×
Home Cuorfolletto Creative Shop Educazione positiva Schede didattiche Storie Disegni da colorare Feste e giornate Filastrocche Giochi Lavoretti Nomi maschili Nomi femminili Frasi e aforismi Buongiorno Buonanotte Auguri Chi siamo Pubblicazioni Contatti Privacy policy

Blog

Palline di Natale con lo spago

Dicembre si avvicina: siete pronti a decorare l’albero di Natale? Se siete stanchi dei soliti addobbi, ma anche nel caso in cui vogliate trasformare questo momento in un laboratorio creativo, abbiamo quello che fa per voi. Di seguito vi proponiamo un po’ di idee per addobbi fai da te: un modo per passare del tempo insieme e rendere ancora più magiche le festività. In alcuni viene utilizzata la colla a caldo, per cui, per determinati passaggi, sarà meglio che sia l’adulto ad operare.

PALLINE DI NATALE CON LO SPAGO E UN PALLONCINO

Le palline di Natale fai da te con lo spago sono diventate virali grazie al web e ormai tutti le conoscono. Realizzarne una non è complicato, specialmente utilizzando la nostra guida passo-a-passo che trovi di seguito.

Prima di cominciare, assicurati di avere con te:

  • spago;
  • colla vinilica;
  • acqua;
  • ciotola;
  • pennello;
  • palloncino;
  • materiali per decorare la pallina.

Prepara l’area di lavoro: per realizzare questo lavoretto ti suggeriamo di utilizzare una tovaglietta di plastica o un telo di protezione: la colla, infatti, sporcherà il piano di lavoro. Completato questo passaggio, gonfia un palloncino fino alla dimensione desiderata (ricordati che la pallina di Natale di spago, una volta finita, avrà le stesse dimensioni del palloncino).

palline di natale con spago e palloncino 1

Per cominciare, prepara nella ciotola una soluzione di acqua e colla vinilica; dovrai abbondare con la colla, fino ad ottenere un liquido denso. Poi, immergi lo spago, come nella foto:

palline di natale con spago e palloncino 2

Avvolgi lo spago imbevuto di colla intorno al palloncino in modo da creare un motivo intricato. Poi, spalma lo spago con della colla vinilica pura, aiutandoti con il pennello.
La maggior parte dei tutorial in rete non inserisce questo passaggio, ma secondo noi aiuta ad ottenere una pallina più robusta e soprattutto ti permetterà di ottenere un buon risultato anche se hai diluito eccessivamente la colla nel passaggio precedente.

palline di natale con spago e palloncino 3

Quando la colla sarà asciutta, potrai bucare il palloncino utilizzando uno stuzzicadenti: questo tornerà alle sue dimensioni iniziali e per te sarà facile rimuoverlo dalla pallina. Lo spago, reso rigido per effetto della colla, formerà invece una meravigliosa decorazione per l’albero di Natale, proprio come la nostra:

palline di natale con spago e palloncino 4

Come puoi vedere nella foto, è possibile decorare la pallina di spago utilizzando nastri, feltro e gomma crepla. Scatena la tua fantasia e realizza una fantastica pallina di Natale di spago in stile shabby chic.

ALTRE DECORAZIONI PER L’ALBERO DI NATALE FAI DA TE

Esistono tante altre tecniche che puoi sperimentare per realizzare delle belle decorazioni natalizie. Di seguito puoi trovare qualche esempio.

PALLINE DI NATALE CON SPAGO E NASTRI

Queste decorazioni si realizzano a partire da una pallina di polistirolo. Aiutandoti con degli spilli, dovrai fissare il nastro colorato lungo tutta la pallina: si comincia dal centro della pallina e si procede, piegando il nastro tra uno spillo e l’altro. Infine, potrai incollare un gancio con un po’ di colla a caldo.

decorazioni albero di natale fai da te 1

La stessa tecnica si può applicare utilizzando materiali diversi, come il tulle:

decorazioni fai da te per albero di natale

PALLINE DI NATALE CON LE CARAMELLE

Occorrente

  • palline di polistirolo
  • caramelle gommose
  • stuzzicadenti

Prendete una pallina di polistirolo, infilate gli stuzzicadenti nella pallina, lasciando tra loro abbastanza spazio per le caramelle. Fatto questo dovrete infilare le caramelle gommose sulle punte degli stuzzicadenti riempiendo tutta la superficie del polistirolo. Le palline realizzate potranno essere un addobbo per l’albero con l’aiuto di un gancetto o di un nastro colorato, oppure una decorazione per una ciotola colorata.

