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LA PEDAGOGIA DEL FARE, ATTRAVERSO LA POESIA

Fare poesia con i bambini è un ottimo modo di allenare pensiero critico e pensiero laterale. Spesso sottovalutiamo il profondissimo legame tra elementi razionali ed irrazionali del pensiero, quasi come se la creatività fosse qualcosa di completamente estraneo alla vita reale.

LA PEDAGOGIA DEL FARE ATTRAVERSO LA POESIA

Lavorare con il linguaggio poetico può apparire complesso, ma in realtà non è così. Per fare poesia bisogna vedere oltre, sentire: ciò può essere fatto solo riducendo il superfluo, rendendo più limpida la voce del cuore.Per fare poesia con i bambini, ci sono due piccoli accorgimenti:

  • maieutica del fare: scegliendo un testo poetico, partiamo ad esempio osservando due cose e provando a trovare somiglianze e differenze, per poi passare a smontare i versi e rimontarli. E’ un modo per far analizzare i testi e partire da una parola, un’immagine, per poi farne arrivare delle altre.
  • creazione delle sinapsi: attraverso il “come” che avvicina ciò che è distante e distanzia ciò che è vicino, i bambini imparano a muoversi nel linguaggio poetico, divertendosi. In questo modo si creano connessioni tra parole ed immagini.

IL PROFONDO LEGAME TRA POESIA E NATURA

Parliamo spesso del profondo benessere generato dal contatto con la natura. Purtroppo non sempre è possibile giocare al parco o camminare nel verde. La poesia in questo senso ci aiuta (almeno un pochino). Qui citiamo un esempio trovato sul web e per noi particolarmente ispirante. E’ l’esperienza del poeta ed insegnante Sebastiano Aglieco, vincitore del Premio Letterario Ceppo Pistoia, presso la scuola Casa del Sole di Milano.

L’insegnante ha provato a fare scienze e a parlare di natura e di alberi: è nato così il progetto Alberi poeti/ci. I bambini hanno osservato gli alberi dal punto di vista scientifico, Successivamente sono stati raccolti testi poetici inediti dedicati proprio agli alberi. Questi testi, circa 50, sono stati letti durante l’anno scolastico, utilizzando sia gli incipit che le parole delle varie poesie per scriverne altre. Ogni bimbo ha scelto una poesia, fatto dei disegni, ne ha scritto una a sua volta.

AVVICINIAMO I BAMBINI ALLA POESIA ATTRAVERSO IL GIOCO

La poesia si presta ad essere anche un momento ludico. Attraverso il gioco, il bambino viene accostato all’arte e all’amore per la creatività. Sempre Aglieco:

Una delle prime cose che faccio con i ragazzi per parlare di poesia è portare in classe un sacchetto pieno di oggetti, poi ne tiro fuori uno, per esempio una volpe di peluche blu e chiedo ai ragazzi: “che cos’è?”. Loro rispondono “una volpe blu” e io lo nego, anche ripetutamente. Allora cominciano a immaginare, partendo dalla forma, dal colore dell’oggetto, e danno vita a risposte fantasiose, che presto diverranno poesie. Per continuare il lavoro poetico in totale libertà anche quando non facciamo lezione faccio usare loro un quaderno personale, senza valutazione, dove possono scrivere pensieri, riflessioni, disegni.

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COME FARE UN PUPAZZO DI NEVE CON UN CALZINO

Sei alla ricerca di un lavoretto da realizzare usando i mille calzini spaiati che hai in casa? Ecco l’idea: un pupazzo di neve con un calzino. Si tratta di un pupazzo piuttosto semplice da realizzare, che piacerà un sacco ai più piccini. Puoi utilizzare questa idea sia per realizzare un bel lavoretto di Natale che per un lavoretto sull’inverno.
Bastano un calzino, tanta fantasia e un pizzico di manualità.

PUPAZZO DI NEVE CON UN CALZINO: ISTRUZIONI

Prima di cominciare assicurati di avere con te:

  • un calzino spaiato;
  • cotone idrofilo o materiale morbido per l’imbottitura;
  • forbici;
  • ago e filo;
  • nastro colorato;
  • occhietti adesivi per pupazzi, bottoni e altri elementi per decorare il pupazzo di neve.

