Una formica assetata stava bevendo da un ruscello ma una raffica di vento la scaraventò in acqua. «Aiuto!» gridò la formichina, che non sapeva nuotare, mentre la corrente la portava via. Una colomba udì le grida della formica e volò subito ad aiutarla. Strappò un ramoscello da un albero e lo porse alla formica, che lo afferrò e si mise in salvo. Il giorno dopo, mentre la formica stava cercando qualcosa da mangiare, vide un cacciatore nel prato, che puntava la sua arma contro la colomba. «Devo fare qualcosa o la colpirà» pensò la formica, poi si avvicinò al cacciatore e gli morsicò un dito con tutta la sua forza. Il cacciatore lasciò cadere la sua arma e la colomba, spaventata dal rumore, scappò lontano. Così la formica restituì il favore alla colomba e le salvò la vita.
Morale: Chi compie una buona azione per gli altri di solito ne riceve un’altra in cambio.
Quiz online
Storia da stampare
In questa sezione potete trovare le nostre schede didattiche su “La colomba e la formica“. Cliccate sulle immagini o sui pulsanti per scaricare i file PDF da stampare.
Tag: la colomba e la formica, la formica e la colomba
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State cercando immagini o frasi per fare gli auguri di buon onomastico a una persona speciale che si chiama Anna (qui potrete scoprire l’origine e il significato del nome)? L’onomastico di questo nome si celebra il 26 luglio. Per l’occasione, abbiamo raccolto tante immagini e frasi originali per fare gli auguri di buon onomastico a Anna.
Auguri di buon onomastico per Anna
Qui sotto potete trovare le cartoline di auguri che abbiamo realizzato per Anna.
Buon onomastico Anna!
Buon onomastico Anna!
Buon onomastico Anna!
Vi piacciono queste immagini? Scoprite anche la sezione “Buongiorno con Cuorfolletto“: troverete centinaia di cartoline illustrate, realizzate a mano da noi, per augurare il buongiorno ai vostri amici e alle persone speciali.
Frasi di buon onomastico per Anna
State cercando una frase significativa per fare gli auguri di buon onomastico? Niente paura: abbiamo raccolto per voi alcune frasi di auguri brevi e d’effetto. Se lo preferite, potete anche utilizzare una frase motivazionale, per dare la carica al festeggiato.
Cara Anna, ti faccio tanti auguri di buon onomastico.
Buon onomastico, amica mio! Ti auguro una giornata piena di gioia e sorprese.
In questo giorno speciale, ti auguro tanta felicità e amore. Buon onomastico!
Amica mio, sei davvero incredibile. Buon onomastico, e che la vita ti sorrida sempre.
Buon onomastico! Che la vita continui a sorriderti sempre.
Buon onomastico Anna! Ti auguro tutte le soddisfazioni che meriti.
Non potrei mai scordarmi di te e del tuo onomastico. Tanti auguri!
Auguri di buon onomastico. Ti auguro amore, salute e serenità.
Dimenticarsi di un’amica speciale come te è impossibile. Auguri di buon onomastico!
Ti auguro mille giorni come questi. Buon onomastico, amica!
Sei l’unica persona che riesce a farmi sorridere anche nelle giornate più buie. Buon onomastico amica mia.
State cercando delle frasi o delle immagini per augurare buon onomastico a una persona speciale?
Vi piacciono le nostre illustrazioni? Su Amazon sono arrivate le T-shirt ufficiali di Cuorfolletto, disponibili in 29 colori diversi e 4 formati (uomo, donna, bambino, ragazza).
E per finire, a proposito di nomi, sapevate che sul nostro sito potete scoprire le origini e il significato del vostro nome? Abbiamo raccolto più di 2000 nomi, italiani e stranieri, compresi quelli più rari.
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In italiano ci sono nove parti del discorso: cinque variabili e quattro invariabili. Ma cosa intendiamo con l’espressione “parte del discorso”? Le parole non sono tutte uguali: ognuna di loro svolge una precisa funzione all’interno della frase. Ognuna delle nove parti del discorso svolge una funzione precisa nella nostra lingua: i nomi identificano le persone, gli animali e le cose del mondo intorno a noi, i verbi esprimono le azioni, gli aggettivi le qualità di un nome e così via.
Attraverso l’analisi grammaticale si analizza la frase una parola alla volta, individuando a quale delle nove parti del discorso appartiene e quali sono le sue caratteristiche, in una sorta di “identikit” linguistico.
