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Pasta di Mais: la ricetta e i lavoretti da provare

La pasta di mais è un composto modellabile a base di amido di mais, colla vinilica e acqua. Viene chiamata anche “porcellana a freddo”, poiché si può far essiccare all’aria aperta, senza cuocerla (in realtà la cottura è consigliata, proprio come per la pasta di sale). 

Noi abbiamo sperimentato due diverse ricette di pasta di mais: una semi-liquida, per giocare (una volta cotta assomiglia alla pasta di sale) e l’originale porcellana a freddo. Scopriamo insieme come realizzarle.

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RICETTA DELLA PASTA DI MAIS PER GIOCARE

Scopriamo insieme come fare la pasta di mais (o pasta di amido di mais): bastano pochissimi e semplici ingredienti per realizzarla.

Ingredienti:

  • 1 bicchiere di amido di mais
  • 1 bicchiere di colla vinilica
  • 2 cucchiai di olio Johnson o vaselina
  • 1/3 di bicchiere d’acqua

Naturalmente potete adattare le quantità: se volete cominciare con una piccola dose, provate con nove cucchiai di colla, nove cucchiai di amido di mais e tre cucchiai d’acqua, a cui aggiungerete l’olio Johnson.

L’importante è rispettare la proporzione tra gli ingredienti: 1 parte di maizena, 1 parte di colla e 1/3 di parte d’acqua.

pasta di mais ricetta

 

Procedimento:

  • Nella ciotola, si riuniscono gli ingredienti
  • Utilizzando una forchetta o un cucchiaio, mescoliamo gli ingredienti finché non avremo ottenuto una pasta dalla consistenza omogenea
  • Se la pasta è ancora troppo liquida, incorporate dell’altro amido di mais e continuate a mescolare
  • Se invece non riusciamo ad amalgamarla per bene, provate ad aggiungere qualche cucchiaio d’acqua

A questo punto siamo pronti per giocarci: se si prova ad impastarla, infatti, questa pasta diventa solida. Se la lasciate nella ciotola, invece, tornerà semi-liquida. Questa è la consistenza della pasta di mais realizzata con l’acqua:

pasta di mais
Cottura: 
  • Versiamo la pasta semi-liquida in una piccola pirofila e cuociamola a bagnomaria per circa 10 minuti, a fuoco medio
  • Quando comincerà ad assumere un colore giallastro e perderà la sua trasparenza (come la figura sotto), potremo toglierla dal fuoco, aspettare che il tutto si raffreddi e poi modellarla

Questa pasta rimane abbastanza morbida, con l’unico difetto di essere un po’ friabile. Tuttavia, si possono realizzare semplici forme. Ecco la nostra pasta dopo la cottura: noi abbiamo deciso di realizzare Olaf di Frozen:

pasta di mais lavoretti

Una volta modellata, lasciate asciugare la pasta per un paio di giorni, poi sarete pronti per dipingerla, con le tempere o con i colori acrilici.

PASTA DI MAIS COLORATA

Colorare la pasta di mais è semplice: basta aggiungere qualche goccia di colorante alimentare agli altri ingredienti prima di cominciare a mescolare. Otterrete una bella pasta colorata.

RICETTA DELLA PASTA DI MAIS PER LAVORETTI (PORCELLANA A FREDDO)

La ricetta è estremamente simile alla pasta precedente, con una differenza importantissima: non si utilizzerà l’acqua. In questo modo la pasta rimarrà molto più compatta ed elastica.

Ingredienti: 

  • 1 bicchiere di amido di mais
  • 1 bicchiere di colla vinilica
  • 5 cucchiai di olio Johnson o vaselina (sì, ne servirà un poco di più rispetto alla ricetta precedente)

Procedimento:

  • Nella ciotola, si riuniscono gli ingredienti
  • Utilizzando una forchetta o un cucchiaio, mescoliamo gli ingredienti finché non avremo ottenuto una pasta dalla consistenza omogenea
  • se la pasta è ancora troppo appiccicosa, incorporate dell’altro amido di mais e continuate a mescolare

Questa è la consistenza da ottenere:

pasta di mais

La pasta così ottenuta è densa ed estremamente elastica: l’ideale per modellarla e realizzare delle simpatiche forme per i propri lavoretti.

