Secondo un’antica leggenda, mille anni fa, una gatta affamata trovò una finestra aperta e si intrufolò in casa, alla ricerca di qualcosa di buono da mettere sotto i denti.
Su un bel tavolo di legno dipinto, trovò un oggetto rosso e scintillante, che assomigliava a un pezzo di carne. La gatta affamata spiccò un balzo, si leccò i baffi, lo afferrò e lo mangiò in un sol boccone.
“Che strano sapore che ha” pensò la gatta.
E infatti quello non era un pezzo di carne, e quella in cui si era intrufolata non era la casetta di una comare: era entrata nello studio di un alchimista e ciò che aveva mangiato non era altro che la pietra filosofale, quella vera.
Si dice che la pietra filosofale renda immortale chi la possiede e che possa trasformare in oro tutto ciò che tocca. Pensate alla disperazione dell’alchimista quando scoprì che la sua pietra – che era unica al mondo – era finita nella pancia di un gatto!
Qualche tempo dopo la gatta mise al mondo sette bei gattini. Presto si scoprì che il potere della pietra era passato a loro: se uno dei gattini miagolava, ecco che sulla sua lingua compariva una bella moneta d’oro.
Purtroppo (o per fortuna), i gatti non sanno cosa farsene dell’oro e quindi non diedero molto peso a quell’incantesimo.
Il tempo passò e i gattini rimasero giovani, dolci e affamati tanto che la mamma, ormai anziana, li chiamò “Matagot”, che nella lingua antica significa “gatti magici”.
Secondo la leggenda sono ancora in circolazione e quando hanno la pancia vuota, avvicinano un essere umano (specialmente i bambini, perché hanno un cuore gentile). Se l’umano li accoglie nel cortile di casa e offre loro un boccone dal suo piatto e un po’ di latte dal suo bicchiere, la mattina dopo troverà una grossa moneta d’oro sotto il guanciale.
La prossima volta che incontrerete un gattino, sapete come trattarlo!
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Scoprite come realizzare una barchetta di carta origami, con la guida passo-a-passo. Noi abbiamo dovuto fare qualche tentativo, ma non è impossibile! Se avete già provato a realizzare i nostri origami facili, la barchetta di carta è una buona sfida con cui cimentarvi.
Istruzioni
Si comincia con un foglio di carta in formato A4. Rispetto agli altri origami, per la barchetta di carta non occorre un foglio quadrato.
Si piega il foglio a metà sul lato lungo:
A questo punto si apre il foglio, poi si piega a metà sull’altro lato.
Si piegano i due angoli del foglio verso l’interno:
Adesso dovrai sollevare la striscia di carta che è rimasta al di sotto delle pieghe. Comincia da quella sul lato frontale:
E poi procedi con la striscia sul retro.
Adesso dovrai piegare all’interno gli angoli sporgenti. Riapri una delle due strisce di carta per eseguire la prima piega:
Poi richiudila e piega gli angoli dall’altra parte. Il risultato finale deve essere un triangolo, come quello nella foto:
Adesso dovrai aprire il triangolo per formare un rombo; per riuscirci, devi tirare lungo i due angoli al centro del triangolo.
Piega i due lembi inferiori del rombo, uno da una parte e l’altro dall’altra; in questo modo otterrai di nuovo un triangolo.
Trasforma di nuovo il triangolo in un rombo; per riuscirci dovrai aprirlo dal basso, tirando i due angoli al centro, come hai già fatto in precedenza.
Siamo arrivati all’ultimo passaggio: dovrai tirare le due estremità del rombo verso l’esterno: in questo modo, otterrai la tua barchetta di carta, pronta per navigare!
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Il modo più divertente per allenare il pensiero laterale (e per farlo conoscere agli amici) è senza dubbio quello di risolvere qualche indovinello sul pensiero laterale. In questo articolo potete trovare una raccolta di indovinelli sul pensiero laterale, ciascuno con la sua soluzione. Inizialmente vi sembreranno impossibili, ma dopo qualche tentativo vi accorgerete che è tutt’altro che impossibile.
Per risolvere questi indovinelli, dovrete scomporre e ricomporre quante più informazioni possibili in quanti più modi possibili. Potrebbero tornarvi utili le tecniche descritte da Edward De Bono (il più grande teorico del pensiero laterale) nel suo libro “Creatività e pensiero laterale: manuale di pratica della fantasia“. E adesso, veniamo all’elenco degli indovinelli.
