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La rafflesia e la vite

Alessia de Falco & Matteo Princivalle

C’era una volta una pianta di vite che desiderava un bel fiore colorato, ma sui suoi rami crescevano soltanto delle piccole gemme verdi, poco più grandi dei chicchi di grano. Un giorno il vento portò sul suo tronco un piccolo seme.
“Buon pomeriggio” disse il nuovo arrivato alla vite.
“Buongiorno a te” ricambiò la vite. “Chi sei? Non ho mai visto un seme come te”.
“Vengo da lontano e sono una rafflesia; non mi hai mai visto perché non ho foglie, tronco né radici”.
“Sei forse una pianta invisibile?”
“No, niente affatto. Prima di germogliare scelgo una pianta con cui vivere; il mio corpicino esile cresce all’interno del tronco di quella pianta, per questo non si vede. Poi, arriverà il momento della fioritura e allora tutti riusciranno a vedermi: il mio fiore è il più grande del mondo”.
Sentendo quelle parole la vite si riempì di gioia.
“Vorresti crescere insieme a me? Ho sempre desiderato un bel fiore colorato”.
La rafflesia fu felice di accontentare la vite: le spiegò che avrebbe avuto bisogno di un po’ di linfa tutti i giorni per crescere e per far germogliare il suo fiore e la vite acconsentì.
Per sei lunghi mesi le due piante condivisero le loro giornate dal risveglio fino a notte fonda: si confidarono segreti, si scambiarono consigli, sognarono insieme e divennero grandi amiche. La loro convivenza non fu sempre facile: infatti, la rafflesia beveva moltissima linfa e per la vite era una faticaccia prepararne abbastanza per tutte e due.
Una mattina, svegliandosi, la vite vide un bocciolo rosso che faceva capolino sul suo tronco. “Stai per fiorire!” esclamò, svegliando l’amica.
Quando il Sole illuminò i loro rami, i grandi petali rossi si schiusero; erano così grandi da coprire interamente il tronco della vite; tutti gli animali della foresta vennero ad ammirarlo e fecero un sacco di complimenti alle due piante.
Fu così che la vite, finalmente, ebbe il suo fiore: il fiore più grande del mondo.

 

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Si scrive: soprattutto o sopratutto?

Si scrive: soprattutto o sopratutto? Quante T occorrono per scrivere correttamente questa parola?

Risposta

La grafia corretta è soprattutto. Questa parola deriva dall’unione di sopra e tutto, a cui segue un rafforzamento sintattico (o consonantico). Questo processo fa sì che la T di tutto diventi una doppia T. Sia la grafia sopratutto che la grafia sopra tutto sono da considerarsi errate.

Esistono alcune altre parole italiane nelle quali si verifica il raddoppiamento sintattico sono: cosicché, cosiddetto, neppure, dapprima, oddio.

FONTI

Schede di italiano:
🔴 Italiano – Classe prima
🟠 Italiano – Classe seconda
🟡 Italiano – Classe terza
🟢 Italiano – Classe quarta
🔵 Italiano – Classe quinta
↩️ Italiano – Tutte le schede

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I numeri in inglese

Imparate i numeri in inglese con portalebambini.it.
In questo articolo troverete: 1) le nostre flashcard stampabili, 2) un elenco dei numeri tradotti in inglese.

1. Flashcard

Abbiamo realizzato un set di flashcard sui numeri in inglese da stampare e ritagliare; vi consigliamo di plastificare le card prima di utilizzarle: dureranno molto più a lungo.

Cliccate sulle schede per stamparle.

2. I numeri in inglese

In questo articolo puoi trovare le indicazioni per scrivere correttamente tutti i numeri in inglese da 1 a 100.