LAVORETTI CON LA PASTA DI MAIS

La pasta di mais è ottima per realizzare forme da dipingere. Noi abbiamo provato a modellarla nei seguenti modi:

  • A mano libera, con risultati mediocri: meglio la pasta sale (specialmente per i bambini, che possono ingerirla senza problemi mentre qui c’è la colla, per quanto atossica)
  • Con gli stampi per biscotti, con ottimi risultati
  • Utilizzando gli stampi in silicone, con ottimi risultati

Ecco qualcuna delle forme che abbiamo realizzato:

lavoretti con la pasta di mais

Adesso è il momento di cuocere!

Cottura: 

  • Disponiamo le forme da cuocere in una teglia rivestita di carta forno
  • Inforniamo a 150 C°, per 30 minuti
  • I lavoretti in pasta di mais si dipingono dopo la cottura, utilizzando il colore acrilico e fissando il colore con una mano leggera di spray protettivo

PERCHÉ SCEGLIERE LA PASTA DI MAIS?

Ecco qualche buon motivo per provare a realizzare la pasta di mais:

  • Si prepara in un attimo: bastano cinque minuti per mescolare gli ingredienti ed ottenere una fantastica pasta modellabile
  • È un fluido non newtoniano; i bambini adorano queste sostanze, che assomigliano a liquidi ma diventano solidi. Se volete saperne di più, leggete la nostra guida sugli esperimenti per bambini: troverete una spiegazione scientifica di come funzionano
  • Non sporca, o meglio, sporca pochissimo e basterà una spugna bagnata per fare pulizia
  • Ha un bellissimo aspetto traslucido
  • È economica: costa molto meno di qualsiasi altra pasta modellabile in commercio

ALTRE PASTE MODELLABILI DA PROVARE

PASTA DI SALE: la regina delle paste modellabili per i più piccoli; si prepara in un attimo, si modella, si può cuocere oppure no, si conserva per una settimana e anche oltre. Servono altre ragioni per provarla? Se dobbiamo far giocare i bambini, è la soluzione migliore. Scoprite come si fa > Pasta di sale

SABBIA CINETICA: sicuramente la conoscerete, ma sapevate che è possibile realizzare una specie di sabbia cinetica fai da te utilizzando l’amido di mais e l’olio di semi? Realizziamola insieme > Sabbia cinetica

E non perdetevi la nostra guida sulle paste modellabili fai da te: nove ricette semplici e bizzarre da sperimentare a casa.

 

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Riscopriamo la semplicità, con il gioco dei “di più”

Vivere con semplicità è il modo migliore per educare alla semplicità. E riuscire a educare alla semplicità è il modo migliore per educare alla felicità.

Nella casa di una famiglia felice, semplici stoviglie di ceramica risplendono più della giada.

Proverbio cinese

COME RISCOPRIRE LA SEMPLICITÀ

In un libro di fine Ottocento, Flatland, viene descritto uno stato i cui abitanti sono figure geometriche a due dimensioni: Triangoli, Quadrati, Pentagoni e così via. Le donne, addirittura, sono appena dei segmenti.

Nonostante l’apparente banalità, questi personaggi vivono la loro vita appieno: non hanno proprio nulla da invidiare a noi esseri tridimensionali.

Ma cosa ci possono insegnare Quadrati e Triangoli sulla semplicità?

La riscoperta dell’essenziale. Non serve essere dei cubi per provare emozioni e amare la propria famiglia. Basta e avanza una dimensione!

Ma se per amare è sufficiente avere un cuore e una mente (sì, la mente è essenziale!), per vivere serve qualcosa di più: un tetto sulla testa, un pasto caldo due volte al giorno e un materasso, possibilmente comodo.

Anche i personaggi di Flatland hanno delle rudimentali case in cui ripararsi. Ma cos’è l’essenziale necessario? Qual è la nostra casetta fatta di cinque segmenti?

Spesso confondiamo l’essenziale con il “di più”. Ecco allora che abbiamo ideato un gioco per imparare a liberarci di tutto ciò che è superfluo.

IL GIOCO DEI “DI PIÙ”

Questo gioco si può sperimentare con tutta la famiglia e ci aiuterà a scovare le cose superflue che ci trasciniamo appresso. Ma perché giocare a trovare cose inutili? Perché:

La consapevolezza che si può cambiare è il primo passo verso il cambiamento. 