Indovinelli sul pensiero laterale
IL CANE MAGICO Un uomo e il suo cane si trovano sulle sponde opposte di un fiume. Ad un certo punto l’uomo chiama il cane: questo attraversa il fiume e lo raggiunge, senza bagnarsi. Non c’erano ponti, né barche, né rami o altri oggetti sui quali passare: il cane ha semplicemente attraversato il corso del fiume. Com’è possibile che il cane non si sia bagnato? Soluzione: è inverno e il fiume è ghiacciato.
2 + 11 C’è un solo caso in cui, sommando 2 a 11, la risposta corretta è 1. Qual è? Soluzione: l’unico caso in cui sommando due a undici si ottiene uno è su un orologio: infatti, se sono le 11 e sommiamo 2 ore, le lancette si troveranno sull’1.
IL FALSO MEDICO Un ciarlatano vende provette piene d’acqua dichiarando che si tratta di una medicina miracolosa, capace di guarire da tutte le malattie e di fungere da rimedio contro tutti i veleni. Il re della città, che lo ritiene un imbroglione, escogita una prova per costringerlo a confessare e lo invita a palazzo, raccomandandogli di portare la sua medicina. La prova si svolge nella stanza del re; il sovrano utilizza solo un bicchiere pieno d’acqua, non usa la forza né minaccia il ciarlatano. Tuttavia, al termine della prova, il ciarlatano confessa e abbandona il paese. Com’è possibile? Soluzione: il re mette alla prova il ciarlatano ordinandogli di bere il veleno mortale contenuto nel bicchiere, per vedere se l’antidoto funziona davvero. In realtà il bicchiere contiene solo acqua e il re sta mentendo. Il ciarlatano, che non vuole morire e non sa che il bicchiere contiene solo acqua, è costretto a confessare.
LO ZOPPO Uno zoppo, inciampando, cadde addosso al Re buttandolo a terra. Per le leggi del suo paese avrebbe dovuto condannare a morte lo zoppo. Tuttavia, voleva mostrare al popolo di essere clemente con quell’infermo e gli propose una prova. Mise sul tavolo due bicchieri capovolti. Sotto uno di questi, disse allo zoppo, c’è una pallina nera, sotto l’altro una pallina bianca. Se scoprirai la pallina nera, morirai, mentre se scoprirai la bianca, avrai salva la vita. In verità, le palline erano entrambe nere, eppure, lo zoppo, riuscì ad aver salva la vita. Come? Soluzione: lo zoppo, che sospettava l’inganno del re, invece di scegliere uno dei due bicchieri, escluse l’altro. Disse a tutti, indicando un bicchiere: “Sotto questo bicchiere c’è la pallina nera, perciò io sceglierò l’altro”. Poi scoprì il bicchiere, mostrando la pallina nera. Il re, che non poteva certo rivelare l’inganno al popolo, non ebbe altra scelta che lasciarlo andare.
L’INCIDENTE Un uomo e suo figlio sono coinvolti in un incidente stradale. Il padre muore e il figlio, gravemente ferito, viene portato in ospedale. Quando arriva, il chirurgo dice: “Non posso operare questo ragazzo – perché è mio figlio!!!”. Com’è possibile? Soluzione: il chirurgo è la madre del ragazzo.
L’ASSASSINO La polizia riceve una telefonata anonima e irrompe in una casa per arrestare un sospetto assassino. Di lui, la polizia sa solo due cose: si chiama Giovanni e si trova all’interno della casa. Una volta dentro, gli agenti trovano un medico, un falegname, un meccanico e un pompiere che giocano a carte. I poliziotti arrestano il pompiere e lo portano via. Perché sono sicuri di aver catturato l’uomo giusto? Soluzione: il pompiere è l’unico uomo: il medico, il falegname e il meccanico erano donne.
LE UOVA MAGICHE Ci sono sei uova in un cestino. Ognuna delle sei persone prende un uovo. Come mai un uovo rimane nel cestino? Soluzione: l’ultima delle sei persone ha preso il cestino con l’uovo dentro.
L’UOMO AL BAR Un uomo entra in un bar e chiede al barista un bicchier d’acqua. Il barista prende da sotto il bancone un fucile a canne mozze e lo punta verso quest’uomo, minacciando di sparare. L’uomo lo ringrazia ed esce dal bar. Perché? Soluzione: l’uomo aveva il singhiozzo.