2.1 Numeri da 1 a 10

  • 1: ONE
  • 2: TWO
  • 3: THREE
  • 4: FOUR
  • 5: FIVE
  • 6: SIX
  • 7: SEVEN
  • 8: EIGHT
  • 9: NINE
  • 10: TEN

2. 2 Numeri da 10 a 20

  • 11: ELEVEN
  • 12: TWELVE
  • 13: THIRTEEN
  • 14: FOURTEEN
  • 15: FIFTEEN
  • 16: SIXTEEN
  • 17: SEVENTEEN
  • 18: EIGHTEEN
  • 19: NINETEEN
  • 20: TWENTY

2.3 Decine da 10 a 100

  • 10: TEN
  • 20: TWENTY
  • 30: THIRTY
  • 40: FORTY
  • 50: FIFTY
  • 60: SIXTY
  • 70: SEVENTY
  • 80: EIGHTY
  • 90: NINETY
  • 100: ONE HUNDRED

2.4 Numeri da 20 a 100

Tutti i numeri dal venti in su si compongono unendo la parola che indica le decine a quella che indica le unità. Ecco qualche esempio:

  • 34: THIRTY-FOUR
  • 61: SIXTY-ONE
  • 87: EIGHTY-SEVEN

Disclaimer: tutti i vocaboli inseriti in questo articolo sono stati verificati utilizzando il dizionario messo a disposizione da Oxford Learner’s Dictionaries.

3. Idee didattiche per insegnare i numeri

Ecco la nostra casetta dei numeri:

numeri in inglese bambini scuola primaria

Realizzare la casetta è semplicissimo: si sovrappongono due fogli di cartoncino bianco e si ritaglia la sagoma della casetta. Dal foglio superiore, con un cutter, si ricavano le finestrelle. Sul foglio inferiore, in corrispondenza delle finestre, si scrivono i numeri. In seguito si incolla il foglio superiore su quello inferiore e si decora a piacere la casetta. Noi abbiamo aggiunto un foglio di cartoncino azzurro come sfondo.

numeri in inglese illustrati per bambini schede 1

Cliccate qui per stampare questa scheda.

numeri in inglese illustrati per bambini schede 2

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numeri in inglese illustrati per bambini schede 3

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Lessico inglese:
🔴 Animali
🟠 Cibi
🟡 Colori
🟢 Daily routine
🔵 Giocattoli
🟣 Giorni della settimana
🔴 Membri della famiglia
🟠 Mesi dell’anno
🟡 Mestieri e professioni
🟢 Mezzi di trasporto
🔵 Mobili
🟣 Numeri
🔴 Oggetti scolastici
🟠 Parti del corpo
🟡 Parti della casa
🟢 Saluti
🔵 Sport
🟣 Stagioni
🔴 Tempo atmosferico
🟠 Vestiti

Schede di inglese:
🔴 Inglese – classe prima
↩️ Inglese – tutte le schede

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Il principe e i quattro maestri

Il figlio del re desiderava diventare un pittore.
Così, suo padre chiamò a corte un maestro e gli affidò il principe.
Il maestro spiegò al ragazzo come tenere un pennello e come dipingere un paesaggio, ma il ragazzo non imparò molto.
Il re chiamò a corte un altro maestro e gli affidò il principe.
Il maestro spiegò al ragazzo come tenere un pennello e come dipingere un paesaggio, poi guidò la sua mano mentre dipingeva. Il ragazzo imparò qualcosa di più, ma rimase comunque insoddisfatto.
Il re chiamò a corte un altro maestro e gli affidò il principe.
Il terzo maestro spiegò al ragazzo come tenere un pennello e come dipingere un paesaggio, guidò la sua mano mentre dipingeva e si sedette a dipingere accanto a lui, mostrandogli ciò che faceva. Il ragazzo imparò la tecnica, ma sentiva che c’era ancora molto da imparare.
Il re chiamò un quarto maestro e gli affidò il principe.
Il maestro mise in un sacco le tele, i pennelli e i colori e portò il giovane ad un ruscello. Quando tornarono, il ragazzo era entusiasta: aveva dipinto un paesaggio dai colori delicati e al tempo stesso pieni di energia.
“Papà, oggi sono diventato un pittore”.
Il re chiese al maestro: “Come siete riuscito dove tutti hanno fallito?”
Il pittore rispose: “Ho portato il ragazzo al ruscello”.
“E basta?” incalzò il re.
“Un maestro mediocre si accontenta di spiegare” continuò il pittore. “Un maestro comune sa guidare i suoi allievi. Un buon maestro dà l’esempio. Ma tutto ciò non è abbastanza: un maestro eccellente, infatti, deve ispirare.
La natura è la maestra migliore: non fa grandi discorsi e non sceglie per noi. Ci mostra la sua bellezza, niente di più.
Ma quella bellezza riesce a spiegare, a mostrare e a ispirare ciò che nessun altro maestro potrebbe fare”.