PALLINE DI NATALE CON LE FOTO

Occorrente

  • palline in plexiglass
  • foto (da fotocopiare a colori su carta leggera)
  • colori acrilici
  • colla vinavil
  • spugna
  • forbici
  • colla a caldo
  • nastro colorato

Scegliete foto orizzontali che si adattano meglio alla forma sferica delle palline di Natale. Meglio ancora se l’immagine è in posizione centrale. Fate una fotocopia a colori della fotografia su carta leggera, ritagliatela ed immergetela in una ciotola con dell’acqua per qualche secondo. Asciugate delicatamente la foto tra due pezzi di scottex. Così facendo la carta sarà più morbida e facile da incollare. Ora dovete aprire la pallina a metà ed incollare l’immagine al centro di una metà della sfera partendo dal centro e andando verso le estremità. Una volta asciutta la colla, il retro dell’immagine va ripassato con il colore acrilico bianco (senza uscire dai bordi). In questo modo si otterrà l’effetto trasparente. Una volta fatta la stessa cosa nell’altra metà della pallina, spugnate un po’ di acrilico di un colore tenue. Lasciate asciugare il colore ed il gioco è fatto: la pallina va chiusa e fissata con la colla a caldo. Potete fissarla con del nastro colorato, facendo un bel fiocco.

CRISTALLI DI NEVE CON I COTTON FIOC

Occorrente

  • bastoncini cotonati per orecchie di varie forme e misure
  • colla a caldo (possibilmente candelette glitterate)
  • una tovaglietta di plastica liscia o di silicone
  • nastrino fine tubolare
  • colla liquida
  • un pennellino
  • glitter in polvere

Dovete spremere una bolla di colla a caldo grande come un bottone sulla tovaglietta di plastica o silicone. Lì disporrete i bastoncini, premendo nella colla una delle estremità. Accostati l’uno all’altro, i bastincini formeranno una stella. Fate asciugare per qualche minuto e poi staccate la decorazione dalla tovaglietta.
Tagliate un segmento di cordino, fate un cappio e incollatelo sulla punta di un bastoncino con la colla a caldo. Potete usare del glitter argentato per abbellire il tutto.

DECORAZIONI CON I BISCOTTINI DI NATALE

In questo caso dovrete munirvi di stampini a tema natalizio e scegliere la vostra ricetta preferita: frolla o pan di zenzero. Poi mettetevi all’opera in cucina, decorando i biscotti, una volta cotti, con le apposite glasse ed appendendoli all’albero con un nastrino, una volta ultimati.

Non avete trovato il contenuto che stavate cercando? Chiedetecelo: ogni mese realizziamo i materiali più richiesti dai lettori! Ecco il modulo per le nuove richieste: Chiedi un contenuto.

Iscrivetevi alla Newsletter o al canale Telegram per ricevere gli ultimi aggiornamenti dal sito.

5 attività per dire “ti voglio bene” ai bambini

Un bambino amato è anche un bambino che sa amare e che cresce sicuro dei propri sentimenti e della necessità di esprimerli. Sono tanti i modi per comunicare ai bambini il proprio affetto non solo con le parole.

“Ti voglio bene” è una frase semplice, ma non sempre facile da dire, Abituiamoci a farlo perchè, sembra scontato, sentirselo dire con sincerità fa bene, come dicevano anche nel nostro spunto sulle parole da riscoprire.

Non è necessario tuttavia dirlo per forza, anche perchè ci sono mille piccoli gesti per esprimere il nostro amore, ad adulti e bambini: un abbraccio, del tempo trascorso insieme, qualche momento di silenzio o domande che possano dimostrare all’altro che lo ascoltiamo davvero e lo capiamo.

Per fare tutto questo, bisogna immedesimarsi nell’altro, cercando di capire cosa prova davvero. Stasera vi proponiamo uno spunto molto semplice, per allenarvi nell’empatia e nell’ascolto. Sperimentate un po’ di modi diversi per dire ti voglio bene, anche senza parole.