VISITE DI PRIMAVERA State andando a trovare il vostro cuginetto. Scendete dalla macchina per entrare a casa sua ma, passando per il vialetto, vi accorgete che in giardino ci sono una carota ed un berretto di lana. Perché? Soluzione: fino a poco tempo prima c’era un pupazzo di neve. Evidentemente si è sciolto.
L’ASCENSORE Un uomo abita al decimo piano di un palazzo. Tutti i giorni, quando esce di casa, prende l’ascensore e scende al pianterreno. Al rientro, però, prende l’ascensore fino al settimo piano e poi sale a piedi gli ultimi tre piani, nonostante odi camminare. Tuttavia, quando incontra il suo vicino di casa Ernesto, sale con lui fino al decimo piano; e a dire il vero, anche nei giorni di pioggia. Perché mai gli altri giorni si ferma al settimo? Soluzione: il signore dell’ascensore è un nano: sfortunatamente non arriva al bottone del decimo piano. A meno che non ci sia con lui Ernesto a premere il bottone o che, in un giorno di pioggia, non si aiuti con la punta dell’ombrello.
BANCAROTTA Un uomo spinge la sua automobile fino ad arrivare davanti a un Hotel. A questo punto si rende conto di aver fatto bancarotta. C’è da fare qualche considerazione: stranamente, a) spingeva l’auto con un dito, b) nonostante la bancarotta, la cosa non lo turba affatto (no, non è un politico), c) insieme a lui c’erano tre ragazzi che, accortisi della bancarotta, cominciano a ridere. Com’è possibile? Soluzione: l’uomo sta giocando a Monopoly. L’auto era la sua pedina e i ragazzi i suoi figli con gli amichetti, che stavano giocando insieme a lui.
IL FANTASMA E LA PISTOLA Un uomo giace morto in un prato eppure nessuno può vederlo. L’uomo aveva con sé una pistola eppure nessuno può vederla. L’uomo ha sparato un colpo ed è morto per questa ragione, eppure non si è suicidato o ferito in alcun modo. L’uomo è morto da poche ore, nessuno ha portato via il corpo. Il cadavere si trova sulla terraferma, non è in fondo a un lago o al mare. Perché è morto? Soluzione: il prato era costeggiato da una parete di roccia. Lo sparo ha causato una frana che ha seppellito l’uomo e la sua pistola, uccidendolo.
IL DONGIOVANNI Un uomo sposa 20 donne della sua città, ma nessuno lo accusa di poligamia. Com’è possibile? Abbiamo qualche informazione in più: la città è una città italiana; l’uomo non è vedovo né ha mai divorziato; l’uomo è cristiano cattolico, religione che proibisce la poligamia; non ha mai nascosto a nessuno il fatto di aver sposato 20 donne; le altre donne della città desiderano essere sposate da lui; colmo dei colmi: l’uomo ha tutte le intenzioni di accontentarle! Soluzione: l’uomo è un prete.
Indovinelli illustrati
In che direzione va l’autobus? Destra o sinistra?
Soluzione: a sinistra; infatti, le porte d’ingresso che si trovano sulla destra non si vedono.
Fai volgere il cane a sinistra ruotando solo due fiammiferi (e l’occhio).
Questo è il secondo indovinello:
E infine, ecco l’ultimo: di che colore saranno i punti grigi della piramide?
Soluzioni
Per far volgere il cane a sinistra è sufficiente ruotare i due fiammiferi che compongono la testa del cane all’interno del corpo; in questo modo, sarà come se l’animale si stesse voltando a sinistra;
L ‘auto è parcheggiata nello spazio numero 87; il segreto è guardare i numeri al contrario, scoprendo la – semplicissima – sequenza;
I punti grigi saranno, partendo dalla linea più in basso: rosso-rosso-rosso, blu-blu, blu; la soluzione si ottiene guardando i punti sulle prime due righe: sopra i due punti rosso-blu c’è un punto rosso, sopra i due punti blu-blu c’è un punto blu, sopra i due punti blu-rosso c’è un punto rosso e così via. In sostanza, la sequenza di due punti di colore diverso fa sì che il punto sopra di loro sia rosso mentre la sequenza di due punti di colore uguale fa sì che il punto sopra di loro sia blu.
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La parola stessa, silent book, ci spiega di cosa stiamo parlando: un albo senza parole, completamente “muto”, in cui il racconto si affida esclusivamente alle immagini e alla nostra capacità di raccontarle.
Si tratta di un prodotto che spesso viene definito “democratico” perché, grazie alla sua struttura, è in grado di superare le barriere linguistiche, anche facendo comunicare culture diverse.
