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Categoria: blog

Bozze Italveneta didattica

Sussidi didattici

Nota: Questo è il box da inserire sotto le pagine dedicate ai sussidi didattici (abaco, regoli e figure logiche) sostituendo gli spazi dedicati ad altri produttori. Abbiamo visto nelle foto che sono disponibili anche le guide didattiche per utilizzare i supporti; a nostra avviso vale la pena farlo sapere. Noi abbiamo ipotizzato un paragrafo sotto le immagini, preferite che rimandiamo ai vostri contatti o vorreste procedere diversamente? La guida è inclusa in tutti i kit? Perché nel caso sarebbe ancora più semplice.

INIZIO BOZZA

SCOPRITE I SUSSIDI ITALVENETA DIDATTICA:

Per gli insegnanti inoltre è disponibile un libro sull’uso dei regoli in classe. Potete acquistarlo direttamente dal produttore, contattandoli attraverso il pulsante qui sotto.

Anche le scuole possono ordinare i supporti direttamente da Italveneta Didattica, per ottenere sconti e supporto dedicati. Tutti i prodotti sono certificati CE – UNI EN 71-1/2/3 e sono 100% made in Italy.

FINE BOZZA

Insegniamo ai nostri figli ad aiutare gli altri

Sapete che i bambini sono altruisti per natura?
Lo hanno dimostrato alcuni anni fa i ricercatori del Max Plank Institute for Evolutionary Anthropology (qui il resoconto dello studio), osservando le reazioni di un gruppo di bambini di fronte a un attore che fingeva di aver bisogno di aiuto: i bambini cercavano spontaneamente di prestargli soccorso e si sentivano meglio se un adulto interveniva per soccorrerlo. Tuttavia, in molti casi sono stati proprio i genitori dei bambini ad allontanarli o ad ordinare loro di non avvicinarsi all’uomo in difficoltà.

Questo esperimento ci insegna due lezioni importanti. La prima: l’umanità è naturalmente predisposta al bene. La seconda: non si può non educare; i bambini sono come il cemento umido: le nostre azioni, intenzionali o meno, lasciano sempre un segno, spesso per sempre. In altre parole, la causa dello scarso altruismo nella nostra società va ricercata nell’educazione e in particolare nell’educazione implicita, quella che riceviamo attraverso il modello dei genitori, degli insegnanti e della comunità educante.
La sfida, in questo caso, è tornare bambini: riscoprite la gioia di aiutare. La prossima volta che incontrerete qualcuno in difficoltà, non fate finta di niente. Provate a dedicare un piccolo spazio settimanale ad una causa sociale, coinvolgendo anche i vostri bambini. Liberatevi dall’idea – appresa da piccoli – che sia sufficiente fare bene la propria parte: se vogliamo costruire un mondo migliore dobbiamo costruirlo con le nostre mani.

E se l’educazione passa principalmente attraverso l’esempio, non va dimenticato il potere della lettura e della riflessione come strumenti per crescere e arricchire il proprio punto di vista!
Per chi cercasse un testo sui temi dell’altruismo e della collaborazione, abbiamo scritto l’albo Centopiedi va a scuola (Lindau, 2022), a partire dal quale abbiamo realizzato anche un laboratorio narrativo con alcuni spunti di riflessione e un laboratorio creativo.
In particolare abbiamo lavorato sulla dimensione sociale e reciproca dell’altruismo, attraverso due domande: ti è mai capitato di incontrare qualcuno che aveva il tuo stesso problema? Siete riusciti ad aiutarvi a vicenda?
Centopiedi va a scuola si può acquistare nella vostra libreria di fiducia o su amazon.it (a questo link, anche con carta docente) mentre i laboratori si possono scaricare gratuitamente da questa pagina.

centopiedi va a scuola

Giornata dei calzini spaiati

Il 3 febbraio 2023 si festeggia la Giornata dei Calzini Spaiati. Questa ricorrenza, che non vanta riconoscimenti ufficiali ma che viene seguita con grande interesse da migliaia di bambini in tutt’Italia, è nata proprio per merito dei bambini di Terzo di Aquileia (in Friuli Venezia Giulia). La data cambia ogni anno, per evitare che si festeggi in un weekend.

I calzini spaiati sono un espediente leggero per parlare di temi ben più seri: amicizia, diversità, solitudine, inclusione, separazione e ricongiungimento, rispetto. Essere “calzini spaiati” è un modo di essere dalle mille sfaccettature: tutti noi siamo, in qualche misura, dei calzini spaiati.

Il merito più grande di quest’iniziativa è proprio la forma:  il messaggio – di grande attualità – è stato affidato ad una metafora chiara ed evocativa, capace di raggiungere anche i più piccoli. Questo merito va alla maestra Sabrina, alle sue colleghe e agli alunni della scuola, che dal 2014 si prendono cura dell’iniziativa e la aiutano a raggiungere sempre più classi con i suoi colori.

Cosa si può fare con i calzini spaiati?