SPUNT-ESERCIZIO: 5 MODI PER DIRE TI VOGLIO BENE, ANCHE SENZA PAROLE

L’amore aumenta la fiducia e l’autostima: ecco perché è importante non dimenticarsi mai di manifestarlo nei piccoli gesti quotidiani.

Coccole
Ritagliatevi uno spazio per un abbraccio, un po’ di coccole, un piccolo rallentamento nella frenesia del quotidiano per dire che ci siete, che siete davvero contenti di esserci.

Idee
I bambini sanno capirvi più di quanto immaginate: raccontatevi, fate capire loro le cose in cui credete e il motivo per cui lo fate, date loro il tempo di porvi domande su ciò che gli interessa.

Codice Segreto
Inventate un nome in codice per chiamarvi, un piccolo segreto tra voi e i bambini, per rafforzare il senso di intimità e di affettuosa complicità.

Rituale Magico
Non vi stiamo chiedendo di trasformarvi in Harry Potter, ma è bello creare un rituale collegato ad un momento particolare della giornata, ad esempio la nanna: raccontate o leggete una fiaba, fate progetti insieme.

Collaborazione
Ai bambini piace sentirsi parte della vostra vita: fateli partecipare alle vostre attività quotidiane, in cucina o in casa. Chiedete loro di aiutarvi a fare la lista della spesa, decidete ricette. Sono tutti modi per sentirsi più uniti e trasmettersi amore.

a cura di Alessia de Falco

Non avete trovato il contenuto che stavate cercando? Chiedetecelo: ogni mese realizziamo i materiali più richiesti dai lettori! Ecco il modulo per le nuove richieste: Chiedi un contenuto.

Iscrivetevi alla Newsletter o al canale Telegram per ricevere gli ultimi aggiornamenti dal sito.

Libri sull’adolescenza per genitori

HA SENSO PER MAMMA E PAPÀ LEGGERE DI ADOLESCENZA?

Dipende. Da un lato, c’è chi sostiene che i genitori non debbano essere “professionisti”, e quindi, che sia meglio per loro vivere con naturalezza e una sorta di ingenuità il loro ruolo; dall’altra parte, c’è un mondo che corre come impazzito, in cui a dodici anni i ragazzi mutano completamente e per un genitore diventa difficile anche solo riuscire a scambiare due parole.

libri sull'adolescenza per genitori

Ecco perché abbiamo pensato di suggerire alcuni titoli in tema di adolescenza. Abbiamo individuato titoli per profani e per esperti, capaci di prestare soccorso tanto ai lettori occasionali quanto ai genitori-educatori più convinti.

LIBRI SULL’ADOLESCENZA (PER GENITORI)

Da non confondersi con le letture per l’adolescenza, ovvero i libri consigliati ai ragazzi adolescenti (perlopiù romanzi di formazione e saghe articolate con giovani protagonisti), questi libri tentano di essere il lumicino in grado di guidare mamma e papà nel buio di un’età indecifrabile.

In primo luogo vi segnaliamo i testi di Alberto Pellai; medico, psicoterapeuta dell’età evolutiva e ricercatore proprio in questo campo, si occupa anche di divulgazione e prevenzione del disagio giovanile. Oltre ad un curriculum professionale di primo piano, il dott. Pellai è padre di 4 figli; pertanto, potete esser certi che i consigli che elargisce li ha sperimentati in prima persona.

QUESTA CASA NON È UN ALBERGO (Alberto Pellai)
Un libro che è anche e soprattutto una collezione di risorse concrete, di strumenti; il libro si contraddistingue per il taglio molto operativo, con tanto di pagine per l’autoanalisi e checkbox finali per assicurarvi di mettere in pratica i suggerimenti dell’esperto. Non è un manuale del “genitore perfetto”, non troverete spunti utopici su come dovreste comportarvi ma risorse concrete, derivanti da un’esperienza decennale di padre e psicoterapeuta.

Scopri il libro su Amazon.it

L’ETÀ DELLO TSUNAMI (Alberto Pellai, Barbara Tamborini)
Come sopravvivere a un figlio pre-adolescente. E’ il sottotitolo del testo, ma anche una promessa. Promessa che, Alberto Pellai riesce a mantenere, almeno secondo il nostro giudizio di lettori e quello di centinaia di genitori. Il testo affronta il tema della pre-adolescenza secondo un punto di vista scientifico e rigoroso, ma non per questo complicato. Al contrario, la lettura è estremamente fruibile e i consigli pratici per la gestione quotidiana non mancano.
Gli autori si concentrano sulla dimensione della comunicazione come sull’autoanalisi del genitore. Che genitori siete? Come vorreste diventare? Di fronte ad un figlio pre-adolescente o adolescente, il problema non è mai l’individuo, ma sempre l’interazione.

