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Il vecchio nonno e il nipotino

Il vecchio nonno e il nipotino è un breve racconto dei fratelli Grimm, adatto a tutti i bambini.

Il vecchio nonno e il nipotino

C’era una volta un vecchio ammalato; le sue ginocchia tremavano, vedeva pochissimo, non sentiva nulla e aveva perso tutti i denti. Quando era a tavola, non riusciva a tenere il cucchiaio e così rovesciava sempre un po’ di minestra sulla tovaglia. Suo figlio si vergognava di lui e non voleva che si sedesse a tavola insieme a sua moglie e al suo nipotino, così lo mise a mangiare in un cantuccio dietro la stufa.
Un giorno il vecchio fece cadere la ciotola di terracotta, che andò in mille pezzi. La nuora si infuriò con lui e lo rimproverò aspramente, ma il nonno non disse nulla: rimase in silenzio a sospirare, con le lacrime agli occhi. Suo figlio comprò al mercato una scodella di legno da pochi soldi e lo fece mangiare in quella.
Qualche tempo dopo, mentre stavano tutti seduti in cucina, l’uomo vide il suo figlioletto che stava costruendo una vasca con delle piccole assi di legno in un angolo. Incuriosito chiese al bambino: «Cosa stai costruendo?». E quello rispose: «È una mangiatoia per te e per la mamma; quando sarete anziani vi farò mangiare qui, così non rovescerete la minestra e non romperete la ciotola».
L’uomo guardò sua moglie ed entrambi si misero a piangere, poi avvicinarono la seggiola del nonno al tavolo. Da quel giorno lo fecero sempre mangiare insieme a loro, e se rovesciava un po’ di minestra, facevano finta di niente.

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Dire NO a volte è un atto di fiducia

Tratto da: Philips, A. (1999). I no che aiutano a crescere

A volte dire no è molto utile, in quanto apre un intervallo, uno spazio in cui possono verificarsi altri eventi. Da questo punto di vista non è tanto una restrizione, quanto un’occasione per il dispiegarsi della creatività.
A volte è difficile dire no all’altro, cercare di negoziare una soluzione comune pur tenendo fermo il nostro punto di vista. Per evitare un conflitto si finisce spesso per agire ciascuno per conto proprio, pur sapendo che un fronte unito è più efficace.

Dicendo sempre sì al vostro compagno o alla vostra compagna, anche se l’accordo vi sembra reale, finirete per avere entrambi la sensazione che fra voi non ci sia differenza. Può essere un’idea confortante, ma genera staticità: nella vostra vita ci sarà poco movimento.
Dire no può essere estremamente liberatorio per entrambi i partner, perché incoraggia le differenze di idee e offre un’occasione di cambiamento.
Dire no, nelle sue varie forme, significa essenzialmente stabilire una distanza fra un desiderio e la sua soddisfazione.
Dobbiamo saper dire no all’istinto di imporre le nostre idee, di tenere l’altro strettamente legato a noi o all’immagine che abbiamo di lui (o di lei). Per essere uniti dobbiamo lasciar andare. Solo allora potremo impegnarci in uno scambio autentico e alla pari.

Un no non è necessariamente un rifiuto dell’altro o una prevaricazione, ma può invece dimostrare la fiducia nella sua forza e nelle sue capacità.

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Poesie e filastrocche sulla pace

Scoprite le poesie e le filastrocche sulla pace che abbiamo scritto per voi.

Filastrocche sulla pace

Chi ama la pace non fa la guerra

Alessia de Falco e Matteo Princivalle

Non si uccide per comandare.
Non si conquista per liberare.
Non si invade per difendere.
I diritti non possono offendere.
L’odio è nemico di tutta la Terra.
Chi ama la pace non fa la guerra.
Attenti a questi falsi sinonimi:
Hanno ingannato fin troppi uomini.

Una Terra senza soldati

Alessia de Falco e Matteo Princivalle

Voglio una Terra senza soldati
Senza più guerre né campi minati.
Un nemico lo abbiamo già.
Sapete chi è? La povertà.
E per chi ama l’abbondanza?
Eccone un altro: la disuguaglianza.
Contro di loro dobbiamo lottare
ma si può vincere senza sparare.

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Tag: filastrocche sulla pace, filastrocche sulla pace per bambini, poesie sulla pace, poesie sulla pace per bambini

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Il lupo e la cicogna

Il lupo e la cicogna è una favola di Jean de la Fontaine adatta ai bambini dai 6 anni in su.