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Qual è la località con il nome più corto del mondo?

Qual è la località con il nome più corto del mondo?

quiz di geografia qual è la località con il nome più corto del mondo

Risposta

  1. Il paese con il nome più corto è A e si trova in Svezia, nella municipalità di Norrköping. Un paese chiamato A esiste anche in Norvegia: si trova nelle isole Lofoten.

PROVATE ANCHE A RISOLVERE I NOSTRI INDOVINELLI:

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Le figure retoriche

Una figura retorica è una costruzione linguistica sofisticata, utilizzata per generare un certo effetto in chi la legge o la ascolta. Quando utilizziamo una figura retorica ci allontaniamo dal linguaggio comune, quello dell’uso quotidiano, per addentrarci nel territorio dell’uso letterario della lingua.

Elenco di figure retoriche

L’elenco è in aggiornamento.

  • Anafora: figura retorica che consiste nella ripetizione di una parola o di un gruppo di parole all’inizio di una frase.

    Per me si va ne la città dolente,
    per me si va ne l’eterno dolore
    per me si va tra la perduta gente. (D. Alighieri, La Divina Commedia)

  • Chiasmo: figura retorica che consiste in una costruzione sintattica nella quale gli elementi vengono incrociati. È la figura opposta rispetto al parallelismo.

    Entra da un lato e fuor per l’altro passa. (T. Tasso, Gerusalemme liberata)
    In “entra da un lato” il verbo precede il suo complemento, mentre in “fuor per l’altro passa” è il complemento a precedere il verbo. La frase forma dunque una struttura “incrociata” del tipo V-C-C-V.
    Il vento soffia e nevica la frasca. (G. Pascoli, Lavandare)
    Anche in questo caso soggetto e verbo vengono disposti in modo incrociato, formando una struttura S-V-V-S.
    Le donne, i cavalier, l’arme e l’amore (L. Ariosto, Orlando furioso)

  • Iperbole: figura retorica che consiste in una descrizione della realtà volutamente esagerata, amplificandola per eccesso o per difetto.

    Non ti vedo da un secolo.
    Il prezzo dell’oro è schizzato alle stelle.
    Sei il bambino più bello del mondo.

  • Litote: figura retorica nella quale si esprime un concetto negando il suo contrario. La litote è presente in un certo numero di espressioni d’uso comune.

    Don Abbondio non era nato con un cuor di leone (per dire: Don Abbondio era un vigliacco).
    Non mi sento bene (per dire: mi sento male).
    Non è capace di rimanere in silenzio (per dire: parla sempre).
    Non va bene (per dire: va male).

  • Ossimoro: figura retorica nella quale si accostano due termini dal significato opposto o antitetico. Gli accostamenti ottenuti attraverso l’uso dell’ossimoro, anche se privi di coerenza logica, sono solitamente molto caratteristici.

    Ghiaccio bollente.
    Morto vivente.
    Illustre sconosciuto.
    Lucida follia.
    Silenzio assordante.

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Cuorfolletto e il primo giorno di scuola

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Schede di italiano:
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🟠 Italiano – Classe seconda
🟡 Italiano – Classe terza
🟢 Italiano – Classe quarta
🔵 Italiano – Classe quinta
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