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Giochi musicali per bambini

In questa scheda abbiamo raccolto un elenco di giochi musicali per bambini da 3 a 11 anni, particolarmente indicati per le feste e le serate di animazione.

Giochi musicali per bambini

IL GIOCO DELLE SEDIE
Giocatori: 4 o più
Età: 5 – 12 anni
Materiali: sedie, musica

  • Si dispongono in cerchio le sedie, facendo in modo che ci sia una sedia in meno rispetto al numero dei giocatori (quindi, se giocano 5 bambini dovremo mettere in cerchio 4 sedie);
  • Il gioco comincia quando si fa partire la musica: i bambini dovranno ballare a qualche passo di distanza dalle sedie, in ordine sparso;
  • Quando la musica si ferma, i ballerini dovranno sedersi più rapidamente dei compagni; il bambino che rimarrà senza sedia, verrà eliminato;
  • Ogni volta che la musica si fermerà, un ballerino verrà eliminato, finché non sarà rimasto un unico giocatore in campo.

IL GIOCO DELLE STATUE
Giocatori: 6 o più
Età: 4 – 12 anni
Materiali: musica

  • Il gioco comincia quando si fa partire la musica: tutti i giocatori potranno ballare liberamente
  • Quando la musica si ferma, i giocatori dovranno rimanere immobili, come delle statue. Chiunque si muoverà verrà eliminato.
  • Il gioco termina quando solo una piccola parte dei giocatori iniziali è rimasta in campo

Per rendere il gioco più difficile si potrà aumentare la durata delle pause o importunare le “statue” con smorfie e solletico.

IL BALLO DEI GIORNALI
Giocatori: 6 o più
Età: 5 – 12 anni
Materiali: fogli di giornale, musica

  • Prima di cominciare, si formano delle coppie di ballerini; a ciascuna coppia verrà consegnato un foglio di giornale;
  • Il gioco comincia quando si fa partire la musica: ciascuna coppia di ballerini dovrà ballare liberamente, tenendo il foglio di giornale in mano;
  • Quando la musica si ferma, tutte le coppie dovranno appoggiare per terra il foglio di giornale, piegarlo a metà e rimanere in equilibrio con i piedi su di esso;
  • Quando la musica ripartirà, i ballerini prenderanno in mano il giornale piegato e torneranno a ballare;
  • Ogni volta che la musica si ferma, il giornale dovrà essere piegato a metà, diventando sempre più piccolo;
  • Se una coppia di ballerini, quando la musica è ferma, perde l’equilibrio e cade dal giornale (o appoggia un piede fuori di esso) viene eliminata.

IL DIRETTORE D’ORCHESTRA
Giocatori: 10 o più
Età: 4 – 12 anni
Materiali: nessuno

  • Prima di cominciare, si sceglie un bambino che sarà l’ispettore; questo uscirà dalla sala o si allontanerà dal gruppo, in modo da non vedere i compagni e non sentire quel che verrà detto loro;
  • L’animatore fa sedere gli altri bambini in cerchio, poi sceglie uno tra loro che sarà il direttore d’orchestra, facendo in modo che tutti lo vedano;
  • Al VIA! il direttore d’orchestra comincia ad emettere un suono con il corpo (battere le mani, pestare i piedi, schioccare le dita o la lingua, battere le mani sulle cosce); tutti gli altri bambini, vedendolo, dovranno ripetere lo stesso movimento e suono;
  • Dopo qualche ripetizione, il direttore d’orchestra dovrà cambiare il suono; gli altri bambini dovranno sempre imitare il direttore;
  • L’ispettore deve riuscire a scoprire chi è il direttore d’orchestra tra tutti i bambini seduti in cerchio; ha a disposizione due possibilità.

