Kamishibai

kamishibai

Conosci il kamishibai? Kamishibai, in giapponese, significa “teatro di carta” ed è un modo di raccontare storie particolarmente popolare nel Giappone degli anni ’20 e ’30. Si trattava di teatrini portatili, in legno o in cartonato, che venivano utilizzati dai kamishibaja, cantastorie erranti che giravano tra i paesi e i villaggi in bicicletta. I kamishibaia raccontavano le loro storie aiutandosi con dei fogli illustrati, che infilavano e sfilavano nel proprio teatrino: in questo modo, bambini e ragazzi potevano seguire il racconto aiutandosi con le immagini.

Schede illustrate per kamishibai

Di seguito potete trovare le storie per la quali abbiamo realizzato le schede illustrate per il kamishibai. Potete stamparle in formato A4 o A3 a seconda delle dimensioni del vostro teatrino.

Come costruire un kamishibai

Oggi il kamishibai è stato soppiantato dalla tv e dai media digitali ma si tratta di una tecnica narrativa affascinante, che sarebbe bello portare nelle scuole e nei laboratori artistici e narrativi: si tratta di uno strumento che permette di esercitare il pensiero narrativo e lavorare sulla struttura e sulla composizione di testi narrativi.

Prima di cominciare, devi recuperare questi materiali:

  • Scatolone di cartone;
  • Taglierino o forbici;
  • Colla vinilica.

Per cominciare, bisogna realizzare lo scheletro del nostro Kamishibai: noi abbiamo utilizzato le pieghe naturali della scatola di cartone per realizzare le ante laterali, il tettuccio superiore e la base inferiore. Per il foro al centro, abbiamo utilizzato come guida un foglio A4 e lo abbiamo ristretto di circa 2 cm per ogni lato. Ecco come lo abbiamo realizzato:

Se non ti fosse possibile utilizzare le pieghe del cartone, dovrai realizzare separatamente tutti i singoli componenti e in seguito incollarli con delle linguette.

Dopo aver realizzato il lato frontale, passiamo al retro: in questo caso è più semplice, perché basterà un lato rettangolare (delle stesse dimensioni di quello frontale) con la sua base:

Adesso, dovrai realizzare tre rettangoli di cartoncino; dovrai utilizzarli per distanziare il lato frontale del kamishibai dal retro: nello spazio che si verrà a creare, si inseriranno i fogli con le illustrazioni per ciascuna storia.

Per incollare i tre ritagli di cartoncino, abbiamo girato la faccia del kamishibai e abbiamo centrato un foglio A4; poi, abbiamo incollato i distanziatori con della colla vinilica:

Eccoci all’ultimo passaggio: abbiamo incollato il retro del kamishibai ai distanziali di cartoncino. Dopo averlo incollato, metti dei libri o degli altri oggetti pesanti sul kamishibai chiuso e lascia asciugare la colla per un paio d’ore.

Il kamishibai “grezzo” è pronto: per utilizzarlo, dovrai aprire le due alette della base in modo da far rimanere il teatrino in piedi. Potrai utilizzare l’apertura laterale per inserire e sfilare i fogli illustrati.

Naturalmente, prima di utilizzare il tuo kamishibai potresti decidere di colorarlo. Noi, ad esempio, abbiamo utilizzato i colori a tempera e uno stile ibrido cubista/surrealista:

kamishibai

Tu potresti decidere anche di utilizzare altri colori e altri motivi. Potresti anche “foderare” il kamishibai con della gomma crepla o ricorrere al decoupage o al mosaico. Esiste un’infinità di tecniche di pittura e decorazione attraverso le quali si può arricchire il teatrino di carta.

NOTA CONCLUSIVA: noi abbiamo realizzato un kamishibai con il retro pieno. Questo vuol dire che le illustrazioni che andremo ad infilare e sfilare saranno esclusivamente immagini. Si può anche decidere di ritagliare l’apertura anche sul retro (quello che nella foto è dipinto di nero): in questo caso, è possibile scrivere sul retro di ogni illustrazione il testo della scena corrispondente. Così facendo, il lavoro dei piccoli narratori è molto semplificato.

ALTRI LABORATORI SULLA NARRAZIONE

Di seguito puoi trovare un elenco di laboratori creativi per sperimentare le forme e l’efficacia della narrazione.

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Perché proporre i lavoretti creativi

  • Sviluppo della motricità fine, attraverso azioni come ritagliare, incollare e piegare con precisione;
  • Sviluppo cognitivo, perché il bambino nella realizzazione di un lavoretto deve risolvere numerosi problemi legati a dimensioni come lo spazio e la progettazione;
  • Sviluppo sensoriale, perché i lavoretti coinvolgono una varietà di sensi contemporaneamente;
  • Grinta e perseveranza, necessarie a portare a termine l’esecuzione del lavoretto. Realizzare un lavoretto creativo è un ottimo allenamento per l’attenzione e la progettualità.

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