Per cominciare, taglia il calzino all’altezza del tallone: per realizzare il tuo pupazzo di neve utilizzerai la parte terminale (quella del piede).

pupazzo di neve con un calzino istruzioni tutorial 1

Adesso imbottisci il calzino riempendolo di cotone o di materiale morbido:

pupazzo di neve con un calzino istruzioni tutorial 2

Quando il calzino sarà imbottito per bene, utilizza ago e filo per ricucire i due lembi all’estremità: in questo modo l’imbottitura non uscirà dal tuo pupazzo-calzino (abbonda con i punti: dovranno essere a prova di bambino). Per dare la forma al pupazzo, utilizza un nastro colorato per stringere il calzino nel punto di giuntura tra il corpo e la testa (nella nostra foto, abbiamo usato uno spago nascosto dalla sciarpa fucsia del pupazzo, realizzata all’uncinetto).

Concludi questo lavoretto decorando il pupazzo a piacere: noi abbiamo utilizzato gli occhietti per pupazzi, qualche bottone e un cappellino realizzato all’uncinetto. La bocca è ricamata, ma puoi semplificarti la vita e utilizzare un pennarello indelebile. Per il naso puoi utilizzare un bottone o realizzare una sagoma di cartoncino da incollare con un pizzico di colla a caldo.

pupazzo di neve con un calzino istruzioni tutorial 3

A proposito: chi ha detto che bisogna utilizzare un calzino bianco? Questo lavoretto è una buona occasione per riciclare un qualsiasi calzino spaiato. Noi abbiamo provato ad utilizzare un calzino nero. Ecco il risultato, elegante e originale:

pupazzo di neve con un calzino istruzioni tutorial 4

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Come parlare di politica ai bambini

Andrea Biasi. Fonte: Vita trentina

È giusto parlare di politica con i bambini? Ne parliamo con Andrea Biasi, storico, studioso dei costumi locali trentini e, dal 2016, sindaco del Comune di Sfruz (che ha  avuto ampia eco quest’estate per essere “il paese che protegge i bambini“).

PARLARE DI POLITICA È FONDAMENTALE

Nel nostro paese, parlare di politica equivale ad insultare qualcuno: disonestà, sprechi e alleanze più o meno losche sono all’ordine del giorno per chi segue la cronaca politica italiana (e questo vale per elettori, sostenitori e detrattori di qualunque partito o movimento).

I bambini, per loro natura sono particolarmente attenti al mondo che li circonda e ai “discorsi dei grandi”, eppure, il quadro che mettono insieme sulla politica è al tempo stesso confuso e negativo. Addirittura, rischia di far vacillare i loro valori etici in formazione.

Perché insistiamo che i bambini risolvano i loro conflitti ragionevolmente e si comportino in maniera giusta se poi i nostri leader, eletti democraticamente, il più delle volte seguono comportamenti sbagliati? Se si rendono conto di questo paradosso, saranno guai!

Eppure, la politica è al centro del vivere civile. La scuola è una palestra politica, lo è la famiglia e il circolo delle amicizie di ciascun bambino.

Parlare di politica è fondamentale nella misura in cui significa imparare a gestire i conflitti, a consolidare le amicizie, a collaborare e a rispettare la diversità d’opinione, pur nella sua piena liceità.

Per farlo, dobbiamo accantonare la scena politica e recuperare, invece, il concetto di politica. Solo così riusciremo a compiere un’azione educativa utile e a formare bambini che, un giorno, siano in grado di affrontare i problemi del vivere civile con consapevolezza e capacità.

MA COME SPIEGARE IL CONCETTO DI “POLITICA” AD UN BAMBINO?

Sicuramente, mettendo da parte tutti i nostri discorsi “da adulti”, che di costruttivo hanno ben poco e che mal si prestano ad un uso didattico. Non possiamo pretendere di spiegare ad un bambino i meccanismi complessi che regolano la nostra politica nazionale e regionale, se non attraverso delle semplificazioni, che passino attraverso il fare.

Per rispondere alla domanda “come spieghiamo il concetto di politica ad un bambino?” suggerisco di mettere in campo la fantasia e l’esperienza.

Spiegare la politica, nei fatti, è molto semplice: sarebbe sufficiente spiegare perché nel cortile del proprio condominio è impossibile giocare con il pallone, spiegare le regole attraverso cui quel divieto potrebbe essere rimosso e, magari, agire. Questo è apprendimento esperienziale: un laboratorio che è anche una palestra di vita.

La fantasia ci può suggerire nuove strade narrative da percorrere (come quella che ho proposto nell’esempio), schemi grafici e laboratori; l’esperienza, in questo caso si trasforma in esperienza di amministrazione e dibattito.