Scopri il libro su Amazon.it

E ORA BASTA! (Alberto Pellai) 
Spesso i genitori hanno paura di imporre una regola ad un adolescente: paura di perdere l’affetto, paura di rompere il canale comunicativo faticosamente aperto. Alberto Pellai, con la sua sensibilità di genitore, ci spiega quando è il momento di imporsi, ma anche come farlo. Sì, perché anche nella fermezza  e nei momenti più difficili non bisogna mai perdere le staffe e, soprattutto, dimenticarsi le regole della buona comunicazione. Questo è il terzo dei testi di Pellai che ci sentiamo di raccomandare a spada tratta; una trilogia per formarsi e ri-formarsi, per divenire genitori più consapevoli e soprattutto prepararsi all’adolescenza come un cavaliere si preparerebbe a un gran torneo.

Scopri il libro su Amazon.it 

ADOLESCIENZA (Gustavo Pietropolli Charmet, Loredana Cirillo)
Manuale per genitori e figli sull’orlo di una crisi di nervi. Sessantacinque punti di conflitto; sessantacinque riflessioni per addentrarci nel mondo dell’adolescenza nella sua dimensione più strettamente pedagogica. Rispetto ai testi di Pellai, questo libro è più indicato agli “addetti ai lavori”: educatori e genitori che già masticano pedagogia e scienze dell’educazione. Rimane comunque un saggio lucidissimo, capace di farci entrare nella dimensione adolescente della vita.

Scopri il libro su Amazon.it

AMICI (Yumoto Kazumi) 
Un romanzo? Sì, perché non di soli saggi vive l’uomo, ma anche di poesia, lettere e arte. L’approccio saggistico è sicuramente utile per addentrarsi in un argomento, ma la profondità della nostra analisi e della nostra risposta dipenderà anche da come lo affrontiamo, mettendo in gioco fattori quali emozioni, aspettative e stati d’animo. Ecco perché anche un romanzo può aiutare.
Amici parla di tre ragazzi che decidono di guardare la morte da vicino, e invece, al suo posto, troveranno la vita in tutta la sua inaspettata bellezza. Una lettura che dovremmo fare noi grandi per poi passarla ai ragazzi! Lo consigliamo soprattutto a chi ama la narrativa poetica tipica degli autori giapponesi: lenta, fotografica, visionaria.

Scopri il libro su Amazon.it

a cura di Matteo Princivalle

Non avete trovato il contenuto che stavate cercando? Chiedetecelo: ogni mese realizziamo i materiali più richiesti dai lettori! Ecco il modulo per le nuove richieste: Chiedi un contenuto.

Iscrivetevi alla Newsletter o al canale Telegram per ricevere gli ultimi aggiornamenti dal sito.

La regola dei quattro regali

Vivere il Natale, e più in generale le feste, all’insegna del valore del dono e del senso della misura: è questo ciò che vorremmo per il prossimo dicembre. Utopia? Forse no.

E’ già dicembre e già probabilmente le nostre menti sono proiettate all’organizzazione delle feste: dove trascorrerle, come trascorrerle e, soprattutto, cosa regalare. Il tema dei doni sotto l’albero è spinoso soprattutto se riguarda i più piccoli: ammaliati dalle pubblicità, sfornano letterine per Babbo Natale sempre più lunghe.

Non è una critica, né una colpa, ma forse quest’anno potremmo provare a riscoprire il valore dei doni. Riducendoli, coraggiosamente, un pochino. Ricevere tanto, troppo, fa perdere un po’ il senso dei regali. Lo notiamo spesso, passate le feste, quando i giocattoli vengono accumulati in cameretta, perdendo di interesse.

TROPPI REGALI NON RENDONO PIÙ FELICI: IMPARIAMO A SCEGLIERE

Si tratta di una tendenza che a lungo andare potrebbe diventare controproducente: avere troppo non rende più felici, questo lo sappiamo bene. Un bambino che si ritrova circondato da giocattoli spesso rischia di annoiarsi o fa fatica ad utilizzare la fantasia per divertirsi.