Il lupo e la cicogna

Un lupo, durante un banchetto, mangiò così tanto e così voracemente che un ossicino gli si conficcò nella gola; il lupo sarebbe sicuramente morto soffocato se non fosse passata da quelle parti una cicogna. Il lupo, disperato, le chiese aiuto.  La cicogna si mise all’opera; infilo la testa nella bocca del lupo e rimosse l’osso con il suo becco. Dopo aver terminato il suo lavoro, chiese al lupo come avrebbe ricambiato il favore.
“Vorresti qualcosa in cambio?” esclamò il lupo; “non scherziamo: è già tanto che tu  abbia infilato la tua testa tra le mie fauci e che io non te l’abbia staccata. Sei proprio un’ingrata”.

Morale: I malvagi (animali o persone che siano) non sono capaci di essere grati verso chi li aiuta.

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Tag: il lupo e la cicogna

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Il leone malato e la volpe

Il leone malato e la volpe è una favola di Esopo adatta ai bambini dai 6 anni in su.

Il leone malato e la volpe

C’era un vecchio leone, troppo debole per andare a caccia; così, decise di escogitare un tranello: andò a vivere in una grotta, fingendo di essere molto malato. Ogni volta che un animale andava a trovarlo per sapere come stava, il leone se lo mangiava all’istante.

Per molto tempo, nessuno seppe del trucco e molti animali finirono divorati in questo modo. Un giorno, però, passò davanti alla grotta una volpe; l’animale vide che tante impronte portavano alla grotta, ma nessuna usciva di lì.

Così disse al leone: “Verrei a trovarti anche io, se non mi fossi accorta che le orme degli animali che entrano nella grotta non ne escono più!”
Poi, la volpe riferì a tutti gli altri animali il trucco del leone. Da quel giorno, nessuno entrò più nella grotta e il leone morì di fame.

Morale: La prudenza non è mai troppa. 

Scoprite le Favole Geometriche

Favole geometriche – (Esopo)

Età di lettura: da 3 anni
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Favole geometriche – (Fedro)

Età di lettura: da 3 anni
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Favole geometriche – (La Fontaine)

Età di lettura: da 3 anni
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I tre porcellini

I tre porcellini è una favola adatta ai bambini dai 3 anni in su.

I tre porcellini

C’erano una volta tre porcellini, che vivevano nella casa della loro mamma. Un giorno questa li prese da parte e disse loro: “Siete troppo grandi per restare in questa casa. Andate, e costruitevi la vostra. Ma attenti a non fare mai entrare il lupo!”
E così, i porcellini andarono per il mondo e si costruirono tre casette.

Il porcellino più piccolo usò la paglia, così impiegò poco tempo e fatica.
Il porcellino medio recuperò della legna e dopo una giornata di duro lavoro aveva costruito una bella casetta con assi e travi.
Infine, il porcellino più grande, costruì la sua casa con pietra e mattoni, lavorando come un matto per finirla prima dell’arrivo del lupo.

Un giorno, il lupo arrivò alla casetta di paglia. “Porcellino, fammi entrare!” disse il lupo. Ma il porcellino piccolo non aprì la porta. Così il lupo, seccato, con un soffio fece volar via la paglia e divorò il porcellino in un sol boccone.
Il giorno dopo andò alla casetta di legno. “Porcellino, fammi entrare!” disse il lupo. Ma il porcellino medio non aprì la porta. Così il lupo, seccato, con i suoi artigli si aprì un varco nel legno e divorò il porcellino in un sol boccone.

Il giorno successivo andò alla casetta di pietra e mattoni. “Porcellino, fammi entrare!” disse il lupo. Ma il porcellino grande non aprì la porta. Così, il lupo, seccato, soffiò e usò i suoi artigli ma niente da fare, la casa era troppo robusta. Infine, provò a calarsi dal camino, ma finì dritto sul fuoco e morì arrostito.

Audiofiaba

Disegni da colorare:

Risorse utili

I tre porcellini è una favola della tradizione europea. Compare per la prima volta nella raccolta Nursery Rhymes and Nursery Tales (1843), pubblicata da J. O. Halliwell-Phillips. Più recentemente, nel 1890 compare in English Fairy Tales, un testo di Joseph Jacobs.

I tre porcellini sono diventati protagonisti di cortometraggi d’animazione per i più piccoli, così come di filastrocche e canzoni. Di seguito abbiamo raccolto alcuni collegamenti utili:

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