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Il talento emerge se siamo circondati da persone che credono in noi

Accanto ai nostri talenti, anche l’atteggiamento (o abito mentale) che mettiamo in atto nei loro confronti è molto importante: se crediamo in noi stessi e nelle nostre capacità, avremo un’alta probabilità di riuscire a superare gli ostacoli. In questo processo costruttivo e positivo, le persone con cui ci relazioniamo giocano un ruolo molto importante: se gli altri credono in noi, sarà più facile far emergere i nostri punti di forza.

Di seguito, vogliamo riportarti un esempio, tratto dal protocollo introdotto dalla Geelong Grammar School per insegnare il benessere ai propri studenti.
Durante la prima lezione del programma, agli studenti si chiede di scrivere una storia raccontando un momento in cui si sono sentiti al massimo delle proprie capacità. Successivamente, agli studenti viene sottoposto il VIA Signature Strenghts test, un test che permette di individuare i propri punti di forza personali (il test è gratuito ed è disponibile online). La maggior parte degli studenti scopre che nella storia che aveva scritto quei punti di forza erano protagonisti e questo permette loro di lavorare sui propri punti di forza, con la convinzione che questo lavoro li spingerà al massimo del proprio potenziale.

Prendere coscienza dei punti di forza (tutti noi ne abbiamo) è fondamentale, ma anche l’ambiente riveste un ruolo importante. Circondarsi di persone che conoscono i nostri punti di forza e che credono in noi e nei nostri talenti è il modo migliore per sviluppare un abito mentale forte. Non a caso, dopo aver fatto conoscere agli studenti della Geelong Grammar School i propri punti di forza, la lezione successiva è incentrata sulla costruzione di un “albero genealogico dei punti di forza“: gli studenti vengono invitati ad intervistare i propri familiari alla ricerca dei loro punti di forza, in modo tale da mappare i talenti della propria famiglia.

Prova a rispondere a queste domande:

  • Se dovessi descrivere i tuoi punti di forza, quali sarebbero?
  • E i punti di forza dei tuoi bambini?
  • Riesci a valorizzare questi punti di forza nella vita quotidiana?
  • Le persone che ti circondano conoscono i tuoi punti di forza? Li valorizzano?

Per ciascun punto di forza esistono delle attività che permettono di potenziarlo, allenando i nostri talenti e incrementando la nostra motivazione.
Stiamo lavorando per tradurre e adattare alcuni esercizi validati scientificamente per lavorare sui punti di forza.
A titolo di esempio ti suggeriamo di leggere le linee guida operative che abbiamo proposto per lavorare su uno dei 24 punti di forza esistenti (secondo la classificazione VIA): la perseveranza. Clicca qui per leggere gli esercizi.

UN LIBRO PER VOI: L’ALMANACCO DEL CUORE

Se siete genitori o educatori che amano mettersi in gioco, vi raccomandiamo il nostro Almanacco del Cuore.
Si tratta di un percorso di crescita della durata di 90 giorni: attraverso 90 pensieri illustrati da colorare (accompagnati da un manuale di istruzioni e vari modi d’uso) potrete focalizzarvi su ciò che conta davvero. Questo libro è un vero e proprio eserciziario di coaching creativo per riscoprire la semplicità del benessere.
Per acquistarlo, cliccate sulla copertina qui sotto:

BIBLIOGRAFIA
Martin E. P. Seligman, Flourish: A Visionary New Understanding of Happiness and Well-Being, Atria Books, 2012
https://www.ggs.vic.edu.au/School/Positive-Education/What-is-Positive-Education

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Giornata Mondiale della consapevolezza sull’autismo (2 aprile)

In occasione del 2 aprile, giornata mondiale della consapevolezza sull’autismo, ti proponiamo due letture scelte. Vogliamo cominciare da un messaggio di consapevolezza. Si tratta di un estratto del comunicato stampa #sfidautismo19, iniziativa per la raccolta di fondi per la ricerca e l’inclusione ad opera della Fondazione Italiana Autismo; si tratta di un messaggio chiaro e diretto per comprendere cos’è l’autismo, quali sono i numeri e le prospettive.