Qual è la soluzione? Sicuramente riscoprire il valore delle cose. Ieri ad esempio abbiamo proposto la scatola della creatività, un dono altamente personalizzabile, volto ad accostare i bambini all’arte, stimolando l’immaginazione.

SPUNT-ESERCIZIO: LA REGOLA DEI QUATTRO REGALI (+ 1)

Oggi vi proponiamo una soluzione di certo non semplicissima, ma coraggiosa: e se provassimo a far scegliere ai bambini pochi doni, ma davvero apprezzati?

Sul sito greenme.it abbiamo trovato la regola dei 4 regali, di cui vi parliamo stasera. Se desiderate fare regali utili e divertente, scegliendo cose che possano durare nel tempo, la regola dei quattro regali suggerisce:

  • un regalo da utilizzare: scarpe, vestiti, accessori.
  • un regalo legato alla lettura, ad esempio un libro di fiabe.
  • un regalo che il bambino desidera da tanto tempo.
  • un regalo di cui il bambino ha davvero bisogno o che rispecchia una sua passione.

Per quanto riguarda il quarto punto, potreste orientarvi su ciò che il bambino ama davvero: un regalo legato allo sport o alla musica, un abbonamento al cinema, bricolage o modellismo. A questa lista noi aggiungeremmo un quinto regalo: un pomeriggio settimanale da trascorrere insieme, senza pensieri. E’ forse il più difficile, ma il più apprezzato.

Non è semplicissimo seguire la regola dei quattro regali, perchè presuppone una scelta estrema. Il modo migliore per effettuarla, se si decide di provare, è sostituire, come dicevamo più sopra, i doni con del tempo insieme, magari sperimentando insieme quei regali. Ripetiamo: magari è utopico, ma a Natale non potrebbe succedere davvero qualcosa di magico.

Non avete trovato il contenuto che stavate cercando? Chiedetecelo: ogni mese realizziamo i materiali più richiesti dai lettori! Ecco il modulo per le nuove richieste: Chiedi un contenuto.

Iscrivetevi alla Newsletter o al canale Telegram per ricevere gli ultimi aggiornamenti dal sito.

La tecnica della nebbia per gestire la rabbia

La rabbia è una costante della nostra vita personale, familiare e professionale. Capita a tutti noi di essere provocati, volontariamente o meno, dal comportamento degli altri. Ma qual è il modo migliore per gestire la propria rabbia?

GESTIRE LA RABBIA: MEGLIO SFOGARSI O “CONGELARE” I PROPRI PENSIERI? 

Di fronte a una situazione di rabbia, di emozionalità incontrollata, siamo portati a pensare che lasciandola libera di sfogarsi questo ristabilirà l’equilibrio interiore. Non la pensa così il professor Brad J. Bushman, dell’Universita dell’Iowa, che ha pubblicato una ricerca che si muove proprio nella direzione opposta (potete leggere gratuitamente lo studio, in lingua inglese, negli archivi dell’Università del Michigan).

Lo studio, condotto su 600 partecipanti i quali sono stati indotti intenzionalmente in uno stato di rabbia, ha verificato l’efficacia di uno sfogo “fisico” (ad alcuni studenti veniva chiesto di sfogare la propria rabbia contro un punchig-ball). Agli studenti universitari di scrivere un breve saggio, che poi un compagno ha pesantemente criticato, inducendoli alla rabbia. A questo punto, ad un gruppo è stato chiesto di colpire un punching-ball immaginando di avere di fronte il proprio compagno; ad altri è stato chiesto di colpire il punching-ball per mantenersi in forma e migliorare la propria forma fisica; ad un terzo gruppo infine non è stato chiesto nulla.

In seguito, agli studenti dei tre gruppi è stato chiesto di compilare un questionario sul proprio stato emotivo; ebbene, è emerso che i primi non solo non avevano sfogato la propria rabbia, ma anzi, questo sentimento era ancora più forte in loro. Al contrario, gli studenti del secondo e terzo gruppo, che avevano avuto modo di distrarsi dall’episodio scatenante la rabbia, sono risultati più calmi.