La fantasia, parlando di politica, dovrebbe essere l’elemento che ci permette di parlare di un concetto meraviglioso e complesso con un linguaggio da bambini, senza però risultare banali.

In questo senso, la fantasia è multi-canale: potremmo cominciare con una storia e poi proseguire simulando un consiglio comunale in cui i personaggi della storia devono trovare soluzioni a piccoli problemi pratici.

UN PICCOLO ESEMPIO

Una metodologia didattica è quelle narrativa. Potremmo raccontare la storia in cui due persone (oppure, per rendere il tutto più curioso, due animali) in completo disaccordo sul come poter gestire la loro comunità.

Il primo, il vecchio leone, vorrebbe che tutti gli animali della foresta fossero al sicuro, al caldo e ben nutriti. Il vecchio orso, invece vorrebbe che tutti gli animali della foresta fossero in grado di vivere una vita appagante e che riuscissero tutti a realizzare i propri sogni.

Entrambi i nostri personaggi vogliono il meglio per la loro comunità e se anche sono in disaccordo sul come raggiungere questo obiettivo, entrambi hanno la speranza di riuscirci.

I due vecchi animali decidono così di far scegliere agli animali della foresta quale dei due debba essere il loro capo. La scelta del capo, prende il nome di elezione e alle I° elezioni della foresta vinse il vecchio Leone.

Il vecchio Leone appena divenuto capo si rese subito conto che non tutti gli animali della foresta avevano il suo stesso modo di vedere il bene della comunità; infatti molti animali avevano votato per il suo avversario il vecchio orso.

Per questo motivo il vecchio Leone decise che il modo migliore per comandare sulla foresta fosse quello di farlo attraverso il dialogo e la speranza che tutti gli animali volessero come fine ultimo il bene della comunità.

Questo è un principio: potrebbe essere l’inizio di un racconto-percorso da sperimentare in classe, con l’obiettivo di rendere consapevoli i bambini della necessità di mediare, anche a seguito di una vittoria democratica.

A continuare la storia dovrebbero essere proprio i bambini, attraverso le loro osservazioni, le domande, i suggerimenti. Proprio questo dialogo trasversale permetterà all’insegnante di spiegare e far vivere la politica in tutta la sua importanza.

a cura di Andrea Biasi

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La psicomotricità funzionale

Avete mai sentito parlare di psicomotricità funzionale? Si tratta di una disciplina olistica, che mira a garantire e facilitare uno sviluppo armonico del bambino e del ragazzo. Ne parliamo con la dott. sa Simona Governatori, pedagogista clinica e psicomotricista funzionale.

CHE COS’È LA PSICOMOTRICITÀ FUNZIONALE?

La psicomotricità funzionale è una disciplina pedagogico-scientifica, di cui possono trarre beneficio persone di tutte le età. Prende spunto dagli studi del professor Jean Le Boulch e, in Italia, è riconosciuta e regolamentata dall’ASPIF, l’Associazione Psicomotricisti Funzionali.

L’idea alla base è quella secondo cui il movimento sia un facilitatore per una crescita armonica del bambino (e perché no, anche dell’adulto); questo a patto di considerare ciascun individuo nella sua unicità, con un approccio al tempo stesso olistico e analitico.

Si caratterizza per l’orientamento sistemico e per il particolare processo di “analisi funzionale“, che considera gli aspetti neurofisiologici, mentali, affettivi, relazionali, motivazionali, motori-posturali ed operativi. L’analisi funzionale permette un approccio incentrato sulla persona ed altamente individualizzato.

Questo processo analitico permette di determinare a priori i punti di forza e debolezza del soggetto in tre quadri: quello biologico, quello neurologico e quello funzionale. All’interno di questi tre quadri verrà predisposto un percorso personale per la crescita.

Basandosi su una metodologia educativa, che favorisce lo sviluppo della persona attraverso il movimento e attività multidisciplinari e olistiche, persegue il raggiungimento di uno sviluppo che possa integrare aspetti cognitivi, emotivi e motori in modo armonico e funzionale all’ambiente.

L’intervento psicomotorio funzionale utilizza una serie di esercizi, individuali e collettivi, volti a sviluppare in modo progressivo:

  • La funzione di relazione con gli altri, con lo spazio, con gli oggetti
  • La funzione energetico-affettiva per quanto concerne la motivazione, l’ intenzionalità, l’ attenzione
  • La funzione operativa di controllo del tono muscolare e l’organizzazione spazio-temporale.