Parti variabili del discorso
Parti invariabili del discorso
Articoli
Avverbi
Nomi
Preposizioni
Aggettivi
Congiunzioni
Verbi
Esclamazioni o interiezioni
Pronomi
Tabella: le parti del discorso
Parti variabili del discorso
Le parti variabili del discorso cambiano in base al genere, al numero, ai modi e ai tempi (per i verbi). Sono cinque:
Nomi
Verbi
Aggettivi
Articoli
Pronomi
Nomi: ogni nome indica una persona, un animale, una cosa o un’entità, reale o immaginaria. I nomi sono il pilastro fondamentale di tutte le lingue.
Verbi: i verbi indicano le azioni compiute, subite o anche solo immaginate. Può anche indicare com’è o in che stato si trova un nome. Insieme al nome il verbo è l’elemento più importante di una frase; ad eccezione delle frasi nominali, non si può formulare una frase senza verbo.
Aggettivi: gli aggettivi vengono associati a un nome per descriverlo meglio. Attraverso gli aggettivi possiamo indicare le qualità di un nome (aggettivi qualificativi), a chi appartiene (aggettivi possessivi), quanti elementi ci sono di quel nome (aggettivi numerali), la posizione del nome rispetto a colui che parla (aggettivi dimostrativi), etc. Gli aggettivi si dividono in: aggettivi qualificativi, aggettivi numerali, possessivi, dimostrativi, interrogativi e indefiniti.
Pronomi: i pronomi si utilizzano per sostituire un nome già espresso in precedenza all’interno di una frase. I pronomi si dividono in: pronomi numerali, possessivi, dimostrativi, indefiniti, relativi, interrogativi ed esclamativi.
Parti invariabili del discorso
Le parti invariabili del discorso sono quelle che non variano in base al genere (maschile o femminile) e al numero (singolare o plurale). Sono quattro:
Avverbi
Preposizioni
Congiunzioni
Esclamazioni o interiezioni
Avverbi: gli avverbi servono a modificare o specificare meglio il significato di un verbo.
Preposizioni: le preposizioni servono a creare legami tra le varie parole di una frase
Congiunzioni: le congiunzioni servono a creare legami tra due frasi.
State cercando un testo per l’accoglienza? Scoprite “Cuorfolletto e il primo giorno di scuola“, un racconto pensato apposta per rendere magica questa esperienza.
Marta e Cuorfolletto stanno giocando al parco quando incontrano uno scoiattolo alle prese con il suo primo giorno di scuola. Riusciranno ad aiutarlo ad affrontare questa nuova avventura col sorriso? Un racconto ideale per l’accoglienza e per i primi giorni di scuola, con tante attività tematiche per consolidare le conoscenze di base (concetti topologici, etc.) e per introdurre i bambini alla vita scolastica.
Acquistando il libro avrete accesso a tante risorse extra per l’accoglienza (segnanome, diplomi, cartelloni, etc.)
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Il superlativo relativo esprime un aggettivo al massimo grado rispetto a un gruppo; può essere di maggioranza o di minoranza:
Marco è il più bravo della classe.
Luca è il meno studioso del gruppo.
Superlativo assoluto
Il superlativo assoluto esprime un aggettivo al massimo grado, senza fare confronti con nessuno:
Marco è intelligentissimo.
Quel gatto è agilissimo.
Il superlativo assoluto si può formare in quattro modi diversi. Il più semplice è quello di aggiungere all’aggettivo la desinenza -issima/o:
Qui dentro è caldissimo.
Le tue mani sono freddissime.
Il superlativo assoluto si può formare anche aggiungere un avverbio di modo (molto, assai, estremamente, oltremodo, incredibilmente, etc.) prima dell’aggettivo:
Nel deserto fa molto caldo.
L’inverno in Siberia è estremamente freddo.
È possibile inoltre inserire prima dell’aggettivo un prefisso come arci-, ultra-, super-, iper-, sovra-, etc:
Il sole è ultracaldo.
Superfreddo
Infine è possibile formare il superlativo assoluto ripetendo due o più volte l’aggettivo:
Questo tè è caldo caldo.
Sento freddo freddo.