Questo esperimento non solo smentisce categoricamente la teoria della catarsi, già messa in dubbio da studi precedenti, ma sembra indicare una strada privilegiata per gestire la propria rabbia: quella di disperdere i propri pensieri. Peraltro, lo studio si allinea con tutte le altre ricerche in tema di “ruminazione mentale”: rimuginare su uno stesso pensiero è sempre controproducente, esaurendo le nostre risorse mentali in modo infruttuoso.

SPUNT-ESERCIZIO: la tecnica del “Velo di nebbia”

Recentemente, abbiamo letto sul sito La mente è meravigliosa una bellissima riflessione sul controllo dell’impulsività attraverso la tecnica della nebbia. L’articolo lasciava molto spazio alle interpretazioni e così abbiamo pensato di rielaborarlo in uno SPUNT-ESERCIZIO per tutti.

“È strano vagare nella nebbia!
Solo è ogni cespuglio e pietra,
Nessun albero vede l’altro,
Ognuno è solo (…)
Strano, vagare nella nebbia!
Vivere è essere soli.
Nessuno uomo conosce l’altro,
Ognuno è solo”.

Herman Hesse

L’esercizio è piuttosto semplice: di fronte ad uno stimolo che ci genera rabbia, proviamo ad immaginarci immersi in una coltre di nebbia. Una cortina che non lascia spazio al mondo circostante, in cui le altre persone e le loro parole non sono che ombre. La nebbia ci costringe a concentrarci su noi stessi, ci lascia, per un attimo, soli. E’ divertente provare questo esercizio insieme ai bambini, come fosse un gioco: il gioco della nebbia. Le prime volte sarà difficile e dovremo allenarci a “sentire la nebbia” in un momento di calma; con l’esercizio diventerà più semplice dominare anche le emozioni.

Immaginarsi in questo modo, oltre ad essere un simpatico esercizio creativo, ci permette di escludere gli stimoli esterni e di fare i conti con il nostro mondo interiore. Per evitare di rimuginare sui pensieri rancorosi, l’immaginazione dovrebbe spostarsi sul velo di nebbia: quali sensazioni provoca la nebbia sui nostri sensi? Come la percepiamo? Come altera la vista? Che odore ha la nebbia?

Questo esercizio rientra nel filone degli spunti relativi alla mindfulness, a cui si aggiunge, però (anche stravolgendola in un certo senso) l’elemento immaginativo fantastico. Fantasia che, secondo noi, non guasta mai!

PER EDUCARE CON LE FAVOLE:

Per aiutare i più piccoli a riconoscere le emozioni e a coltivare le buone pratiche che ci fanno stare meglio abbiamo scritto la raccolta di racconti “Cuorfolletto e i suoi amici”.

libri cuorfolletto e i suoi amici

TORNA A:

Non avete trovato il contenuto che stavate cercando? Chiedetecelo: ogni mese realizziamo i materiali più richiesti dai lettori! Ecco il modulo per le nuove richieste: Chiedi un contenuto.

Iscrivetevi alla Newsletter o al canale Telegram per ricevere gli ultimi aggiornamenti dal sito.

Cinque attività quotidiane per allenare l’autonomia

L’autonomia è una grande conquista. Ne abbiamo parlato spesso sulle nostre pagine, ricordando che diventare autonomi significa acquisire fiducia in se stessi e sicurezza, diventando dunque emotivamente forti.
Più volte abbiamo anche ricordato il motto del metodo montessoriano: “Aiutami a fare da solo”.

Una frase che non significa mai “Arrangiati e non darmi fastidio”, ma invita a una visione molto sfidante: “Guardami, sono una persona, sto facendo la fatica di crescere, spiegami come fare perché so che sono capace”.

Quando i genitori danno fiducia ai figli e spiegano loro come muoversi, la conquista dell’autonomia è una meta molto vicina. Di seguito vi proponiamo alcuni spunti di riflessioni e qualche esempio pratico.

Il rapporto con i genitori è il passaggio più importante per insegnare l’autonomia ai bambini insicuri. Essere autonomi non significa solo applicarsi con successo nelle operazioni pratiche, come versare l’acqua da una brocca o prepararsi la cartella da soli. Autonomia è una competenza sociale che serve a gestirsi nel mondo e nelle relazioni con gli altri, al di fuori del nucleo familiare più stretto.