I BENEFICI DELLA PSICOMOTRICITÀ FUNZIONALE

Le attività di psicomotricità funzionale puntano a stimolare e potenziare:

  • Una maggiore conoscenza ed accettazione di sé
  • Un miglior accomodamento del modo di essere
  • L’autonomia e l’accesso alle responsabilità nella vita sociale
  • L’autostima
  • L’espressività
  • La creatività
  • La disponibilità alla relazione

La psicomotricità funzionale viene utilizzata anche nei casi di DSA, cercando di portare beneficio attraverso l’approccio olistico, che lavora sul disagio in tutte le sue forme e non solo in quella scolastica.

dott.ssa Simona Governatori
Pedagogista clinico e psicomotricista funzionale

Percorsi psicomotori

I percorsi psicomotori sono giochi di percorsi che prevedono il superamento di una serie di sfide. Sono particolarmente indicati per i bambini da 3 a 6 anni e si possono prevedere diversi livelli di difficoltà. Italveneta Didattica propone un kit modulare per allestire percorsi psicomotori in classe, in palestra o all’esterno.

Su amazon.it potete acquistare i seguenti kit per realizzare percorsi psicomotori:

Scuole e docenti possono ordinare i supporti direttamente da Italveneta Didattica, per ottenere sconti e supporto dedicati. Tutti i prodotti sono certificati CE – UNI EN 71-1/2/3 e sono 100% made in Italy.

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Scopriamo il Fimo per creare gioielli e pupazzetti

Il Fimo è una pasta sintetica, creata dall’azienda Staedtler, utilizzata per la modellazione di piccoli oggetti. La sua consistenza estremamente duttile consente di realizzare anche dettagli molto piccoli, per cui il Fimo ben si presta ad essere utilizzato per gli articoli di bigiotteria, orecchini, collane o pupazzetti.

Il Fimo ha la caratteristica di essere termoindurente e deve cuocere in forno o a bagnomaria, anche se quest’ultima pratica è molto meno diffusa. Questa pasta di trova in commercio in diversi colori e tipologie.

ALLA SCOPERTA DEL FIMO

LE TIPOLOGIE DI FIMO IN COMMERCIO

Oggi la pasta Fimo è disponibile in numerose varietà e colori. Per iniziare è consigliabile sperimentare il Fimo Soft, più facile da modellare. Tra le colorazioni disponibili troviamo i toni metallizzati, il granito (una pasta effetto pietra), trasparente (simile a vetro colorato, fluorescente, perlato e marmorizzato.

Il Fimo Soft permette di acquisire dimestichezza, per poi passare ad esempio al Fimo Professional: pasta molto consistente, adatta a lavori di precisione, come murrine, braccialetti, collanine e portachiavi.

Esistono poi il Fimo Kids, adatto ai bambini e Professional Doll Art, per creare bambole con effetto porcellana.

EFFETTI CROMATICI SUL FIMO

Il Fimo è venduto in pani colorati, ma può essere colorato a piacimento una volta cotto, applicando colori acrilici o vernici lucide fissative appositamente create per questo prodotto (i normali fissativi per colori acrilici non funzionano sul FIMO e possono causare “effetto colla”).

Per ottenere tonalità più velate o sfumature, è possibile aggiungere ombretti in polvere alla pasta neutra prima della cottura o, in alternativa, terre o polvere di gesso.

COME SI LAVORA IL FIMO

Il Fimo si può modellare con le mani per realizzare semplici forme, oppure può essere scolpito con gli attrezzi appositi. Per quanto riguarda gli strumenti da lavoro, in commercio ne esistono di specifici, per modellare, tagliare e anche realizzare gioielli.

Invece di acquistare strumenti specifici,  specialmente per chi è alle prime armi, si possono utilizzare semplici taglierini, stuzzicadenti e altri oggetti già disponibili in casa o in cucina, per aiutarsi a modellare le forme da realizzare.

LA COTTURA DEL FIMO

Come dicevamo, il Fimo è termoindurente e va cotto in forno ad una temperatura variabile tra i 110 e i 130°C. La fase di cottura è molto delicata e va affrontata con estrema attenzione. Il tempo di cottura varia in base alle dimensioni dell’oggetto: da dieci minuti a un’ora di cottura. Chiaramente più l’oggetto è piccolo, meno tempo va tenuto in forno.