ALTI E BASSI
Giocatori: 4 o più
Età: 3-12 anni
Materiali: musica

  • Il gioco comincia quando si fa partire la musica; l’animatore modulerà il volume della musica e i ballerini dovranno ballare di conseguenza: in punta di piedi con la musica alta, strisciando come vermiciattoli con la musica bassa

Questo gioco, dalle regole molto semplici (e che non prevede eliminazione) è un ottimo spunto ludico per lavorare sulla consapevolezza del proprio corpo e dei suoi movimenti.

BATTI IL TAMBURO
Giocatori: intera classe (10-30 bambini)
Età: 6-10 anni
Materiali: tamburello (se non ne hai uno, scopri come realizzare dei tamburi fai da te)

  • I giocatori si dispongono liberamente nello spazio, ad esempio, in palestra o in un’aula priva di banchi; il maestro (o l’animatore) si posiziona al centro, con il tamburello
  • Il gioco comincia quando il maestro inizia a percuotere il tamburello: i giocatori dovranno “interpretare” il suo suono, muovendosi di conseguenza; se il tamburello viene percosso dolcemente, con movimenti lenti e cadenzati, anche i passi dei bambini dovranno muoversi lentamente. Se invece il tamburo viene percosso in modo più vivace, la danza si farà più frenetica. Nei momenti di silenzio, i giocatori dovranno rimanere immobili.

GIOCO DEI PALLONCINI
Giocatori: intera classe (10-30 bambini)
Età: 6-10 anni
Materiali: musica, palloncini

  • Si dividono i bambini in coppie di ballerini; ad ogni coppia viene consegnato un palloncino
  • Prima di far partire la musica, il maestro o l’animatore dirà ai giocatori dove posizionare il palloncino: braccio contro braccio, schiena contro schiena, piede contro piede
  • Il gioco inizia non appena comincia la musica: i giocatori dovranno ballare liberamente, senza perdere il palloncino e senza farlo scoppiare (è possibile giocare ad eliminazione, escludendo tutte le coppie che perdono il palloncino, ad esempio)
  • Ad ogni canzone è bene cambiare la posizione del palloncino (o anche all’interno della stessa canzone)

GIOCO DEI TRE COLORI
Giocatori: intera classe (10-30 bambini)
Età: 6-10 anni
Materiali: musica, palette di tre colori diversi

  • I giocatori possono ballare liberamente, a ritmo di musica
  • Devono però prestare attenzione alla paletta che il maestro o l’animatore terrà sollevata: se è verde, potranno ballare; se è rossa, dovranno rimanere immobili; se è gialla, dovranno ballare stando seduti

L’ENIGMA DEL SUONO
Tipologia: competitivo, gioco sensoriale
Materiali: bende per i giocatori, un cucchiaio di legno, vari oggetti di uso comune (pentole, barattoli, posate, etc.)
Giocatori: 4-8
Età: 4-10 anni
Ruoli: animatore (adulto), direttore d’orchestra, sfidanti

  • Tutti gli sfidanti vengono bendati e disposti di fronte al direttore d’orchestra;
  • Il direttore d’orchestra prende il cucchiaio di legno; l’animatore posiziona tutti gli oggetti di gioco di tra il direttore e i partecipanti, in modo che il direttore d’orchestra possa percuoterli con il cucchiaio di legno
  • Al via, il direttore comincia a “suonare” uno degli oggetti; gli sfidanti devono riconoscere di che oggetto si tratta (naturalmente, prima dell’inizio della partita, nessuno tra i partecipanti deve vedere quali oggetti verranno utilizzati);
  • Se un giocatore pensa di aver indovinato l’oggetto, dovrà alzare la mano e l’animatore gli darà una possibilità per indovinare;
  • Dopo qualche minuto di gioco, è possibile cambiare il direttore d’orchestra e continuare a giocare.