AUTONOMIA È DARE ISTRUZIONI COMPRENSIBILI

Comunicare bene aiuta ad agire bene, sempre, Vi facciamo un esempio: se un bambino rovescia dell’acqua nel tentativo di versarla da solo da una brocca piena, qual è la vostra reazione? Magari siete tentati di riprenderlo con una frase come: “Stai più attento!” oppure “Versala bene!”.

Probabilmente, Maria Montessori ci chiederebbe: “Voi gli avete insegnato a versarla bene?”. Il succo del discorso è proprio questo: perché il bambino diventi autonomo, deve ricevere indicazioni chiare su cosa fare.

E’ dunque compito dell’adulto capire il punto di vista di un bambino, con le difficoltà dell’essere più piccoli di noi, avere meno forza e meno esperienza. Le azioni corrette vanno spiegate passo dopo passo, dividendole in fasi.

COACHING CREATIVO: 5 ATTIVITÀ PER ALLENARE L’AUTONOMIA

Jacqueline Bickel, coautrice del libro “Come educare i figli presto e bene“, propone alcune attività quotidiane per allenare i bambini ad acquisire autonomia e a sviluppare diverse intelligenze. L’autrice spiega che: “Attività pratiche come riordinare, spazzare, stendere i panni, mangiare da solo… sono infatti più correlate di quanto si pensi ai compiti richiesti dalla scuola”. Ecco qualche spunto.

Mentre il bambino fa qualcosa da solo, “fai la telecronaca”: lo aiuterai a sviluppare competenze linguistiche
Per insegnare a sviluppare il linguaggio può essere utile commentare a parole ciò che il bambino sta facendo. Si tratta di un modo per legare i pensieri del bambino, ancora astratti, il lessico (le parole) e la sintassi. Se il bambino ad esempio apre il rubinetto dell’acqua, potresti dirgli: “Guarda, alzando la leva del rubinetto esce acqua calda, così ora puoi lavare le mani con il sapone …”.

Lascia che mangi da solo, prima possibile
E’ possibile, già durante lo svezzamento, abituare il bambino a mangiare da solo. Puoi provare mettendo piccoli pezzi di cibo nel piattino e, successivamente passare al cucchiaino e alla forchettina. Può essere utile coinvolgere il bambino nelle attività in cucina, oltre a insegnargli a pulire da solo musetto e manine con il bavaglino o il tovagliolo.

Fagli apparecchiare la tavola, è un modo per insegnare a contare
Prova a chiedere al bambino di mettere in tavola un tovagliolo per la mamma, uno per il papà, uno per il fratellino, dicendo: “Siamo in quattro, servono quattro piatti”. E’ un modo per farlo familiarizzare con i numeri ed i primi conti. Oppure chiedigli di aiutarti a riordinare le posate, mettendo insieme forchette con forchette e cucchiai con cucchiai, abbinando così oggetti simili e riconoscendo le analogie nelle forme.

Chiedigli di aver cura della cameretta per allenare l’ordine logico
Abitualo ad aver cura della cameretta, l’ordine pratico aiuta l’ordine logico. “L’abitudine all’ordine pratico” dice l’esperta “sarà utile quando il bimbo andrà a scuola, infatti è il prerequisito dell’ordine logico, cioè la capacità di mettere ordine fra le conoscenze.”

I giochi di una volta aiutano a sviluppare l’intelligenza musicale
Le attività ritmiche aiutano l’intelligenza musicale. Riscopriamo dunque i giochi di una volta, come il gioco della campane, in cui si passa saltando con un piede da una casella all’altra, il gioco di far rimbalzare contro un muro, il salto della corda, spesso associato a canzoncine e filastrocche, l’abitudine alle conte.

Non dimenticare che, al di là dei consigli pratici o delle esortazioni a lasciar fare da soli, il più grande motore dell’autonomia del bambino è il rapporto sereno ed equilibrato con il genitore. Si spicca il volo, soltanto se qualcuno ci ha dato le ali.

Non avete trovato il contenuto che stavate cercando? Chiedetecelo: ogni mese realizziamo i materiali più richiesti dai lettori! Ecco il modulo per le nuove richieste: Chiedi un contenuto.

Iscrivetevi alla Newsletter o al canale Telegram per ricevere gli ultimi aggiornamenti dal sito.