L. Hay

Ecco le istruzioni per giocarci:

  • Per cominciare si preparano dei biglietti, della forma che preferite. Potrebbero essere animali, semplici rettangoli o cuori.
  • Poi, a turno, ciascuno scrive su uno dei biglietti una cosa che ha e a cui potrebbe rinunciare facilmente.
  • La sfida è rinunciare a quella cosa per una settimana: potremmo nasconderla, regalarla a qualcuno o, semplicemente metterla da parte.

Ci siete riusciti anche voi? Di solito non è difficile individuare qualcosa che non ci serve: le nostre case sono piene di cianfrusaglie e orpelli inutili.

  • La settimana successiva, proviamo a scrivere un biglietto in più: questa volta, ciascuno dovrà rinunciare a ben due cose superflue

 

Questo gioco, per chi ha fretta di sbarazzarsi del “di più”, si può giocare anche in solitario: è sufficiente prendere carta e penna (oppure il proprio tablet) e cominciare a scrivere.

Imparare a individuare il superfluo è il primo passo; quello successivo è sbarazzarsene.

Una volta che sarete diventati esperti in quest’arte, provate a fare il passaggio successivo: giocate a far decluttering.

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FESTONI E GHIRLANDE DI CARTA FAI DA TE

Realizzare festoni e ghirlande di carta fai da te è un esercizio manuale e creativo simpatico. Inoltre, ti permetterà di addobbare a festa una stanza, un’aula o un locale riciclando i fogli di carta di giornale o al più utilizzando qualche foglio colorato. Infine, è un’attività che piace tanto ai bambini. In questo articolo puoi trovare vari modelli di festoni; li abbiamo selezionati per la loro semplicità e per la possibilità di realizzarli riciclando vecchie riviste o giornali.

FESTONI CON I VENTAGLI DI CARTA

Se hai già letto il nostro tutorial sui ventagli di carta, questo è il festone che fa al caso tuo; è anche uno dei nostri preferiti, per l’effetto decorativo e per il tocco di colore che dona agli ambienti. Realizzarlo è semplicissimo: dopo aver preparato un gran numero di ventagli di carta, incollali tra loro alternando i lati curvi (uno in alto, uno in basso), come nella foto.

festoni di carta fai da te

FESTONI CON  PETALI DI CARTA

Questi festoni sono esili e donano un tocco di colore senza occupare troppo spazio. Si realizzano pinzando fra loro un gran numero di petali di carta. Abbiamo realizzato un semplice tutorial, che puoi trovare qui sotto, scorrendo l’articolo.

festoni di carta fai da te

Per cominciare, ritaglia delle strisce di carta riciclata delle stesse dimensioni (lunghezza e larghezza).

festoni e ghirlande di carta fai da te

Prendi due strisce e ripiegale su se stesse; unisci le basi delle due strisce ripiegate e pinzale con una spillatrice. Dovresti ottenere due petali a forma di cuore, come quelli nella foto qui sotto:

Realizza un bel po’ di petali di carta e mettili da parte. Ti serviranno per il passaggio successivo. Per unire tra loro due petali, infilane uno all’interno dell’altro, come nella foto qui sotto. Arrivata/o a questo punto, unisci tra loro i due petali con un altro punto di spillatrice.

Continua ad aggiungere petali di carta finché il festone non avrà raggiunto la lunghezza desiderata.

FESTONI CON I FIORI DI CARTA VELINA

Questa è una ghirlanda realizzata unendo tra loro tanti fiori di carta velina. Dietro i fiori, a sostenerli, c’è uno spago: ciascun fiore è stato incollato allo spago con una goccia di colla a caldo.

ghirlande fai da te carta velina

FESTONI DI CARTA A FISARMONICA

 Cosa ci serve:

  • fogli colorati quadrati (il numero dei fogli determina la lunghezza del festone)
  • colla stick

 Come si fa:

  • piegate a fisarmonica ogni singolo foglio quadrato e poi ripiegatelo su se stesso a metà; otterrete una sorta di ventaglio
  • incollate la parte interna tra le due metà del ventaglio
  • dopo aver realizzato i vostri ventagli, assemblateli, invertendo il verso ogni volta (punta su- punta giù); fissate bene i lati perchè la decorazione resti ben salda

Questa è in assoluto una delle decorazioni più semplici e si presta ad essere appesa sia orizzontalmente sia verticalmente.

