Origami

origami farfalla cover

GLI ORIGAMI DI PORTALE BAMBINI

Ecco un elenco dei principali origami che abbiamo realizzato. Per ciascuno di loro, su Portale Bambini puoi trovare un tutorial passo-a-passo con le foto per ciascun passaggio.

Origami: l’arte di piegare la carta ed allenare pazienza e fantasia

“Scriverò pace sulle tue ali
intorno al mondo volerai
perché i bambini non muoiano più così”.
Sadako Sasaki e le mille gru

Partiamo da perché, prima che dal cosa. Perché imparare a fare un origami? Perché è un’arte adatta ad ogni età, che richiede soltanto carta, pazienza e fantasia, tre ingredienti che possono essere facilmente reperiti ed allenati sin da piccoli (anzi, fa molto bene farlo!). Conoscere la storia di quest’arte orientale così antica e sempre attuale, ci aiuta a riflettere su quanto la bellezza a volte si concentri in piccoli gesti e la fantasia permetta, partendo da materiali semplici, di ottenere dei capolavori.

Ed ora veniamo al cosa: origami. Che significa questa parola? Letteralmente indica l’arte di piegare la carta, dal giapponese “ori” piegare e “kami” carta. In origine le creazioni di carta erano collegate alla religione shintoista: i primi esempi di origami, detti go-hei, erano striscioline di carta ripiegate geometricamente e unite ad un filo o una bacchetta di legno, per delimitare gli spazi sacri.

Per lo shintoismo, la fragilità della carta simboleggia l’accettazione del ciclo della vita, della rinascita, come i templi che vengono ricostruiti ogni venti anni (un concetto simile all’impermanenza dei mandala, che i monaci realizzano con le sabbie colorate, per poi distruggerli). Ancora oggi in Giappone è diffusa la tradizione di donare un origami a forma di gru, come simbolo di purezza. Nel tempo, gli origami si sono diffusi anche in Occidente, appassionando grandi e piccini che, partendo da un foglio quadrato, scoprono la magia di creare, attraverso una sequenza di pieghe, varietà pressoché infinite di oggetti e animali. A differenza dei primi modelli, oggi non si usano tagli, soltanto pieghe.

Le due sfide degli origami

Viviamo in un’epoca dove, a causa dell’uso e dell’abuso delle tecnologie, spesso trascuriamo le occasioni per sviluppare, attraverso la riscoperta della creatività e della manualità, il pensiero logico spaziale, il coordinamento oculo-manuale e la motricità fine. Sono tutte competenze alla base dell’apprendimento che, per essere allenate, non necessitano di particolari esercizi. Basta che i bambini vengano lasciati liberi di sperimentare, di provare e, anche, di sbagliare. Proporre gli origami ai bambini, ci aiuta a trasmettere due messaggi:

Educazione alla bellezza: creare “cose belle” è un modo per sviluppare l’attitudine all’arte, così come accompagnare i bambini al museo, alle mostre, avvicinarli all’ascolto di buona musica, accostarli agli albi illustrati per la letteratura per l’infanzia.
L’armonia degli origami è un messaggio di bellezza.

Educazione al fallimento (e al successo): la motivazione è alla base dell’educazione. Insegnare l’arte degli origami, che richiedere pazienza e volontà, è un’ottima palestra. Non tutte le ciambelle riescono con il buco: ma già tentare, significa essere arrivati a metà dell’opera. Non dimentichiamo che la sfida dell’educazione sta tutta qui: riconoscere, da adulti quali siamo, che il bambino è competente. E può farcela, se gli stiamo accanto motivandolo.

Gli origami e la tradizione

origami volpe

La tradizione degli origami è affascinante almeno quanto la gamma di creazioni da realizzare con la carta. Qui proponiamo tre delle storie più affascinanti e significative.

La festa delle bambine e dei bambini: nel periodo Heian, noto per la raffinatezza della corte imperiale, una delle feste più attese era l’Hinamatsuri o festa delle bambine.
Protagonista delle cerimonie era una bambola fluttuante, realizzata appunto con la carta, che veniva deposta in una barca di carta, lasciata tra il flutti del fiume, fino ad arrivare al mare. Pian piano, alla semplice bambola si sostituì la creazione di tutta la corte imperiale, negli abiti rituali. Ebbe così origine la festa delle bambine, bambole cartacee sistemate su piattaforme di stoffa rossa, secondo un ordine gerarchico prestabilito.

Le mille gru: in Giappone, a partire dal così detto periodo Edo, uno degli origami più noti è la gru, simbolo di immortalità. Per la leggenda, per vedere esauditi i propri desideri occorre piegare mille gru. E’ un’idea affascinante che ci riporta alla realtà e ci ricorda gli orrori della guerra, ma anche la forza della speranza. Questa leggenda è infatti spesso ricollegata al nome di Sadako Sasaki, una bambina esposta alle radiazioni della bomba atomica. Ammalatasi, com’è capitato a tanti bambini che come lei hanno subito quell’immane dramma, durante la degenza in ospedale provò, senza purtroppo riuscirci, a realizzare le mille gru. Sue sono le parole che abbiamo pubblicato nella nostra introduzione, volutamente, per ricordarci il significato delle gru e il messaggio toccante che vuole restituirci. Sadako non ce l’ha fatta ma è diventata un simbolo di pace: dopo di lei altri hanno cercato di portare a compimento il suo lavoro, terminando di piegare le mille gru. Nel romando di Karl Bruckner, Il gran sole di Hiroshima, è un compagno della bambina a realizzare i modelli restanti, per esaudire il suo desiderio.