Alcuni aggettivi hanno due forme di superlativo assoluto, una con la desinenza -issima/o e una irregolare
Grado positivo
Superlativo assoluto (regolare)
Superlativo assoluto (irregolare)
Alto
Altissimo
Sommo
Basso
Bassissimo
Infimo
Buono
Buonissimo
Ottimo
Cattivo
Cattivissimo
Pessimo
Grande
Grandissimo
Massimo
Piccolo
Piccolissimo
Minimo
Alcuni aggettivi inoltre hanno una forma irregolare di superlativo assoluto:
Grado positivo
Superlativo assoluto
Acre
Acerrimo
Benefico
Beneficentissimo
Celebre
Celeberrimo
Integro
Integerrimo
Magnifico
Magnificentissimo
Misero
Miserrimo
Salubre
Saluberrimo
Quiz interattivo
Schede didattiche
Frasi con il superlativo relativo
In questo paragrafo troverete 20 frasi contenenti ciascuna un aggettivo al grado superlativo relativo.
Questa è la pizza più buona del mondo.
Maria è la bambina più alta della classe.
Questo è il film più divertente che abbia mai visto.
Il mio cane è il più fedele di tutti.
La storia che ci ha raccontato il nonno è la più interessante.
Questo libro è il più bello della biblioteca.
Il gelato al cioccolato è il più buono tra tutti i gusti.
Luigi è il più bravo in matematica della scuola.
Questa è la giornata più calda dell’anno.
Il fiore rosso è il più bello del giardino.
La montagna più alta è la più difficile da scalare.
Questo compito è il più facile che abbiamo avuto.
Lei è la cantante più famosa del mondo.
Il lago è il posto più tranquillo per fare un picnic.
Questo è il gioco più divertente del parco.
La mela rossa è la più dolce di tutte.
L’elefante è l’animale più grande dello zoo.
Questo vestito è il più elegante del negozio.
Il leone è l’animale più coraggioso della savana.
Questo è il puzzle più complicato che ho risolto.
Frasi con il superlativo assoluto
In questo paragrafo troverete 20 frasi contenenti ciascuna un aggettivo al grado superlativo assoluto.
Il cielo oggi è azzurrissimo.
La torta al cioccolato è dolcissima.
Il mio gatto è morbidissimo.
Questa giornata è bellissima.
Il mare è tranquillissimo.
Il mio zaino è pesantissimo.
Quel film era noiosissimo.
La festa è stata divertentissima.
Il compito di matematica è facilissimo.
Il sole è caldissimo oggi.
La pizza è buonissima.
Questo libro è interessantissimo.
La mia nonna è dolcissima.
Il cane di Luca è grandissimo.
La notte scorsa è stata silenziosissima.
Il ghiaccio è freddissimo.
La stanza è pulitissima.
Quel puzzle è complicatissimo.
Il pavimento è scivolosissimo.
Il gelato è freschissimo.
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Marta e Cuorfolletto stanno giocando al parco quando incontrano uno scoiattolo alle prese con il suo primo giorno di scuola. Riusciranno ad aiutarlo ad affrontare questa nuova avventura col sorriso? Un racconto ideale per l’accoglienza e per i primi giorni di scuola, con tante attività tematiche per consolidare le conoscenze di base (concetti topologici, etc.) e per introdurre i bambini alla vita scolastica.
Acquistando il libro avrete accesso a tante risorse extra per l’accoglienza (segnanome, diplomi, cartelloni, etc.)
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Testo (a cura di): Alessia de Falco, Matteo Princivalle
C’era una volta una ragazza di nome Aracne, che viveva in Lidia ed era una tessitrice, figlia di un famoso tintore. Aracne era così brava a ricamare la tela che i suoi lavori erano conosciuti in tutto il mondo.
Un giorno la ragazza disse a un’amica: “Nemmeno gli dei sono capaci di tessere come me”. La dea Atena udì le sue parole e si offese profondamente: come si permetteva quella ragazzina di mettere in ridicolo gli dei?
Atena cercò di far cambiare idea ad Aracne con le buone maniere: si travestì da vecchietta e si presentò all’uscio della tessitrice. “Fanciulla mia, ieri ho sentito quello che hai detto, ma credo che tu abbia esagerato: nessuno può competere con le divinità. Sei una bravissima tessitrice, la migliore tra gli uomini, ma non dovresti sfidare gli dei”.
“Cosa stai dicendo?” esclamò Aracne, posando la tela che stava ricamando. “Se la dea Atena, o qualche altra divinità, pensa di essere più brava di me, dovrebbe farsi viva e sfidarmi. O forse hanno paura di me?”. Atena, sentendo queste parole, gettò a terra il travestimento da vecchietta e si rivelò alla fanciulla: “Sei un’insolente! Ti sfiderò in una gara di tessitura, come desideri”.