Esistono fornetti appositamente pensati per la cottura del Fimo. Questa soluzione è molto consigliata, perchè il Fimo, ad alte temperature (superiori a 150°) può rilasciare sostanze tossiche che possono depositarsi nel forno e renderlo così nocivo per le operazioni successive di “ordinaria” cucina. E’ consigliabile, inoltre, mettere sotto gli oggetti modellati della carta da forno, durante la cottura.

CONSIGLI UTILI

  • se dopo qualche tempo il Fimo si è indurito, potete riportarlo alla consistenza originaria utilizzando Fimo Mix Quick oppure aggiungendo qualche goccia di olio d’oliva od olio per il corpo
  • se invece il Fimo risulta troppo morbido, potete aggiungere del borotalco

ACQUISTARE IL FIMO ONLINE: PREZZI E IDEE

Di seguito trovate le soluzioni migliori e più convenienti per acquistare il Fimo online, su amazon.it. Sottolineiamo che Portale Bambini suggerisce i prodotti su Amazon.it in modo indipendente, al 100%: non stiamo pubblicizzando nessun prodotto o produttore in particolare; proprio per questo utilizziamo come piattaforma per i nostri (e i vostri) acquisti il più grande marketplace online al mondo per varietà. 

I PANETTI DI FIMO

Per i bambini, le confezioni di Fimo kids sono ideali per un primo approccio: costano poco più di 10€ ed includono, oltre ai panetti di Fimo, anche un libricino a colori con le istruzioni per realizzare varie miniature con la pasta. Ogni confezione propone diversi lavori, in ordine di difficoltà crescente.

Questi kit contengono anche uno strumento per scolpire, dunque non ci sarà bisogno di null’altro per cominciare a fare arte col Fimo!

FIMO KIDS > scopri questo set di Fimo Kids

Come vi abbiamo già suggerito, il Fimo Soft è la varietà più facile da modellare, adatta ai principianti. In commercio si trova un comodo starter pack che include 12 panetti colorati con cui potremo realizzare perline, miniature e altri piccoli oggetti.

FIMO SOFT > scopri lo starter pack in offerta su Amazon.it

GLI ACCESSORI

Gli strumenti per scolpire e modellare il Fimo sono il primo accessorio del quale sentirete la necessità; esistono decine di kit differenti, pensati per le varie tipologie di artisti. Noi ve ne proponiamo uno prodotto da Staedtler, pensato per piccoli artisti e dall’ottimo rapporto qualità/prezzo.

ACCESSORI PER MODELLARE > in offerta su Amazon.it

Un altro accessorio che molti utilizzano è un piccolo forno elettrico per la cottura. In realtà non esiste un “forno per Fimo” vero e proprio: si utilizzano i forni elettrici di piccole dimensioni in commercio. Si tratta di elettrodomestici a buon mercato: sarà sufficiente un modello basilare, senza particolari funzioni, che si può trovare ad un prezzo compreso tra 20 e 40€.

Avere un piccolo forno appositamente per la cottura del Fimo vi permetterà di risparmiare energia, ma anche di cuocere senza preoccuparvi degli eventuali residui tossici nel vostro forno di casa!

forno per fimo

FORNO ELETTRICO LOW COST > scoprilo su Amazon.it

IDEE CREATIVE CON IL FIMO

Con il Fimo si possono realizzare i più svariati lavori creativi: perle, miniature, riproduzioni di fiori e piccola oggettistica. L’unico limite è quello costituito dalla nostra fantasia, e dalla quantità di pasta modellabile che avete a disposizione.

Qui sotto trovate due proposte per cominciare, adatte tanto ai grandi quanto ai più piccoli. Buon divertimento!

PERLINE MULTICOLORE

Cosa ci serve:

  • pasta di Fimo di vari colori
  • coltello
  • carta da forno
  • smalto trasparente per fimo
  • filo di ferro
  • stuzzicadenti

Come si fa:

  • Tagliate un pezzo di carta da forno su un ripiano e fermatelo con dei piccoli pesi ai quattro lati
  • Staccate tanti piccoli pezzetti di fimo dal panetto principale, scegliendo la misura più consona alle vostre esigenze
  • Modellate un pezzetto di Fimo realizzando con le mani piccole forme sferiche; potete anche mischiare un paio di colori insieme per ottenere un effetto multicolore
  • Una volta formata la perlina, dovrete bucarla con lo stuzzicadenti, realizzando il foro attraverso cui passerà il fil di ferro
  • Procedete con la cottura che durerà 20 minuti circa in un forno preriscaldato a 110°
  • Una volta cotte, le perline potranno essere rifinite con la vernice lucida ed infilate nel fil di ferro

PUPAZZI IN MINIATURA

Il Fimo si presta ad essere modellato per realizzare pupazzetti, come ad esempio gnomi, bamboline e folletti. Per iniziare scegliete un soggetto stilizzato; nel tempo, facendo pratica, potrete aggiungere dettagli.