Non stupitevi di quest’affermazione: la riscontrate quasi quotidianamente, ad esempio quando entrate sulla vostra pagina Facebook (se ne avete una). I social media di oggi sono quasi esclusivamente basati sulle immagini, più di impatto e di immediata comprensione rispetto alle parole. Con la stessa logica, le immagini in un racconto senza parole colpiscono l’immaginazione, contribuendo alla creazione di significati.
Di fronte a questa premessa, che può suscitare qualche perplessità, le domande più frequenti, da parte di un adulto, sono:
Come faccio a leggere al mio bambino un libro senza parole?
Cosa devo dire?
E se la mia interpretazione non fosse corretta?
Mamme e papà, non dovete preoccuparvi. Per il vostro bambino, non fa nessuna differenza che il libro abbia o meno le parole: conta piuttosto il momento in cui si crea insieme una storia, si viaggia con la fantasia.
Si leggono le parole, ma anche un disegno, un’emozione, e tutto ciò che l’arte e la fantasia riescono a trasmetterci. In alcuni casi, anche i libri con le parole, hanno immagini così potenti da parlare da sole. Date un’occhiata a Piccolo blu e piccolo giallo di Leo Lionni o a Giallo Giallo di Orecchio Acerbo, solo per fare qualche esempio.
Nella relazione adulto-bambino, leggere e raccontare storie ha un valore potentissimo e porta benefici sia a chi racconta, sia a chi ascolta. Leggere è di un vero e proprio gesto d’amore: insegnare ad amare i libri, leggendo a voce alta sin dalla più tenera età. Ecco perché i silent book costituiscono, sin dalla più tenera età, un ottimo esercizio, per acquisire dimestichezza con la lettura. Siamo nati per leggere, non dimentichiamolo.
Silent book e Quiet book: le differenze
Spesso si usano indistintamente i termini silent book e quiet book. In realtà non è proprio esatto. I quiet book sono libri in stoffa o altro materiale morbido come il feltro che permettono ai bambini di stimolare la manualità e lo sviluppo sensoriale. Per realizzarli si utilizzano normalmente ritagli di stoffa, feltro o peluche, velcro, nastri bottoni.
Perché leggere un silent book?
Ogni silent book ha alcune caratteristiche fondamentali. Innanzitutto, per coinvolgere chi lo sfoglia, deve avere immagini chiaramente riconoscibili e, soprattutto, ben collegate tra loro. Non è semplice creare un ritmo e un filo logico in una storia soltanto disegnata: servono personaggi molto caratterizzati e facilmente individuabili, in modo tale da garantire continuità al racconto. Se l’autore ci riesce, fa un dono prezioso ai suoi lettori, permettendo di lavorare su più dimensioni della lettura.
Come abbiamo detto, i silent book sono libri per tutti. Il “silenzio” della parola scritta incoraggia la voce dei lettori e la produzione originale di linguaggio. Non si impiega molto a leggere un albo ma, in quel breve lasso di tempo, avvengono scambi, conversazioni, riflessioni. Ci si apre al dialogo, mentre si affronta la lettura.
A nostro avviso, sono quattro i vantaggi della lettura dei silent book:
Silent Book per esercitare l’empatia: per leggere un silent book, bisogna imparare a raccontare. Il narratore adulto deve così sintonizzarsi con la sua parte ‘infantile’ dimenticata. Il bambino acquisisce nuove terminologie, amplia la sua conoscenza del mondo e sviluppa la fantasia e l’immaginazione, pronto a diventare a sua volta narratore. Il racconto di un silent book richiede empatia, entrando in comunicazione con il significato più nascosto del libro e raccontando una parte di noi. Bruno Bettelheim scriveva, ne Il Mondo Incantato, che la narrazione deve arricchire la vita, chiarendo le emozioni e armonizzandosi con le ansie e paure.
Silent Book come incentivo all’ascolto: sappiamo che ascoltare è, insieme al saper comunicare efficacemente, una parte fondamentale nella costruzione di relazioni equilibrate, in famiglia e non. Anche se il piccolo non è ancora in grado di leggere, condividere l’esperienza della rappresentazione attraverso immagini con un adulto è di grande giovamento. E’ importante ritagliarsi dei momenti di gioco-lettura anche a casa, non solo come rituale prima della nanna, ma anche durante il giorno.