La festa delle carpe e della rana
: durante la festa definita Tango no Sekku, i bambini realizzavano delle carpe di carta da appendere all’uscio di casa, per tenere lontani gli spiriti maligni. Questa tradizione si collega strettamente ad un’altra celeberrima usanza, la festa del Kodomo no hi, che prevede, in primavera, di realizzare barchette di carta da affidare alle acque dei fiumi. primaverile durante la quale venivano affidate alle acque di un fiume tradizionali barchette di carta che, secondo l’usanza, avrebbero aiutato le anime dei defunti a raggiungere il loro mondo.
Contestualmente, un’usanza tipica prevedeva la realizzazione delle rane di carta, dette kaeru, come simbolo di buon auspicio per chi si apprestava ad intraprendere un lungo viaggio.

Friedrich Frobel ed il progetto educativo degli origami

Friedrich Froebel fu tra i primi a riconoscere il potenziale educativo degli origami, proponendo la piegatura, “paperfalten” come strumento di lavoro all’interno dei suoi giardini d’infanzia (kindergarten).  Quest’attività rientrava a pieno nel progetto pedagogico dello studioso, che sosteneva l’importanza di attività manuali per promuovere lo sviluppo del bambino e, contemporaneamente, metterlo in contatto con il mondo circostante.

Indipendentemente dalla corrente pedagogica, se ci pensiamo, l’origami racchiude un significato educativo universale: mai fermarsi di fronte alla difficoltà, alla complessità. Procedendo a piccoli passi verso l’obiettivo, piano piano si conquista la meta. Del resto, realizzare l’origami della gru giapponese può essere complesso: ma chi di noi, almeno una volta nella vita, non si è divertito a piegare un foglio di carta per realizzare un aereo o una barchetta? Partite da lì: ci siete riusciti. Ora potete sperimentare e osare qualcosa di nuovo. La creatività, in fondo, è anche capacità di superare gli ostacoli con la giusta dose di problem solving.

Ecco come cominciare: i materiali

Per prima cosa recuperate la carta, ingrediente base di ogni origami. Potete iniziare con i fogli A4, per impratichirvi, passando poi ai fogli appositi per origami, in vendita anche online. Ci sono varianti che prevedono la carta velina, metalizzata o la “carta sandwitch”, ottenuta incollando più strati di velina uno sopra all’altro. Quest’ultima viene utilizzata per i modelli più complessi.

Giocare con gli origami

Qui di seguito vi proponiamo alcune soluzioni su come utilizzare gli origami nei momenti di gioco con i bambini, in casa o all’aperto.
Per la realizzazione, vi rimandiamo a pubblicazioni specifiche, come ad esempio I miei primi origami di Joel Stern o Magici origami. Facili e per bambini di Rita Foelker.

Origami da viaggio: passatempo per rilassare e calmare i bimbi

Già dai cinque, sei anni, si può iniziare con le prime figure: si tratta di un’attività rilassante, creativa e utile come scaccia noia durante i viaggi.

Se ci pensate al ristorante, in aereo, in treno, basta un piano di appoggio ed un foglio di carta per cimentarsi con nuove creazioni, partendo chiaramente dalle figure più semplici.

Perchè non preparare un piccolo kit portatile? Si possono stampare i modelli dalla rete e recuperare da origami colorata. Se nel vostro kit aggiungete anche pennarelli e adesivi, i bambini potranno anche divertirsi a colorare e decorare le loro creazioni.
Un’idea interessante è studiare quali figure possono essere abbinate al viaggio o alla vacanza che state facendo: un pesciolino o un granchietto se siete al mare, un fiore per la montagna …. Le combinazioni sono infinite, così come le storie che potrete inventare insieme ai vostri piccoli, narrando le avventure dei vostri personaggi origami.

Origami da casa: responsabilizzare i bambini facendoli giocare

Conoscete il gioco “inferno-paradiso”, o quadrato magico? E’ in realtà un origami semplicissimo da realizzare. Potreste ad esempio utilizzarlo per insegnare i piccoli compiti in casa (lo diciamo sempre, imparare la collaborazione, in famiglia e a scuola, è fondamentale). Nella parte interna del vostro origami (sulle pareti diagonali che appaiono aprendo e chiudendo il cartoncino), scrivete dei compiti da svolgere (apparecchiare, sparecchiare, ecc). Sulla parte esterna scrivete delle ricompense che vorreste assegnare ai vostri bambini una volta svolti quei compiti. Un gioco, ma anche un modo per insegnare le regole.

Libri sugli origami

Sugli origami si è scritto molto. Tra i principali autori troviamo il giapponese Akira Yoshizawa, che ha contribuito alla diffusione degli origami nel mondo contemporaneo. Oggi l’antica arte si è arricchita di nuove tecniche, come ad esempio il wet folding, che richiede di inumidire i fogli durante la lavorazione, ed il soft folding, che permette di creare effetti particolari. Vi è poi la cosiddetta variazione degli origami modulari, in cui molti modelli vengono assemblati per formare un unico insieme decorativo. I primi libri occidentali sugli origami risalgono agli Anni Trenta del secolo scorso: Fun with Paperfolding di Murray e Rigney, seguito dal Paper Magic di Robert Harbin (in gran parte basato, a sua volta, sugli studi Gershon Legman).

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