La Giornata dei Calzini Spaiati si propone come momento di riflessione festosa. Ecco tre laboratori che potete proporre a partire da quest’occasione:

  1. Laboratorio poetico: Provate a scrivere insieme ai bambini una breve filastrocca in rima sui calzini spaiati. Scegliete un tema da cui partire, ad esempio: un calzino perde sua/o sorella/fratello e parte alla sua ricerca. Oppure: due calzini spaiati si incontrano e dopo le diffidenze iniziali diventano amici.
  2. Calzetta-marionetta: A partire da un calzino spaiato è facile ricavare una marionetta. Provate ad indossarlo su una mano e prendete le misure: dove dovranno essere gli occhi della marionetta? E la bocca? Poi decorate il calzino: per la bocca si può utilizzare una toppa di stoffa rossa, per gli occhi dei ritagli di stoffa o gli occhietti per peluches (si possono acquistare online, ad esempio su amazon.it). Aggiungete tutti i dettagli che la fantasia vi suggerisce: capelli, cappelli, cravatte e foulard, baffi, etc. Poi, inventate una storia a partire dalla calzetta-marionetta. Chiedetevi: perché un calzino si è trasformato in un burattino?
  3. Coppie che calzano a pennello: Quest’attività è adatta a una classe. Ciascun bambino porterà a scuola un calzino spaiato (pulito!) e scriverà su un biglietto un breve identikit (5-6 righe) del suo calzino e come dovrebbe essere il suo compagno o la sua compagna ideale. Poi infilerà il biglietto nel calzino e la maestra raccoglierà i calzini di tutta la classe. Dopo averli rimescolati,  i bambini prenderanno un calzino ciascuno, a caso (ma non il proprio) e leggeranno in ordine gli identikit. Dopo averli letti, dovranno cercare di formare delle coppie abbinando ciascun calzino al compagno “spaiato” ideale. Se i bambini sono in numero dispari, può partecipare anche l’insegnante, in modo che nessun calzino resti solo.

Potete trovare tante altre idee visitando la pagina Facebook “La Giornata dei Calzini Spaiati” (potete raggiungerla a questo link).

Perché è importante scrivere a mano

Un tempo, alla scuola elementare, si insegnavano la calligrafia e l’amore per la bella scrittura.
Oggi la scrittura sembra giunta al capolinea: sempre meno scuole prestano attenzione ad insegnare un buon corsivo e, dal resto del mondo, le notizie non sono incoraggianti: pare che in diversi istituti americani e finlandesi si stiano valutando soluzioni tecnologiche per scrivere, superando di fatto la scrittura a mano.
Contestualmente, negli anni abbiamo assistito ad un aumento impressionante dei casi di difficoltà di lettura e scrittura.

  • La scrittura è giunta al termine?
  • È tempo che il pc porti all’estinzione definitiva di penna e matita?

Queste sono le domande che ci siamo posti, e su cui ci piacerebbe far riflettere anche te. Dalla riflessione scientifica, che negli ultimi anni (e specialmente in quest’ultimo periodo) sta animando l’ambiente pedagogico, abbiamo tratto alcuni spunti.

L’importanza della calligrafia

Per poter affrontare il problema della scrittura a mano e della calligrafia, bisogna prima di tutto capire se questa ha un’utilità: non solo nell’aiutarci a memorizzare (la scienza parla chiaro: prendere appunti e trascriverli a mano permette di memorizzare informazioni più rapidamente e in modo più profondo), ma anche nella sfera personale, per il nostro benessere.

Il grande beneficio della scrittura a mano, specialmente del corsivo (lo stampato minuscolo, secondo il parere di autorevoli grafologi, è un carattere nato per la stampa e inadatto alla scrittura manuale), è infatti quello di esprimere se stessi, di imprimere in modo tangibile la propria personalità

La scrittura evidenzia lo ‘stile personale’ con cui i valori vengono introiettati. C’è la persona che li interiorizza e li vive secondo uno stile ‘contemplativo’ e chi invece è più portato a esprimerli attraverso l’azione. La scrittura corsiva descrive questa originalità proprio perché esprime l’unicità di chi la esegue. Inoltre le ricerche scientifiche hanno ampiamente dimostrato l’utilità dello scrivere per memorizzare e organizzare pensieri, emozioni e convinzioni personali“.
Avvenire, 2017

La tesi che ha portato all’indifferenza verso il corsivo e la calligrafia è sostanzialmente questa: “scrivere a mano è inutile ed inefficiente: col pc o con lo smartphone si fa prima. E allora, evitiamo di perdere tempo e scriviamo in digitale”.

Scrivere a mano non è unicamente un modo per comunicare. Anzi, la comunicazione è quasi un elemento secondario. Tracciare linee e segni grafici è prima di tutto un atto personale, intellettivo e dalla forte connotazione psicologica. E’ una vera e propria ristrutturazione del Sé.

Possiamo ipotizzare che la psicologia e la neuropsicologia, nel futuro prossimo, riescano a fare maggiore chiarezza su questo processo; nel frattempo, però, ci schieriamo a sostegno della calligrafia per il suo valore artistico. L’arte, in quanto espressione di sé, è da favorire in tutte le sue forme. Scrittura compresa!