Silent book per rinforzare l’autostima: un silent book richiede al suo pubblico un grande sforzo creativo: immedesimarsi con l’autore e, al contempo, rielaborare significati. Per i bambini non è solo un momento ludico, ma anche un prezioso aiuto. Sentirsi co-autori ed aver padroneggiato una nuova abilità sono azioni che aumentano la fiducia in se stessi e l’autostima. L’altro rinforzo positivo è mediato dalla relazione, dall’attenzione positiva dell’adulto, dall’incoraggiamento nei confronti del bambini.
Silent book come tempo condiviso: trovare del tempo per un’attività da fare insieme, genitori e bambini, è sempre un momento prezioso. La lettura si trasforma così in un’esperienza sensoriale, che prevede il contatto con il libro, il prendersene cura.
Create in casa spazi appositi dedicati alla lettura, una mensola ad altezza bambino, un cestone, un contenitore dove riporre i testi una volta letti.
Fateli affezionare al silent book che gli avete regalato e che resta il primo passo per diventare lettori.
Sedetevi con loro nello spazio lettura, provate a raccontare a voce alta il silent book.
Riscoprirete una dimensione del sé che spesso da adulti si trascura: l’ascolto del nostro mondo interiore, attraverso tempi più lenti e, soprattutto, condivisi.
Come leggere un silent book
Siete spaventati dal non saper leggere un libro senza parole? E’ molto più semplice di quanto pensiate. Partite dall’osservazione dell’immagine e provate a descrivere mentalmente ciò che vedete, senza raccontarlo al bambino, seduto vicino a voi. Poi provate a chiedere: “Qui c’è questo buffo personaggio … Cosa sta combinando?”
Se il bambino vi risponde spiegandovi cosa vede, provate a intrattenere una conversazione sulla storia, rielaborandola insieme. Se invece non risponde o pare disinteressato, provate voi a raccontarla. Ognuno ha i suoi tempi, anche nella lettura. Sicuramente un buon modo per leggere un silent book è farsi delle domande. Per alcuni bambini sarà più piacevole vedervi fare i cantastorie e, a quel punto, sarete voi a raccontare.
Ricordate sempre di non monopolizzare il racconto, ma, piuttosto di aiutare il bambino ad interpretare significati. Fategli da spalla, insomma. Considerate che il bambino leggerà le vostre espressioni (ovvero il vostro linguaggio non verbale), cosa che del resto è abituato a fare sin da piccolo. Se pensate, per un neonato i volti di mamma e papà sono i primi libri da leggere.
Non perdete questa buona abitudine, lasciate che leggano il vostro viso: una lettura attiva, enfatizzata dal tono della voce e dai gesti, aiuta il bambino a decodificare espressioni ed emozioni, interiorizzandole e rielaborandole. Con la lettura condivisa contribuiamo allo sviluppo della sfera cognitiva ed affettiva.
Lasciamo che i bimbi si emozionino con noi.
I silent book di portalebambini.it
Silent book: guida all’acquisto
La lettura di un silent book può essere fatta dai 2 anni in su. Cosa scegliere? Partite dalle preferenze del bambino, dato che ci sono tantissime proposte per tutti i gusti.
Qui vi diamo alcuni suggerimenti, ma ci sono tanti altri albi che meritano.
Preistoriart (Alessia de Falco & Matteo Princivalle)
È il nostro silent book per immergersi insieme ai bambini nell’universo della creatività. Preistoriart è affiancato dal sito preistoriart.it, che contiene una palestra creativa con tanti giochi da sperimentare insieme – adulto e bambino – a partire dal libro. Potete acquistarlo qui.
L’onda (Suzy Lee)
E’ un racconto per immagini che racconta l’amicizia e la forza di superare le proprie paure, sapendo che l’ignoto può riservarci tante preziose sorprese.
Il Pappagallo di Monsieur Hulot (Davide Merveille)
La storia racconta una giornata della vita di Monsieur Hulot, che gira per Parigi in bicicletta, provocando sconvolgimenti ad ogni suo passaggio.
C’era una volta una storia (Giovanna Zoboli e Camilla Engman)
Un libro per avventurarsi nel regno della notte, nel buio della cameretta, per scoprire sorprese e risolvere misteri. Scoprendo il coraggio e la meraviglia.
Insieme con papà (Bruna Barros)
Un silent bookche fa riflettere sul rapporto prezioso tra bimbo e papà, spesso fatto più di gesti e momenti che di parole.