FESTONI DI CARTA CRESPA INTRECCIATI

Cosa ci serve:

  • carta crespa, meglio se 2 colori diversi
  • colla

Come si fa:

  • tagliate due strisce di carta crespa, di colori diversi, dello spessore di circa 4 cm
  • mettete un po’ di colla sui primi 4 cm di un colore e poi incollateci l’altro colore in modo che si formi un angolo a 90 gradi
  • ripiegate il colore inferiore sopra l’altro, portandolo sul lato opposto e procedendo così fino ad esaurimento della carta crespa

FESTONI DI CARTA CRESPA A FRANGE

Cosa ci serve:

  • carta crespa in più colori
  • forbici
  • spago

Come si fa:

  • preparate tante strisce di carta crespa di circa 40 cm di lunghezza
  • affiancate le strisce dopo averle tagliate
  • piegatele a metà formando in alto un’asola con un dito
  • fissate con lo spago l’asola, dovrete realizzare una sorta di “mocio vileda”
  • realizzate un po’ di decorazioni a frangia, fate passare lo spago o una corda nelle asole e attaccate la decorazione alla parete

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Trovare la propria strada: questa è educazione

A volte, il modo migliore per imparare è rompere gli schemi: invece di utilizzare un manuale o le ricerche di psicologia, perché non ci lasciamo ispirare da un libro, da un quadro o da un film?

Cominciamo da questo bel cortometraggio realizzato qualche anno fa dalla Disney Pixar.

LA LUNA: IL CORTOMETRAGGIO DELLA PIXAR

L’INSEGNAMENTO: LA LIBERTÀ È ESSENZIALE PER TROVARE LA PROPRIA STRADA

Se dovesti riassumere questo cortometraggio in una parola, quale useresti? Noi, probabilmente, sceglieremmo libertà: libertà di trovare la propria strada, libertà di seguire la tradizione ma allo stesso tempo di innovare.

Ma quali sono gli elementi più importanti per aiutare i bambini e i ragazzi a trovare la propria strada? Ecco alcune proposte:

  • Dare fiducia: un bambino può crescere responsabile solo se l’abbiamo abituato alla responsabilità; il modo migliore è dargli fiducia, lasciando che possa portare a termine da solo le sue “sfide”, grandi o piccole che siano
  • Essere disponibili: ad insegnare, ma anche ad ascoltare; il tutto senza mai dimenticare che essere disponibili è cosa ben diversa dall’essere sempre a disposizione!
  • Dare spazio: potersi muovere è fondamentale per esplorare il mondo e trovare il proprio angolino

Certo, a parole sembra facile; nella realtà, invece, trovare il giusto mix tra queste tre componenti senza impazzire è davvero complicato. Comincia da queste domande:

  • Cosa vuol dire dare fiducia? 
  • Ed essere disponibili? 
  • E dare spazio? 

La risposta non sarà un assoluto, ma la visione personale di ciascuno di noi. Proprio da questa dobbiamo cominciare: diamo abbastanza spazio e fiducia? Siamo disponibili?

Interrogati, e poi cerchiamo di capire come cambiare davvero (ti consigliamo di leggere l’articolo “Per educare dobbiamo accettare il cambiamento“), provando a migliorare gli aspetti della tua relazione che ci piacciono meno.

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Oh che bel castello

OH CHE BEL CASTELLO: IL VIDEO

MA CHE BEL CASTELLO: IL TESTO

Ma che bel castello marcondirondello
Ma che bel castè marcondirondà

Del mondo è il più bello marcondirondello
Del mondo è il più bello marcondirondà

Nel bosco una casina marcondirondello
E nel bosco una casì marcondirondà

E’ rosa e piccolina marcondirondello
E è rosa e piccolì marcondirondà

Ci vive una bambina marcondirondello
E ci vive una bambì marcondirondà

E’ bionda e birichina marcondirondello
E è bionda e birichì marcondirondà

E fa i dispetti al lupo marcondirondello
E fa i dispetti al lu’ marcondirondà

Il lupo la vuol mangiare marcondirondello
E il lupo la vuol mangiar marcondirondà

E si lecca i baffi il lupo marcondirondello
E si lecca i baffi il lu’ marcondirondà

Ma arriva il cacciatore marcondirondello
M’ arriva il cacciator marcondirondà

E spara un colpo in aria marcondirondello
e spara un colpo in a’ marcondirondà

E il lupo fugge e scappa marcondirondello
il lupo fugge e scappa e… a bocca asciutta rimarrà!