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🟡 Giochi sulla fiducia
🟢 Giochi di gruppo
🔵 Giochi di strada
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Giochi di strada

Si parla spesso di noia, di creatività e di far tornare i bambini a divertirsi con poco. Eppure, sono pensieri che rischiano di rimanere tali. Del resto in mezzo al traffico cittadino non è facile trovare prati in cui correre. Per trasformare in pratica le riflessioni che spesso proponiamo o riprendiamo, abbiamo deciso di cercare e riportare alla luce i tradizionali giochi di strada e da cortile, giochi ormai dimenticati che hanno intrattenuto generazioni di bambini nei borghi d’Italia, dall’antichità all’altro ieri.

Giochi di strada

CAMPANA
Un classico gioco di strada o da cortile. In questo caso vi servirà un gessetto colorato per disegnare il tracciato, composto da  sette o nove caselle (ma possono anche essere di più) disposte in modo simile a quelle nel disegno. I giocatori, a turno, devono lanciare un sassolino dentro la prima casella e poi cominciare il percorso: si deve arrivare dalla prima all’ultima casella, e poi lo stesso al contrario, saltando su un piede solo le case singole, a gambe divaricate quelle doppie. Chi cade, tocca una delle righe con i piedi o non riesce a lanciare il sassolino all’interno della prima casella è eliminato. Vince chi arriva fino alla casella finale e poi riesce a tornare indietro senza sbagliare. E’ un classico gioco adatto a spazi di piccole dimensioni: basta un angolo del cortile o un parcheggio.

GIOCO DELLA CORDA
Un gioco che stimola il coordinamento motorio e aiuta a sfogare le proprie energie. Si può saltare da soli oppure in compagnia. E se si è in tre o più, è ancora più divertente: due giocatori tengono la corda e uno o due al centro la saltano. Un modo, dunque, per stimolare la socializzazione. E soprattutto, si può giocare in poco spazio: nel giardinetto di casa o in un piazzale. Provate a mettere in mano una corda ai bimbi – anche ai maschietti – quando andate al parco: riscopriranno un gioco dimenticato e bellissimo. Un gioco che per meno di 5€ può regalare grandi soddisfazioni Se vi serve una corda per saltare potete trovarla qui.

GESSI COLORATI
Il primo è un gioco a base artistica. Stiamo parlando dei gessetti, da usare per fare arte lungo le strade o nei parchi. Il gesso è un materiale facilmente lavabile, per cui basta una pioggia o un secchio d’acqua per ripulire; inoltre è economico e i bambini possono maneggiare i gessetti senza problemi.
Allora, perché non armarsi di un secchiello pieno di gessetti colorati e non cominciamo ad illustrare i vialetti del parco? E’ facile anche trovare un amico tra i bambini che aiuti a terminare l’opera d’arte. Un gioco povero che stimola creatività e aiuta a socializzare.
Cercate di utilizzare i gessetti “giganti” (li trovate in vendita nelle cartolerie specializzate, ma anche online;). Si spezzano più raramente e quindi sono molto più semplici da usare e durevoli nel tempo. Noi usiamo questi gessi giganti.

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Libri per bambini sulle emozioni

In questa sezione troverete i libri per bambini sulle emozioni che abbiamo scritto negli anni. Attraverso la lettura è possibile guidare i bambini alla scoperta del mondo emotivo, dalle sfumature delle emozioni ai loro nomi.

Cuorfolletto e i suoi amici (dai 3 anni in su)

Alessia de Falco, Matteo Princivalle

libri cuorfolletto e i suoi amici

Ognuno di noi ha il suo Cuorfolletto, che cambia colore col mutare delle emozioni. Cuorfolletto e i suoi amici raccoglie dieci racconti che vedono Marta, la protagonista, alle prese con altrettante emozioni. Imparerà ad accoglierle tutte? Saprà reagire nel modo migliore? Attraverso un gioco di rispecchiamento progettato con grande attenzione pedagogica, i bambini potranno dare un nome alle emozioni che vivono ogni giorno.