Come saprai, abbiamo una certa passione per i diari: piccoli gioielli di carta che ci aiutano ad esprimere le nostre emozioni, a riavvolgere la matassa della vita e a ragionare sul sé. Sono uno strumento formidabile per la crescita personale (e non è un caso che ad essi abbiano affidato i loro pensieri tanti grandi intellettuali, artisti e politici). Ti consigliamo di leggere le nostre istruzioni per un diario creativo.

Quello che ti proponiamo è semplicemente la cura artistica del tuo diario: attenzione alla grafia, e alla paginazione. La calligrafia, in questo senso, ti aiuterà non poco. Scrivere un pensiero ordinato, leggibile, anche elegante è un ottimo modo per imparare a pensar bene, esprimendo con chiarezza il proprio punto di vista.

Come già Maria Montessori aveva intuito, la cura esteriore, ad esempio quella dell’ambiente o della propria grafia, altro non è che la trasposizione della cura che abbiamo all’interno di noi: cura della nostra persona, dei nostri bisogni e della nostra anima.

Il sistema nervoso

In questa sezione potete scaricare i nostri materiali sul sistema nervoso per la scuola primaria.

Schede didattiche sul sistema nervoso

Informazioni sul sistema nervoso

Il sistema nervoso permette il funzionamento del corpo umano, coordinando sia i movimenti volontari che quelli involontari (come la respirazione e il battito cardiaco).
Il sistema nervoso è composto da due parti: il sistema nervoso centrale e il sistema nervoso periferico.
Il sistema nervoso centrale è formato dall’encefalo (composto da cervello e cervelletto) e dal midollo spinale. Il sistema nervoso periferico invece è formato dai nervi e dai gangli nervosi che collegano il cervello con tutte le altre parti del corpo.

Il sistema nervoso è formato da cellule speciali chiamate neuroni.
I neuroni sono in grado di generare impulsi elettrici detti stimoli nervosi e di farli viaggiare da una cellula nervosa all’altra.
Un neurone è formato dal corpo cellulare, da ramificazioni dette dendriti e da un lungo filamento detto assone.
Gli stimoli nervosi si formano nel corpo cellulare, viaggiano lungo l’assone e passando attraverso la sinapsi (i punti di collegamento fra cellule nervose) si trasmettono da un neurone all’altro. In questo modo il cervello può inviare e ricevere informazioni con tutti i tessuti e gli organi del corpo umano.

Tag: il sistema nervoso, il sistema nervoso scuola primaria, schede didattiche sul sistema nervoso

La porta degli elfi di Natale

Avete mai visto una porta degli elfi o delle fate? Questi piccoli portali, inventati per gioco, stimolano la fantasia dei bambini e offrono l’occasione di vivere tante magiche avventure.

Cos’è la porta degli elfi

La porta degli elfi è un piccolo passaggio (grande al massimo quanto un foglio di carta), da collocare nella cameretta dei bambini. Può trattarsi di una porta di carta, cartone, legno o pasta modellabile; l’importante è che si possa aprire e chiudere.

La porta degli elfi permette a queste piccole creature di entrare nella casa che le ospita, per far visita ai loro abitanti. Gli elfi non si occupano soltanto di individuare i bambini buoni, che riceveranno qualcosa in dono: possono regalare le loro favole apparendo in sogno, riparare i giocattoli guasti e lasciare messaggi o dolci ai bambini.

Si tratta di un gioco di fantasia, che si può portare in scena nelle due settimane che precedono il Natale.

Realizzare una porta degli elfi

Il modo più semplice per realizzare una porta degli elfi è quello di: 1)disegnarla su un foglio di carta o cartoncino, 2)ritagliare l’arco della porta in modo tale che si apra e si chiuda e 3)fissarla ad una parete. La porta può essere colorata, addobbata e decorata a piacimento. Anche lo spazio all’interno della porta si può personalizzare: provate ad immaginare insieme ai bambini il mondo degli elfi di Natale e disegnatelo insieme.

Idee per giocare con la porta degli elfi

Ecco qualche suggerimento per donare ai vostri bimbi dei ricordi magici:

1) Provate a scrivere un bigliettino da parte degli elfi e nascondetelo dentro la porta mentre i bambini dormono.

2) La sera, prima di andare a dormire, sedetevi insieme ai bambini vicino alla porta e apritela: provate ad immaginare insieme il mondo incantato che si trova dall’altra parte. Potete anche raccontare ai più piccoli la storia e le avventure degli elfi di Babbo Natale.

Non abbiate paura di creare un mondo incantato per i più piccoli: come ha detto Gianni Rodari, la fantasia non è un lupo cattivo di cui si deve avere paura. I bambini sono straordinari e sapranno distinguere la dimensione magica del gioco dalla realtà. La porta degli elfi non li distrarrà dal mondo reale: al contrario, rimarrà per sempre come un tenero ricordo d’infanzia.