Troverete: 1) uno schema riassuntivo stampabile, 2) le schede di esercitazione stampabili, 3) un breve ripasso con le informazioni principali.

1. Schema riassuntivo

Ecco uno schema riassuntivo sulla civiltà cinese. Potete utilizzare questo schema per studiare, o come punto di partenza per costruire una mappa concettuale (trovate più informazioni nella nostra guida alle mappe concettuali). Cliccate sull’immagine qui sotto per scaricare il file stampabile.

la civiltà cinese mappa concettuale per la scuola primaria

2. Schede didattiche

Qui sotto potete trovare alcune schede di esercitazione sulla civiltà cinese per i bambini della scuola primaria (potete usarle anche come verifiche). Cliccate su ciascuna scheda per stamparla.

i cinesi scuola primaria schede didattiche 1

3. Ripasso per la scuola primaria

  • La civiltà cinese fu un’antica civiltà che occupò il territorio della Cina.
  • Questa civiltà si sviluppò dal 3000 a.C. fino al 1600 d.C.
  • I primi villaggi cinesi sorsero lungo le sponde del Fiume Giallo già nel 3000 a.C., favoriti dal terreno molto fertile di quest’area.
  • Le prime città invece nacquero intorno al 1600 a.C.
  • Per più di mille anni, le sei dinastie più importanti combatterono tra loro per conquistare il potere e regnare sui territori del Fiume Giallo.
  • Il primo sovrano che riuscì a sconfiggere tutte le altre dinastie e a unificare tutta la Cina fu Ying Zhen della dinastia Quin, che divenne il primo imperatore della Cina (il nome Cina deriva proprio da Quin) e si fece chiamare “Qin Shi Huangdi” (che significa “il primo imperatore della dinastia Qin).
  • Sotto il suo regno Qin Shi costruì la Grande Muraglia, un’opera imponente per proteggere il suo regno dalle invasioni dei popoli barbari, lunga più di 6000 chilometri.
  • Alla sua morte, l’imperatore venne sepolto in una tomba monumentale, nascosta sotto una collina. La tomba conteneva anche un esercito di terracotta, con soldati, cavalli, carmi e altre armi da guerra, come corredo funerario del grande imperatore. Ad oggi sono stati rinvenuti circa 8000 soldati di terracotta, ma è probabile che ce ne siano molti altri.
  • L’imperatore era la carica più importante dell’impero, ed era considerato anche il capo religioso.
  • L’imperatore amministrava il territorio con l’aiuto dei nobili e dei funzionari, che occupavano il gradino inferiore della piramide sociale.
  • Sotto di loro vi erano i guerrieri, seguiti dagli uomini liberi (artigiani, contadini, allevatori).
  • La civiltà cinese non aveva un’unica religione: anticamente si veneravano le forze della natura, poi si aggiunsero il Confucianesimo (introdotto da Confucio) e il Taoismo (introdotto da Lao Tzu), due dottrine erano fondate sull’equilibrio e sul benessere.
  • I cinesi furono grandi scienziati e inventori: a loro dobbiamo l’invenzione del carro a due ruote, della carriola, della carta, della bussola e della polvere da sparo.
  • I cinesi conoscevano la scrittura: cominciarono ad utilizzarla già nel 1200 a.C. La scrittura cinese era del tipo ideografico, ovvero ciascun segno rappresentava un oggetto.

Schede di storia:
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Gli articoli partitivi

Gli articoli partitivi: materiale per la scuola primaria

Di seguito potete trovare i nostri materiali per la scuola primaria sugli articoli partitivi. Troverete: 1) uno schema riassuntivo stampabile, 2) le schede di esercitazione stampabili, 3) un breve ripasso con le informazioni principali.