Per gli insegnanti che acquisteranno una copia del libro è disponibile il “Viaggio nel mondo delle emozioni”, un progetto didattico gratuito destinato alla scuola dell’infanzia e alla classe prima della scuola primaria. Contattateci per richiedere i materiali.

BOOKTRAILER: Cuorfolletto e i suoi amici

A seguire, alcuni dei classici più amati dai lettori e dalla critica:

I colori delle emozioni

Anna Lenas

Un grande classico della letteratura per l’infanzia. Il mostro dei colori non è molto bravo a riconoscere le sue emozioni, ma grazie alla guida di una bimba riuscirà ad associare ogni emozione al suo colore. Questo albo è il compagno perfetto per chi vuole iniziare con i propri bimbi un percorso sulle emozioni, provando a descriverle e a farne esperienza attraverso l’arte. Introduce il tema dei colori delle emozioni, associazione tanto semplice quanto potente, a patto di non renderla limitante.

Che rabbia

Mireille D’Allancé

Che rabbia è una vera e propria icona tra gli albi illustrati; è una storia per imparare a conoscere le emozioni, ma anche a controllarle. Avete mai visto la Cosa rossa? Una creatura fiammante, che assomiglia ad un grosso scimmione, e che si scatena quando il piccolo Roberto si arrabbia. Sembra inarrestabile e pronta a scatenare il caos, ma Roberto, nel corso del libro, imparerà che è possibile controllare la propria rabbia fino a rinchiuderla in una scatola.

Un mare di tristezza

Lorenzo Clerici, Anna Iudica e Chiara Vignocchi

Un libro sulla tristezza, uno dei pochissimi; anche per questo lo riteniamo un libro “coraggioso”, che merita la lettura. Del resto, se parliamo di emozioni non dobbiamo cadere nel tranello di considerare solo quelle positive. Un mare di tristezza racconta la storia di un pesciolino triste, che decide di fare una bella nuotata per rallegrarsi. Tuttavia, sulla sua strada incontra solo pesci tristi, mesti e giù di morale. Questo finché una tartaruga gli fa notare che, forse, basterebbe guardare le cose da un’altra prospettiva. Basta infatti capovolgere l’albo ed ecco che a ciascun pesce spunta un bel sorriso.

Emozioni

Mies van Hout

Un libro tutto nero, con tanti, tanti pesciolini. Sono meravigliosi, tratteggiati a matita, proprio come piace ai bambini. Per ciascun pesciolino, nella pagina accanto, troviamo il nome dell’emozione corrispondente. Nella sua semplicità essenziale, troviamo tutti gli elementi per trasformarlo in un compagno d’infanzia dei bambini: è un libro che si presenta come una specie di enciclopedia; è un bestiario, pieno di pesci fantastici. E’ colorato, allegro, è un libro che si prende alla leggere ma che cattura l’attenzione. E c’è di più: è un libro per imparare a dare forma alle proprie emozioni, in modo naturale e divertente.

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Giochi sulle emozioni

Giochi sulle emozioni

N. 6 – INDOVINA A COSA PENSO
Tipologia: competitivo a coppie
Materiale occorrente: foto che ritraggono i partecipanti in vari momenti della loro vita (ideali le foto di famiglia)
Giocatori: 1-4
Età: dai 5 anni in su
Dove si gioca: in una stanza o in un campo sportivo con il pavimento liscio

  • Prima di cominciare, si dividono le foto e si consegna a ciascun giocatore una pila di 4/5 foto che lo ritraggono.
  • A turno, ciascun giocatore pesca una foto e la osserva attentamente per un minuto, cercando di ricordarsi in quale occasione è stata scattata e concentrandosi su un’emozione che gli suscita quel ricordo. Poi appoggia la foto sul tavolo o sul pavimento in modo che anche gli altri partecipanti possano vederla.
  • Gli altri giocatori dovranno indovinare l’emozione che ha rievocato il primo giocatore.
  • Quando tutti i giocatori avranno provato a indovinare, il primo giocatore svelerà agli altri quale emozione gli ha suscitato la foto.
  • Ogni giocatore che ha indovinato l’emozione ottiene un punto.
  • Il turno passa al secondo giocatore e si ripete la stessa procedura per tutti i partecipanti.