Dalle ultime stime degli Stati Uniti un bambino su 68 soffre di sindrome dello spettro autistico, un dato cresciuto di 10 volte negli ultimi 40 anni. Questa condizione si manifesta entro il terzo anno di età. I farmaci specifici contro questo disturbo non esistono, mentre ve ne sono pochi che danno modesti risultati e soltanto per alcune manifestazioni associate all’autismo. La sindrome dello spettro autistico è caratterizzata da deficit nella interazione, nella comunicazione sociale e da comportamenti ripetitivi e interessi ristretti. All’autismo si aggiungono spesso comportamenti problematici, talvolta intollerabili, quali l’aggressività immotivata verso di sé o verso gli altri. Ad oggi non esiste una cura ma una diagnosi precoce, interventi riabilitativi specifici e un’educazione strutturata possono potenziare le capacità del bambino, ridurre i comportamenti problematici e migliorare la qualità di vita di quanti sono portatori. La ricerca sulle cause e sui meccanismi biologici è partita negli ultimi anni e già si intravedono i primi risultati. In alcuni campi si è vicini a scoperte terapeutiche definitive. La ricerca scientifica ha bisogno di studi che devono essere finanziati con ingenti risorse per giungere a una risoluzione. In Italia disponiamo di scienziati di primo livello che hanno bisogno di essere supportati con proventi necessari di cui le Università non dispongono“.

Il secondo brano è tratto dalla pagina Facebook di Greta Thunberg, la giovane paladina dell’ambiente a cui, come probabilmente saprai, è stata diagnosticata una forma di autismo. Si tratta di parole coraggiose e piene di speranza, che dovrebbero aiutarci a riflettere sulla necessità di superare i muri delle differenze e di costruire un mondo in cui chiunque possa vivere felice, seguendo i propri ideali.

And no, autism (as well as ADHD, ADD, Tourette’s, OCD, ODD etc) is not a “gift”. For most it is an endless fight against schools, workplaces and bullies. But under the right circumstances, given the right adjustments it CAN be a superpower…
Our societies need to change, and we need people who think outside the box and we need to start taking care of each other. And embrace our differences“.

No, l’autismo (così come l’ADHD, l’ADD, la sindrome di Tourette, l’OCD, l’ODD etc.) non è un “dono”. Per molti è una lotta senza fine contro la scuola, il mondo del lavoro e contro il bullismo. Ma nelle giuste circostanze, con gli aggiustamenti opportuni, può diventare un superpotere…
Le nostre società hanno bisogno di cambiare, abbiamo bisogno di persone che pensino fuori dagli schemi e di prenderci cura gli uni degli altri. Abbiamo bisogno di abbracciare le nostre differenze“.

FONTI

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Educhiamo alla gioia, mettendo da parte giudizi e senso di colpa

Le emozioni giocano un ruolo cruciale nell’apprendimento e nella formazione della persona. Ce ne parla Daniela Lucangeli, professoressa ordinaria di Psicologia dello sviluppo presso l’Università di Padova. In questa intervista prova a dare un senso educativo alle scoperte psicologiche e neuropsicologiche relative all’intelligenza emotiva e al ruolo delle emozioni nell’apprendimento.

Professoressa Lucangeli, come si possono descrivere le emozioni?

“Sono stati mentali e fisiologici che agiscono e condizionano le persone. Sono associati a modificazioni psicofisiologiche per stimoli interni – battito cardiaco, salivazione, temperatura, rossore – ed esterni – pensieri, rumori o altro che generano paura o ansia e possono venire perché sono caratteristiche dell’indole delle persone ma possono anche essere state apprese. Quindi fanno parte della memoria, come la lingua che si parla, come gli studi che si fanno a scuola. Il dolore ad esempio nasce per avvertirci di un fattore di rischio, la sofferenza e` invece la memoria del dolore sia a livello psichico che cellulare.
Ma queste emozioni come possono bloccarci? Succede che, a un certo punto, anziché funzionare da circuito di aiuto, le emozioni vanno in cortocircuito disfunzionale. Cioè diventano elementi che non ci consentono di funzionare bene. Avviene quello che noi chiamiamo il cortocircuito emozionale: le emozioni generano una sofferenza tale per cui si entra in un rischio e ci si blocca. Così molti dei disturbi del comportamento e dell’umore nascono da emozioni che generano forte sofferenza non identificata bene dal contesto educativo”.

Quali sono le emozioni peggiori?