1. Schema riassuntivo

Ecco uno schema riassuntivo sugli articoli (determinativi, indeterminativi e partitivi). Potete utilizzare questo schema per studiare, o come punto di partenza per costruire una mappa concettuale (trovate più informazioni nella nostra guida alle mappe concettuali). Cliccate sull’immagine qui sotto per scaricare il file stampabile.

gli articoli partitivi determinativi indeterminativi mappa concettuale schede didattiche scuola primaria

2. Schede didattiche

Qui sotto potete trovare alcune schede di esercitazione sugli articoli partitivi per i bambini della scuola primaria (potete usarle anche come verifiche). Cliccate su ciascuna scheda per stamparla.

gli articoli partitivi schede didattiche scuola primaria 1

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3. Ripasso per la scuola primaria

  • Gli articoli partitivi si formano aggiungendo la preposizione semplice DI agli articoli determinativi.
  • Gli articoli partitivi sono sette: del, dello, della, dell’, dei, degli e delle.
  • L’articolo partitivo si utilizza per indicare una parte imprecisata di un’unità più grande.
    Es. “Per favore, puoi passarmi dei biscotti”; in questo caso, stiamo chiedendo all’altra persona di passarci alcuni biscotti, ma non tutti quelli presenti nella scatola.
  • Quando si utilizza l’articolo partitivo? Ecco un esempio:
    Immaginate di aiutare il papà che sta appendendo dei quadri: voi siete gli addetti alla cassetta degli attrezzi e avete il compito di passargli i materiali necessari.
    Ad un certo punto vi chiede: “Puoi passarmi i chiodi?”. Quanti chiodi passereste al papà?
    Immaginate invece che vi chieda: “Puoi passarmi dei chiodi?”. Quanti chiodi passereste al papà?
    Nel primo caso, il papà ha usato un articolo determinativo (I). Quindi, si stava riferendo a tutti i chiodi nella scatola. Nel secondo caso, invece, il papà ha usato un articolo partitivo (DEI). Questo perché si riferiva solo a una parte dei chiodi, ad alcuni chiodi. E voi, avete interpretato le frasi del papà nel modo corretto?
  • Ed ecco un altro esempio:
    Siete a tavola con la vostra famiglia. Accanto al vostro piatto, avete un piatto pieno di arance. Al termine della cena, la mamma vi chiede: “Per favore, mi porgeresti le arance?”
    Quante arance passereste alla mamma?
    Immaginate invece che vi chieda: “Per favore, mi porgeresti delle arance?”
    Quante arance passereste alla mamma?
    Nel primo caso, la mamma ha usato un articolo determinativo (LE). Quindi, si stava riferendo a tutte le arance nella ciotola. Nel secondo caso, invece, la mamma ha usato un articolo partitivo (DELLE). Quello che vi ha chiesto è di passarle alcune delle arance presenti nella ciotola.
  • Questi esempi ci insegnano che l’articolo partitivo indica soltanto una parte del nome a cui si riferisce.

4. Filastrocca degli articoli partitivi

Imparare gli articoli partitivi non è difficile. Tuttavia, è facile confonderli con gli articoli indeterminativi o con i pronomi indefiniti, che vengono utilizzati in modo simile ai partitivi. Abbiamo ideato questa filastrocca per aiutare i bambini a ricordare la forma dell’articolo partitivo

FILASTROCCA DEGLI ARTICOLI PARTITIVI
Alessia de Falco & Matteo Princivalle

Una maestra che viaggia nei secoli
sta insegnando a dei cavernicoli
ad usare per bene gli articoli.
Ed ecco che un primitivo
va alla lavagna e scrive in corsivo:
“DEI”: articolo partitivo.

filastrocca degli articoli partitivi

Cliccate qui per stampare questa filastrocca.

State cercando un testo per l’accoglienza? Scoprite “Cuorfolletto e il primo giorno di scuola“, un racconto pensato apposta per rendere magica questa esperienza.

Cuorfolletto e il primo giorno di scuola

Marta e Cuorfolletto stanno giocando al parco quando incontrano uno scoiattolo alle prese con il suo primo giorno di scuola. Riusciranno ad aiutarlo ad affrontare questa nuova avventura col sorriso?
Un racconto ideale per l’accoglienza e per i primi giorni di scuola, con tante attività tematiche per consolidare le conoscenze di base (concetti topologici, etc.) e per introdurre i bambini alla vita scolastica.

Acquistando il libro avrete accesso a tante risorse extra per l’accoglienza (segnanome, diplomi, cartelloni, etc.)