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N. 7 – EMOZIONI ED EMOZIONI

Tipologia: colla
Materiale occorrente: carta e penna
Giocatori: 4
Età: dai 5 anni in su
Dove si gioca: ovunque

  • Si gioca a coppie. L’obiettivo è quello di individuare e scrivere il maggior numero possibile di emozioni.
  • Ci si dispone in ordine di gioco, alternando i giocatori delle due squadre (l’ordine sarà: giocatore 1 della squadra 1, giocatore 1 della squadra 2, giocatore 2 della squadra 1, giocatore 2 della squadra 2)
  • Il primo giocatore della prima squadra scrive sul foglio della sua squadra il nome di un’emozione, poi passa il foglio al suo compagno.
  • Il primo giocatore della seconda squadra scrive sul foglio della sua squadra il nome di un’altra emozione, poi passa il foglio al suo compagno.
  • I giocatori si alternano in questo modo e continuano a scrivere le emozioni che conoscono.
  • Se un giocatore non conosce altre emozioni da aggiungere all’elenco, dovrà passare il turno al giocatore successivo.
  • Se entrambi i giocatori di una stessa squadra passano il turno, la partita si conclude.
  • Le emozioni non possono essere ripetute, quindi se un giocatore scrive “gioia”, i giocatori dell’altra squadra non potranno utilizzare questa emozione.
  • Al termine del gioco si procede a contare i punti: ogni emozione vale 1 punto.

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SCOPRITE TANTI ALTRI GIOCHI TRADIZIONALI:

Volete riscoprire i giochi tradizionali dei cinque continenti? Leggete i libri della collana “Parole e giochi dal mondo”, che curiamo per ITL-Libri: ogni volume contiene una selezione di giochi da tanti paesi diversi.

i racconti del beija-flor

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Tag: giochi sulle emozioni, giochi sulle emozioni per bambini

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Poesie e filastrocche sull’acqua

Scoprite tante poesie e filastrocche sull’acqua.

Filastrocche sull’acqua

Per cominciare vi proponiamo un testo che abbiamo scritto per ripassare giocando la famiglia dell’acqua (parole con -CQ):

UNA GOCCIA D’ACQUA
Alessia de Falco e Matteo Princivalle

Una goccia d’acqua un po’ troppo sola
cercò degli amici nella sua scuola.
Si presentò al cuoco e al cuore
ma fu trattata con poco amore.
«Quella Q ci fa paura,
porterà qualche sciagura».
Provò con la quaglia e col quadro
ma fu trattata peggio di un ladro.
«Tu hai una C di troppo,
ci ruberai il malloppo».
Vattene via, parola maldestra
le dissero in coro da una finestra.
E l’acqua in un cantuccio, poverina
pensò di cancellarsi una letterina.
Acua o aqua chissenefrega,
meglio ch’essere una strega.
Mentre piangeva disperata
una fata accorse preoccupata.
«Non ho amici».
«Cosa dici?
Ci sono tante parole come te:
acquari e acquedotti, da’ retta a me!
Voglio farteli incontrare
sono gentili, lasciami fare».
Così l’acqua trovò una famiglia
che l’accolse a meraviglia.
E se qualcuno prova ad offenderla
c’è l’acquaragia, pronta a difenderla,
«Acqua si scrive sempre con CQ!
Se non lo sai quello strano sei tu».