“A livello cognitivo la noia. A livello emotivo la colpa e la paura. Parto dalla più facile: la paura. Io provo paura quando il mio cervello percepisce un rischio. Se la paura è tremenda, la colpa ancor di più. Il meccanismo di colpa nasce perché chi giudica attribuisce a chi è giudicato l’unica responsabilità dell’errore. Educare attraverso l’emozione della colpa è molto rischioso perché manda sempre in cortocircuito e se io ricevo un atteggiamento in cui è sempre colpa mia, crescendo farò in modo che sia sempre colpa tua. E quindi gli educatori cosa devono fare? Una via di uscita ce la indica Malka Margalit dell’Accademia delle Scienze che ha trovato delle emozioni antagoniste: alla noia la gioia, l’allegria, il provare che piace fare una cosa. Alla paura si contrappone l’incoraggiamento. Cioè un atteggiamento che riconosce l’errore, ma propone una via d’uscita e ti incoraggia a uscire dall’errore e ad analizzare la situazione. Gli educatori, per aiutare i loro ragazzi, devono lavorare sulla sofferenza, perché alla memoria del dolore bisogna rispondere cambiando l’atteggiamento che lo ha determinato. Dobbiamo applicare quella che è l’alleanza educativa. Dobbiamo aiutare i nostri figli/alunni a togliere gli errori, a non giudicarli, a non determinare loro sofferenze e trovare insieme una strategia migliore per aiutarli. L’errore non e’ un giudizio, e’ una fatica che si toglie insieme a chi e’ li’ per aiutarti: sappiamo tutti che il nemico e’ l’errore, non la maestra, non i genitori”.

Riassumendo, se gli educatori e i genitori riuscissero a essere abbastanza allegri, gioiosi, sorridenti e incoraggianti determinerebbero una “guarigione”? Ma come si fa?

“L’atteggiamento è di riconoscere nell’altro la sacralità del suo mondo, così per un bambino la sua personalità va conosciuta, modificata, non sostituita. Va poi riacquistato il principio del diritto di sbagliare, che non è solo dei nostri figli, ma anche nostro. Imparare a chiedere scusa, un modo per aiutare a liberare dal senso di colpa, e a discernere nel modo giusto. Allearsi – genitori/figli e insegnati/allievi contro l’errore. Promuovere un ottimismo prospettico: noi siamo stati educati all’idea che è difficile modificare le cose che non vanno. Per modificare l’atteggiamento emotivo, non si può far a meno di reimparare le emozioni warm, calde, perché sono le chiavi di accesso all’anima, alla persona viva e profonda”.

FONTI

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Inquinamento

1. Ripassiamo insieme: l’inquinamento

L’inquinamento è un cambiamento nell’ambiente causato da elementi inquinanti. Questi elementi sono nocivi perché rappresentano un rischio per le forme di vita (animali e vegetali) presenti nell’area inquinata: essi possono causare malattie, danni e perfino la morte.

Possono essere inquinate: 1) le acque, 2) la terra o 3) l’aria, a seconda dell’elemento nel quale vengono introdotti gli agenti inquinanti. L’inquinamento può avere cause naturali, come un’eruzione vulcanica, o essere causato dalle attività dell’uomo (che negli ultimi decenni ha prodotto danni molto maggiori rispetto alla natura).

1.1 Inquinamento delle acque

L’inquinamento è causato dall’immissione di sostanze chimiche nocive nelle acque, dolci e salate. Fertilizzanti, pesticidi, acidi e basi forti, coloranti e catrame sono alcuni esempi di sostanze estremamente nocive che inquinano le acque. Anche immettere in un fiume grandi quantità di acqua calda significa inquinare: infatti, si altera l’equilibrio termino di quel corso d’acqua, mettendo a rischio la vita di pesci, alghe e insetti che lo abitano.

1.2 Inquinamento del suolo

L’inquinamento del suolo è causato dall’accumulo dei rifiuti o dal rilascio nel suolo di sostanze inquinanti. Ad esempio, i pesticidi usati in agricoltura si depositano nel suolo, inquinandolo. Uno degli effetti più drammatici dell’inquinamento da pesticidi è la moria di insetti impollinatori.

1.3 Inquinamento atmosferico

L’inquinamento atmosferico è causato dalle emissioni di gas nocivi. Esistono alcuni gas e alcune particelle che provocano malattie e sono dannose per il nostro organismo. Inoltre, esistono gas, come l’anidride carbonica e il metano, che non sono direttamente dannosi per la vita degli esseri viventi, ma che contribuiscono a intensificare l’effetto serra, contribuendo al cambiamento climatico.