SCOPRI IL CANZONIERE DI PORTALE BAMBINI

Su Portale Bambini puoi trovare un  canzoniere con tutti i titoli preferiti dai più piccini: per ciascuna canzone troverai il video e il testo > Canzoni per bambini

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Prendetevi cura della vostra famiglia, è il bene più prezioso

Trovate il tempo per prendervi cura del clima emotivo all’interno della vostra famiglia, perché esso rappresenta la chiave per il  benessere emotivo e per la crescita interiore di ciascuno di voi.

Non sempre è semplice o scontato: è faticoso ascoltare, mettersi nei panni degli altri, essere disposti, a volte, a fare un passo indietro. Ricordatevi che la famiglia è il vostro tesoro più grande e lo è anche per i vostri bambini: è importante trasformare la casa nel luogo dove ognuno è realmente se stesso, dove alla base del calore familiare ci sono fiducia, rispetto e solidarietà.

IL MODELLO DI OLSON: COESIONE, ADATTABILITA’, COMUNICAZIONE

Il modello circonflesso di Olson analizza il funzionamento della famiglia attraverso tre dimensioni: coesione, adattabilità comunicazione. Più nello specifico:

  • la coesione è la dimensione che rivela la lontananza o la vicinanza dal punto di vista psicologico
  • l’adattabilità indica la capacità di cambiare la struttura familiare in base agli eventi
  • la comunicazione, infine, è un elemento cardine per esprimere i propri bisogni, ma anche per facilitare le dinamiche familiari

Olson ha descritto 16 tipi di funzionamento familiare, a seconda del posto che una famiglia occupa in ciascuno delle dimensioni. Volendo sintetizzare al massimo, questi modelli possono essere ridotti a tre macro-tipologiei: bilanciato, medio raggio, estremo.

Le famiglie che funzionano meglio si collocano nelle posizioni centrali rispetto alle dimensioni di coesione e adattabilità. Come fare però a lavorare su questi aspetti?

IMPARIAMO AD ESSERE CONNESSI, MA NON VINCOLATI

Olson ha preso in esame nella sua ricerca circa 1200 nuclei familiari di diversa “consistenza” ed età del ciclo di vita. Funzionano meglio e più a lungo quelle famiglie in cui le persone si sentono connesse, profondamente, ma non vincolate; i cui membri, insieme, riescono a fluire con la vita.

Oggi vi regaliamo una spiegazione poetica di questo concetto: l’amore è il dono più grande, ma non deve mai essere un vincolo. Solo lavorando sulla coesione, l’adattabilità e la comunicazione, possiamo preservare delle relazioni familiari improntate alla liberà e al rispetto.

Ce lo spiega bene Kahlil Gibran in alcuni versi de “Il Profeta”:

Siete nati insieme, e insieme sarete per sempre.
Voi sarete insieme quando le bianche ali della morte disperderanno i vostri giorni.
Sì, sarete insieme persino nella silenziosa memoria di Dio.
Ma lasciate che vi siano spazi nel vostro stare insieme.
E lasciate che i venti del cielo danzino tra voi.
Amatevi l’un l’altro, ma dell’amore non fatene un vincolo: lasciate piuttosto che vi sia un mare in movimento tra le sponde delle vostre anime.
Riempitevi reciprocamente la coppa, ma non bevete da una singola coppa.
Datevi l’un l’altro un po’ del vostro pane, ma non mangiate dalla stessa pagnotta.
Cantate e danzate insieme e siate gioiosi, ma fate che ognuno di voi possa star solo,
come sole sono le corde del liuto sebbene vibrino della stessa musica.
Datevi il cuore, ma non per trattenervelo l’un l’altro.
Poiché solo la mano della Vita può contenere il vostro cuore.
E reggetevi insieme, senza però stare troppo vicini.
Perché le colonne del tempio sono collocate a una certa distanza,
e la quercia e il cipresso non crescono l’uno all’ombra dell’altro.

(testo tratto da Kahlil Gibran, “Il Profeta”, Feltrinelli, 2009, trad. di Giovanna Francesca Brambilla)

 

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