TRA LE ONDE DEL MARE
Alessia de Falco e Matteo Princivalle

Giocano i bimbi a saltar tra le onde,
giocano i pesci nelle acque profonde,
gioca il gabbiano lassù sopra il mare,
ma c’è qualcuno che non può giocare.
Giù tra gli scogli c’è una sardina
intrappolata in una lattina.
Aiuto bambini, voglio nuotare;
basta gettare rifiuti nel mare!

Ecco una filastrocca per introdurre ai bambini il ciclo dell’acqua in modo diverso dal solito:

CETTINA LA GOCCIOLINA
Testo di: Patrizia Mauro

Una goccia d’acqua di nome Cettina
con le altre gocce nuota nel mare
e si diverte come una bambina:
con le sue amiche le piace giocare!
Le bacia il sole giallo e cocente,
Cettina evapora, calda e leggera.
Dice salendo: “Come è divertente
volare in alto da mattina a sera!”
Alle altre gocce si tiene ben stretta
fra mille inchini e due capriole.
Insieme formano una nuvoletta,
fan l’occhiolino a un bel raggio di sole.
Ma un vento freddo sussurra piano:
“Non è più tempo di stare quassù!”
Stringe Cettina alle amiche la mano
e, come pioggia, riscendono giù.
E da domani c’è un’altra salita
e una discesa che la seguirà.
Su e giù va l’acqua, come la vita…
Un’altalena di felicità!

Potete stampare questa filastrocca illustrata (da colorare) a questo link: Cettina la gocciolina.

LULÙ
Antonella Berti

Tra un’alga ed un corallo in fondo al mare blu
viveva una pesciolina di nome fa Lulù.
La nostra testardona voleva curiosare
il mondo là di sopra per poi giù ritornare.
Nuotò con l’orca Nancy, da sempre la sua amica
fu presa da una rete in men che non si dica
ma l’orca prontamente con una strattonata
riuscì a farla uscire e così fu liberata!
“Che gran brutto spavento” gridò la pesciolina
“nuotando lesta lesta tra un polpo ed una sardina.”
Adesso m’è passata la voglia d’esplorare
su, Nancy, presto, presto! Torniamo in fondo al mare”.
Morale della favola: ascoltate i genitori
che’ dai brutti pericoli voi rimarrete fuori!

FILASTROCCA DELL’ACQUA SORGENTE
Testo di: Silvia Buda

Filastrocca dell’acqua sorgente,
scorre tra le dita, non c’è più niente.
Filastrocca dell’acqua di mare,
c’è tanto sale, che bello nuotare.
Filastrocca dell’acqua cascata,
scende, scende in ogni giornata.
Filastrocca dell’acqua di lago,
se mi ci tuffo, mi sento un mago.
Filastrocca dell’acqua del rubinetto,
se non lo chiudo… faccio un dispetto!

ACQUA
Testo di: Gabriele d’Annunzio

Acqua di monte,
acqua di fonte,
acqua piovana,
acqua sovrana,
acqua che odo,
acqua che lodo,
acqua che squilli,
acqua che brilli,
acqua che canti e piangi,
acqua che ridi e muggi.
Tu sei la vita
e sempre sempre fuggi.

FILASTROCCA DELLA FONTANA
Testo di: Renzo Pezzani

Fontanella d’acqua ricciuta,
dico a tutti che t’ho bevuta:
ho bevuta quest’acqua matta,
cielo caduto, neve disfatta,
questa luce limpida e pronta
che un po’ canta e un po’ racconta.