2. Contrastare l’inquinamento

Se vogliamo un mondo più pulito, ciascuno deve fare la sua parte:

  • Evitando di abbandonare rifiuti per terra e di abbandonarli in acqua;
  • Riducendo il consumo di beni industriali;
  • Evitando di usare l’automobile se non è strettamente necessario;
  • Scegliendo alimenti coltivati in modo sostenibile (es. agricoltura biologica) e a km0;
  • Le industrie devono contenere le emissioni inquinanti;
  • Politici e amministratori devono vigilare su ciascuno dei punti precedenti, incentivando i comportamenti virtuosi con apposite leggi e sanzionando i comportamenti dannosi.

Per ridurre davvero l’inquinamento e ripulire il pianeta, occorre che tutti i paesi del mondo collaborino con impegno. Oggi, questo non avviene: infatti, ci sono paesi che non hanno aderito alle convenzioni internazionali per tutelare l’ambiente e contrastare il cambiamento climatico.

3. Schede didattiche

Di seguito potete trovare alcune schede sull’inquinamento; le schede pongono ai bambini alcuni quesiti sull’argomento, in modo tale da stimolare il ragionamento logico sulle cause di questo fenomeno e su ciò che possiamo fare per contrastarlo.

Cliccate sulle schede per stamparle.

inquinamento schede didattiche scuola primaria 2

Schede di scienze:
🔴 Scienze – Classe prima
🟠 Scienze – Classe seconda
🟡 Scienze – Classe terza
🟢 Scienze – Classe quarta
🔵 Scienze – Classe quinta
↩️ Scienze – Tutte le schede

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Giornata mondiale dell’acqua

Il 22 marzo si festeggia la Giornata mondiale dell’acqua, un’occasione per riflettere su questo bene prezioso, indispensabile per la vita sulla Terra. La giornata mondiale dell’acqua è stata istituita dalle Nazioni Unite per invitare i paesi membri a tutelare l’acqua attraverso azioni pratiche.

Giornata mondiale dell’acqua

Perché l’acqua va tutelata?

L’acqua è indispensabile alla vita sulla Terra: la beviamo, la utilizziamo per la nostra igiene e per l’agricoltura. Senza acqua non potremmo produrre nessuno degli alimenti di cui ci nutriamo. L’acqua adatta al consumo umano è quella dolce. L’uomo e gli animali terrestri non possono bere acqua salata e questa non si può usare nemmeno per l’agricoltura. Meno dell’1% dell’acqua terrestre è acqua dolce. È un bene molto prezioso, che dovremmo tutelare; purtroppo non è – ancora – così. L’uomo inquina i fiumi e le falde acquifere con rifiuti tossici e spreca grandi quantità d’acqua non necessarie.

Risorse didattiche

(Sezione didattica sul ciclo dell’acqua, con tante risorse multimediali per la scuola dell’infanzia e per la scuola primaria)

(Sezione didattica sugli stati dell’acqua, con tante risorse multimediali per la scuola dell’infanzia e per la scuola primaria)

(Antologia poetica dedicata all’acqua, utile per esplorare il legame tra l’uomo e questo elemento attraverso la letteratura)

(Testi in rima più semplici, per i più piccoli)

(Conosciamo davvero l’acqua? Abbiamo raccolto per voi dieci curiosità interessanti su questo elemento)

(Una storia in rima sulla diversità e sull’ortografia della parola acqua)

(Sezione didattica con tante risorse sull’ortografia delle parole derivate da acqua)

LEGGETE ANCHE: Giornata mondiale della PoesiaGiornata mondiale della natura

Tag: giornata dell’acqua, giornata mondiale dell’acqua, schede sull’acqua

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L’acqua non si spreca

In questa sezione potete trovare le nostre schede didattiche per educare al risparmio idrico, una tematica dell’educazione ambientale particolarmente attuale.

Schede didattiche

Educare al risparmio idrico

Di seguito potete trovare un elenco di buone pratiche per educare i bambini al risparmio idrico.

  • Fate la doccia anziché il bagno. Riempendo la vasca il consumo d’acqua è quattro volte superiore rispetto a una doccia.
  • Innaffiate le piante di sera: eviterete che il sole faccia evaporare l’acqua 
  • Accendete la lavatrice solo a pieno carico.
  • Lavate i piatti dentro una bacinella e usate l’acqua corrente solo per risciacquarli.
  • Lavate le verdure dentro una bacinella; l’acqua si può usare per innaffiare le piante.
  • Raccogliete l’acqua che esce dal rubinetto mentre aspettate che diventi calda: potrete riutilizzarla come volete.
  • Applicate un riduttore di flusso ai rubinetti di casa; permettono di miscelare l’acqua che scorre con aria, riducendo del 30% i consumi.

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