Schede di italiano:
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Le parole italiane che hanno due significati opposti tra loro

enantiosemia

Sapevate che in italiano esistono alcune parole che hanno due significati diversi e opposti tra loro?
Questa bizzarra caratteristica si chiama enantiosemia (dal greco antico enantios, che significa contrario e sema, che significa “segno”) e riguarda alcune decine di parole della nostra lingua.

Ecco qualche esempio:

  • Pauroso. L’aggettivo pauroso indica sia qualcuno che ha paura (come nella frase “Mia sorella è una bambina paurosa”), sia qualcuno o qualcosa che incute paura (come nella frase “Ti racconterò una storia paurosa”).
  • Spolverare. Il verbo spolverare indica sia l’azione di togliere la polvere (come nella frase “Il papà spolvera la libreria”), sia l’azione di coprire qualcosa con un velo di polvere (come nella frase: “Amelia spolvera la torta con lo zucchero a velo”)
  • Cacciare. Il verbo cacciare indica sia l’azione di inseguire qualcuno, una preda (come nella frase “Mio zio Tino sta cacciando un cervo da due giorni”), sia l’azione di allontanare qualcuno da sé (come nella frase “La mamma ha cacciato quello scocciatore”).
  • Bandire. Il verbo bandire indica sia l’azione di vietare qualcosa (come nella frase “Il presidente ha bandito le armi dal paese”), sia l’azione di rendere ufficiale qualcosa (come nella frase “Il presidente ha bandito un concorso”).
  • Curioso. L’aggettivo curioso indica sia una persona curiosa (come nella frase “Marta è una bambina incredibilmente curiosa”), sia una persona che suscita la curiosità degli altri (come nella frase “Luigi è un tipo curioso”).

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Piccole donne – La chiave per esser felici

piccole donne

Classici per l’infanzia
Lettura scelta, da: Piccole donne, Louisa May Alcott, 1968

La signora March sorrise e cominciò subito. Erano già tanti anni che raccontava le storielle al suo piccolo uditorio che ormai conosceva bene i suoi gusti.

C’erano una volta quattro ragazze che avevano abbastanza da mangiare, da bere e da vestire: avevano genitori che le amavano assai, amici buoni, eppure non erano contente! (Qui l’uditorio, di sottecchi, si scambiò un’occhiata espressiva, e cominciò a lavorare con alacrità grandissima).

Queste ragazze desideravano di essere buone e prendevano, ogni tanto, delle eccellenti risoluzioni, che però non erano mantenute a puntino, perché era un continuo ritornello: «Se potessi aver questo! Se potessi aver quest’altro!» dimenticandosi sempre di quello che già avevano e di quante belle e divertenti cose potevano fare.

Disperate domandarono un giorno ad una vecchietta che desse loro la chiave per essere felici ed essa rispose: “Quando siete scontente, ricordatevi soltanto di tutto il bene che avete e siatene riconoscenti”. (A questo punto, Jo alzò la testa come per parlare, ma poi cambiò idea vedendo che la storia non era ancora terminata).
Essendo esse delle ragazze ragionevoli, decisero di accettare il suo consiglio e ben presto furono meravigliate nel vedere come erano migliorate le loro condizioni!

L’una scoprì che i danari non riuscivano a scacciare dalla casa il dolore e la vergogna: un’altra che, benché povera, era molto più felice colla sua giovinezza, la sua salute e l’allegria, di una certa vecchietta brontolona e malata che non poteva godere del suo danaro; una terza che, quantunque il preparare il pranzo fosse molto noioso, pure l’andare a mendicare era anche peggio; e la quarta che i più begli anelli d’oro non valevano quanto la buona condotta. Decisero perciò di non brontolar più, di contentarsi di tutto ciò che avevano e, credete a me, non furono né deluse né scontente d’aver seguito il consiglio della vecchierella.

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Diplomi di Lettrice e Lettore provetto

Leggere è una forma di intrattenimento che fa bene alla mente: numerosi studi scientifici hanno dimostrato i benefici della lettura, un’abitudine che andrebbe sviluppata fin da piccoli (Scoprite qui i benefici della lettura ad alta voce ai bambini da 0 a 3 anni).