TORNA A:

Tag: filastrocche sull’acqua, filastrocche sull’acqua per bambini, poesie sull’acqua, poesie sull’acqua per bambini

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I bambini hanno bisogno di giocare, non di giocattoli

Il valore del riposto e del gioco libero, con attività ricreative adatte alla propria età, è stato riconosciuto dall’Assemblea Generale e dall’Alto Commissariato per i Diritti Umani delle Nazioni Unite.
Nell’ Articolo 31 della Convenzione ONU sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza (Convention on the Rigths of the Child), approvata dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite il 20 novembre 1989, così si legge: “Gli Stati parti riconoscono al fanciullo il diritto al riposo e al tempo libero, a dedicarsi al gioco e ad attività ricreative proprie della sua età e a partecipare liberamente alla vita culturale ed artistica“.
Partiamo da un incipit un po’ burocratico, per arrivare alla sostanza: giocare fa bene. Purtroppo questa ovvietà è sempre meno ovvia, incastrata tra ritmi della quotidianità frenetici e gestione del tempo molto strutturata.
Più volte, nei nostri articoli, abbiamo riconosciuto l’importanza della noia all’interno delle giornate. Tuttavia la noia non è così facilmente perseguibile, in un mondo sempre di corsa.

RISCOPRIAMO IL VALORE DEL TEMPO LIBERO – All’interno della famiglia è importante aiutare il bambino a sviluppare le proprie capacità. C’è però modo e modo di farlo: il genitore deve essere in grado di lasciare libertà di scelta sulle attività da svolgere. In questo caso il gioco si trasforma in occasione per stare insieme, senza pensare a ciò che è giusto o sbagliato, senza andare di fretta, senza condizionare o gestire il gioco ed il tempo. Il gioco ci permette di riscoprire il potere della destrutturazione dello spazio e del tempo, creando una dimensione solo nostra. Per il bambino è fondamentale sperimentare questa condizione, senza alcun vincolo.
I BAMBINI HANNO BISOGNO DI GIOCARE, NON DI GIOCATTOLI – Destrutturare significa anche non riempire di giocattoli. Conoscete il decluttering? Spesso si apprezza di più ciò che si ha, quando ci si libera del superfluo. Proviamo a dare un’occhiata alle camerette dei nostri bambini e ci accorgeremo di quanti giochi sono buttati in un angolo, abbandonati. È vero che è sempre difficile privare un bambino del suo gioco, ma è anche vero che, nel troppo, si perde il valore dei doni ricevuti. Impariamo a giocare con poche cose, semplici, che stimolino la fantasia. Impariamo a giocare, non a riempirci di giocattoli.
ELIMINIAMO LE COSE INUTILI – Spesso i bambini sono in grado di stupirci: sebbene profondamente resistenti al cambiamento, a volte riescono a viverlo meglio di noi. Il gioco del decluttering in cameretta serve a scoprire questa grande magia: insieme, non solo si può cambiare, ma anche migliorare, riscoprendo la bellezza della semplicità. Ecco qualche consiglio:

  • Condividete l’obiettivo. Capire il perchè delle cose aiuta a trovare la motivazione: elimino un po’ di giochi che non uso più per avere più spazio per giocare con gli amici, solo per fare un esempio.
  • Pianificate il lavoro. Perché non ci si stanchi, abbandonando a metà il lavoro, dividete le attività in tappe sostenibili: oggi sistemo l’armadio, domani la scatola dei giochi, etc …
  • Donate. Sapere che niente viene cancellato, ma si trasforma in un dono per un altro bambino è un’ottima motivazione: “non lo uso più/non l’ho mai usato, può essere utile a qualche altro bimbo“.
  • Raggiungete un compromesso. È il caso tipico: voi buttereste qualcosa, il vostro bambino no. Cedete su qualche cosa, rimandando al prossimo decluttering.
  • Lasciatevi sorprendere. Date potere decisionale al bambino: vi accorgerete che magari conserverà alcuni giochi o pupazzi che nemmeno guardava, buttandone via altri. Chiedete le motivazioni ed ascoltatelo: è una preziosa occasione per conoscersi meglio.
  • Non mollate. Cercate di non accumulare e mantenere uno spirito selettivo. Non si tratta solo di una questione di ordine in casa, ma di benessere. Riuscire a non restare attaccati agli oggetti può essere il primo passo per non attaccarsi alle persone, amando nel modo più sereno possibile, senza trappole.

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