Atena e Aracne si misero a sedere nel laboratorio e cominciarono a tessere; Atena ricamò sulla sua tela le proprie imprese, mentre Aracne ricamò tutti gli dei dell’Olimpo e le loro avventure.
Quando la sfida fu conclusa, Atena esaminò attentamente le due tele: quella di Aracne era molto più bella della sua. Gli dei erano ricamati con colori così vivaci che sembravano vivi.
La dea Atena non poteva tollerare che una creatura mortale fosse più brava di lei: infuriata, prese la tela di Aracne e la strappò in mille pezzi. Aracne scappò via dal laboratorio, in lacrime, ma la dea la seguì e le disse: “Dove pensi di scappare? Pagherai per la tua insolenza; visto che ti piace tessere, potrai farlo per tutta la vita”. Poi Atena lanciò addosso ad Aracne una pozione stregata e la ragazza si trasformò in un piccolo ragno nero. Da quel giorno non fa altro che tessere la sua tela, di giorno e di notte.
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In questo articolo abbiamo raccolto le più belle frasi di Liliana Segre, tratte dai suoi libri e dai suoi discorsi.
Frasi di Liliana Segre
È proprio questo insegnamento che io spero di riuscire a trasmettere, come nonna: non odiare e non vendicarsi, ma nello stesso tempo non dimenticare. (Liliana Segre)
Un Paese che ignora il proprio ieri non può avere un domani. (Liliana Segre)
L’indifferenza è più colpevole della violenza stessa. (Liliana Segre)
È proprio questo insegnamento che io spero di riuscire a trasmettere, come nonna: non odiare e non vendicarsi, ma nello stesso tempo non dimenticare. (Liliana Segre)
La memoria è l’unico vaccino contro l’indifferenza. (Liliana Segre)
Un Paese che ignora il proprio ieri non può avere un domani. La Memoria è un bene prezioso e doveroso da coltivare. Sta a noi farlo. A che serve la memoria? A difendere la democrazia. (Liliana Segre)
Temo di vivere abbastanza per vedere cose che pensavo la Storia avesse definitivamente bocciato, invece erano solo sopite. (Liliana Segre)
Non mandate i figli in gita ai campi di sterminio. Lì si va in pellegrinaggio. Sono posti da visitare con gli occhi bassi, meglio in inverno con vestiti leggeri, senza mangiare il giorno prima, avendo fame per qualche ora. (Liliana Segre)
Prima, durante e dopo la mia prigionia mi ha ferito l’indifferenza colpevole più della violenza stessa. (Liliana Segre)
L’indifferenza è più colpevole della violenza stessa. È l’apatiamorale di chi si volta dall’altra parte: succede anche oggi verso il razzismo e altri orrori del mondo. (Liliana Segre)
Ho la paura della perdita della democrazia, perché io so cos’è la non democrazia. La democrazia si perde pian piano, nell’indifferenza generale, perché fa comodo non schierarsi. (Liliana Segre)
Coltivare la Memoria è ancora oggi un vaccino prezioso contro l’indifferenza e ci aiuta, in un mondo così pieno di ingiustizie e di sofferenze, a ricordare che ciascuno di noi ha una coscienza e la può usare. (Liliana Segre)
Nel 1944, quando fummo deportati a Birkenau, ero una ragazza di quattordici anni, stupita dall’orrore e dalla cattiveria. Sprofondata nella solitudine, nel freddo e nella fame. Non capivo neanche dove mi avessero portato: nessuno allora sapeva di Auschwitz. (Liliana Segre)
Se le energie che da decenni vengono spese per cambiare la Costituzione – peraltro con risultati modesti e talora peggiorativi – fossero state invece impiegate per attuarla, il nostro sarebbe un Paese più giusto e anche più felice. (Liliana Segre)
Mi fa impressione quando sento di barconi affondati nel Mediterraneo, magari 200 profughi di cui nessuno chiede nulla. Persone che diventano numeri anziché nomi. Come facevano i nazisti. Anche per questo non ho mai voluto cancellare il tatuaggio con cui mi hanno fatto entrare ad Auschwitz. (Liliana Segre)
Nei campi di sterminio rimasi sola, e non rividi più mio padre. Chi è stato ad Auschwitz ha sentito per anni l’odore di carne bruciata: non te lo togli più di dosso. E poi rimani sempre quel numero. (Liliana Segre)
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