Per cominciare, potreste scegliere uno dei classici per l’infanzia che si possono leggere online gratuitamente (in modo perfettamente legale: infatti si tratta di titoli per i quali è scaduto il copyright). Qui trovate una lista di titoli disponibili.

E a lettura ultimata, provate a premiare i vostri piccoli lettori donando loro un diploma per l’occasione. Ecco due diplomi da regalare ai bambini dopo la lettura del loro primo romanzo. Cliccate sulle immagini qui sotto per stamparli.

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San Lorenzo: la notte delle stelle (e la magia che fa bene)

Presto arriverà la notte di San Lorenzo (la notte tra l’11 e il 12 agosto): per una settimana potremo ammirare le stelle cadenti nel cielo stellato la sera.
Per i bambini può essere un momento magico e sarebbe bello farglielo vivere in quanto tale, approfittando delle sere della tarda estate per leggere e raccontare storie, ma anche per parlare insieme di stelle e pianeti.

Un libro per parlare dello spazio

I bambini sono appassionati di scienza e le stelle sono un interessante argomento di discussione. Perché non provare con un libro che ci guidi alla scoperta degli astri e dei corpi celesti?
Noi abbiamo un consiglio: La “Guida per giovani astronautidell’astronauta Umberto Guidoni)

Il Piccolo Principe: un’avventura tra stelle e pianeti

Abbiamo già parlato più volte de Il Piccolo Principe, piccolo capolavoro letterario che racconta di un principe approdato sulla Terra dopo un lungo viaggio spaziale (che nasconde sottotraccia un viaggio parallelo nell’esistenza umana).

Intrecciare curiosità scientifica e favole è un’ottima idea. Accrescere la curiosità dei bambini e al tempo stesso la loro sete di conoscenza li renderà autonomi e insegnerà loro a meravigliarsi (non dobbiamo dimenticare che la meraviglia è l’essenza della scienza).
Le favole insegnano che la magia non può sostituire la bontà. Si tratta di una vera e propria palestra di vita, un esercizio benefico tanto a chi legge quanto a chi ascolta.

Oltre al Piccolo Principe, che vi abbiamo segnalato e che consigliamo di leggere, ci sono moltissime altre storie ambientate nello spazio. Le più belle, tuttavia, sono quelle che vengono dal vostro cuore e dalla vostra fantasia. Perché non provate ad inventarne una con i vostri bambini? 

Sapevate che…

  • Le stelle cadenti sono ammassi di materiali ferrosi, rocce, ghiaccio e gas che si staccano dalle stelle e che, entrando nella nostra atmosfera a gran velocità per l’attrito vengono viste come scie luminose che cadono.
  • Vengono chiamate Perseidi perché per un effetto di prospettiva, sembrano arrivare tutte dalla costellazione di Perseo. In realtà provengono da un’altra parte.
  • Nella nostra tradizione, quando passa una stella cadente bisogna chiudere gli occhi ed esprimere un desiderio. Nell’antichità non era così: le stelle cadenti erano viste come presagi infausti di sventura.

Divertirsi sotto le stelle

  • Il cielo estivo non è il più adatto a guardare le stelle, ma con l’aiuto di uno smartphone e di qualche app per guardare il cielo (noi abbiamo provato la versione gratuita di Skyview) potrete rilassarvi a cercare la vostra costellazione preferita. Se volete riconoscere qualcosa, vi conviene iniziare dai pianeti, che sono più luminosi e semplici.
  • In alternativa, le serate di agosto sono perfette per organizzare delle cacce al tesoro notturne. Riescono molto bene in campeggio, in spiaggia, tra i boschi e ovunque ci si possa muovere in libertà. Preparate un bel tesoro con cioccolata e caramelle e nascondetelo da qualche parte, poi create una scia con dei piccoli pezzetti di carta colorati che i bambini dovranno seguire, illuminandoli con una torcia. Naturalmente devono essere abbastanza distanti da richiedere ciascuno una piccola ricerca.

E voi, cos’altro sapete sulle stelle cadenti?

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