Cosa ci serve:

  • Fimo soft bianco, nero, marrone, verde (chiaro e scuro), rosa confetto, fragola.
  • Lucido trasparente e pennellino (facoltativo)
  • Cutter

Come si fa:

  • Lavorate il fimo bianco con un po’ di rosa, formando una pallina per la faccia
  • Dal nero ricavate due minuscole palline per gli occhi, che vanno completate con due punti luce bianchi, più piccoli delle pupille
  • Con il rosa confetto create due mini-ellissi e applicatele in corrispondenza delle guance, appena sotto gli occhi
  • Per completare il viso del folletto modellate due forme triangolari uguali, sempre con la tonalità dell’incarnato, serviranno per le orecchie a punta
  • Appiattite un pezzo di fimo marrone e applicate la calotta sulla testa
  • Per il corpo sarà sufficiente modellare un pezzo di fimo fragola, di poco più grande rispetto alla testa, in modo da ottenere un ovale
  • Montate il folletto posizionando delicatamente la testa, facendo attenzione a non deformarla. Con il marrone completate i capelli arrotolando su se stessi due salsicciotti

Qui sotto, un’immagine esemplificativa, da cui prendere spunto.

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Carta da regalo fai-da-te: idee creative per un risultato unico

Anche la carta da regalo può trasformarsi in un lab creativo: si tratta di un modo per sperimentare insieme ai bambini e, al contempo, per rendere ancora più speciale un dono. Di recente vi abbiamo raccontato come realizzare gli addobbi per una festa di compleanno. A noi piace molto l’idea di coinvolgere i bambini in queste attività e di creare qualcosa di unico ed estremamente personalizzato.

Nel caso dei regali, la cura con cui vengono confezionati è sicuramente un segno di attenzione, un po’ come dire: “Sei così importante che anche il modo con cui ti presento il mio regalo deve essere speciale”. Per realizzare la carta regalo fai da te si può partire sia da una carta bianca ed abbellirla a piacere con pittura e decori, oppure usare una carta regalo preconfezionata e personalizzarla con fantasia.

CARTA FAI DA TE DECORATA CON FIORI DI CARTA

Partite dalla carta regalo scelta e realizzate dei fiori di carta velina in tinta da applicarvi sopra, creando un micro-bouquet. 

Cosa ci serve:

  • un foglio grande di carta velina
  • forbice
  • nastrino: vanno bene i nastri dei pacchi (quelli molto sottili) oppure i fili in cotone o lana

Come si fa:

  • per prima cosa bisogna tagliare la carta in 7 rettangoli con misura 35 x 25 cm. Se volete un formato più grande o più piccolo, potete farlo, mantenendo costante il rapporto tra i lati
  • a questo punto dovete sovrapporre i rettangoli di carta velina, piegandoli a fisarmonica e formando delle plissettature alte circa 1 cm
  • infine fermate con un nodino la vostra fisarmonica di carta; il nastro va posizionato al centro piegando a metà la carta e creando una sorta di ventaglio
  • tagliate i bordi dando una sagoma arrotondata, come fosse un petalo e liberate i petali

Se avete lavorato con attenzione, creerete una sorta di peonia con una forma tonda e voluminosa. Il cordino vi servirà a questo punto anche per fissare i vostri fiori sui pacchetti.

CARTA FAI DA TE CON STAMPINI DI PATATE

Qui potete sbizzarvi su una carta in tinta unita o bianca, utilizzando le tempere e le verdure a mo’ di stampino. Un risultato molto creativo si ottiene incidendo le patate. Ecco come si fa.

Cosa ci serve:

  • patate
  • cutter per biscotti
  • coltello
  • pennelli
  • tempere

Come si fa:

  • lavate la patata senza sbucciarla: vi consentirà una presa migliore del timbro
  • tagliatela a metà e usando un cutter da cucina per tagliare i biscotti incidete la forma del timbro
  • eliminate la patata in eccesso con il coltello
  • fate asciugare un’oretta
  • intingete il vostro timbrino nella tempera e personalizzate la carta regalo

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