Una cosa difficile (Silvia Vecchini)
Quanto è difficile chiedere scusa? Un libro sul perdono, senza l’ipocrisia di dover spiegare il perdono.
E per gli adulti, consigliamo il saggio Meraviglie mute – Silent book e letteratura per l’infanzia di Marcella Terrusi. Si tratta di un saggio che racconta il coraggio di editori, autori e artisti che scelgono la strada dei libri senza parole, offrendo all’infanzia nuove possibilità di visione. Si tratta di un lavoro critico pionieristico, basato su ricerche internazionali, esperienze condotte con lettori di ogni età. Con più di cento immagini a colori, si propone come strumento di educazione estetica e poetica per tutti.
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“Non si arriva in alto superando gli altri. Si arriva in alto superando se stessi“.
Imparare a concentrarsi sul proprio mondo interiore e sulle proprie risorse mentali lasciando al di fuori tutti gli stimoli esterni è un’impresa. La competizione fondata sull’aggressività non si sconfigge con i proclami, ma tornando a concentrarsi su se stessi. Per farlo, abbiamo due strade diverse ed ugualmente necessarie.
La prima è quella di rinunciare ai giudizi. Ne abbiamo parlato in tante occasioni e per sperimentarla (vi suggeriamo questo approfondimento). La seconda è quella di focalizzarsi su di sé, per superarsi.
“Per scoprire la tua vera natura interiore, penso che tu debba trovare tempo, con tranquillità e rilassamento, per pensare in modo più raccolto e per investigare il tuo mondo interiore. Questo può aiutarti. Nei momenti in cui sei molto turbato dall’odio o dall’attaccamento, se vi è il tempo o la possibilità, prova semplicemente a guardarti dentro e chiediti: che cos’è l’attaccamento? Qual è la natura dell’ira?”
Dalai Lama
Nessuno di noi può superare se stesso se prima non impara a conoscere a fondo la propria natura, con i suoi punti di forza e le inevitabili debolezze. Questa verità, così come l’abitudine a praticare l’esame di coscienza e qualche esercizio di autoconsapevolezza, dovrebbero essere introdotti già nell’infanzia: i bambini sono dei campioni di competizione positiva e di introspezione, se solo siamo capaci di fornire loro un ambiente adeguato nel quale sviluppare queste doti.
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Di seguito potete trovare i nostri materiali per la scuola primaria sul clima. Troverete: 1) uno schema riassuntivo stampabile, 2) le schede di esercitazione stampabili, 3) un breve ripasso con le informazioni principali.
1. Schema riassuntivo
Ecco uno schema riassuntivo sul clima. Potete utilizzare questo schema per studiare, o come punto di partenza per costruire una mappa concettuale (trovate più informazioni nella nostra guida alle mappe concettuali). Cliccate sull’immagine qui sotto per scaricare il file stampabile.
2. Schede didattiche
Qui sotto potete trovare alcune schede di esercitazione sul clima per i bambini della scuola primaria (potete usarle anche come verifiche). Cliccate su ciascuna scheda per stamparla.
3. Ripasso per la scuola primaria
Definizione: col termine “clima” si intende l’insieme delle condizioni atmosferiche che caratterizzano una regione per un lungo periodo di tempo (almeno per alcuni decenni).
Le condizioni atmosferiche che si prendono in considerazione sono: 1) Temperatura. 2) Pressione atmosferica. 3) Umidità. 4) Precipitazioni. 5) Venti.
Clima e tempo meteorologico (o tempo atmosferico) non sono la stessa cosa. La differenza tra questi due termini è legata all’arco temporale considerato.
Il clima prende in esame le condizioni atmosferiche nell’arco dei decenni, mentre il tempo meteorologico considera queste condizioni nel breve termine (pochi giorni o poche settimane).
Le condizioni climatiche dipendono da vari fattori ambientali: 1) Presenza di catene montuose. 2) Vicinanza del mare. 3) Presenza di laghi di grandi dimensioni. 4) Altitudine. 5) Latitudine. 6) Presenza o meno di vegetazione.
Esistono diversi tipi di clima principali: Continentale, caratterizzato da estati calde e inverni freddi. Mediterraneo, caratterizzato da estati fresche e dagli inverni miti, è il clima tipico delle regioni affacciate sul Mar Mediterraneo. Oceanico, caratterizzato da una temperatura mite anche in inverno e da precipitazioni abbondanti tutto l’anno. Desertico, caratterizzato dalla scarsità di precipitazioni; esistono deserti caldi e deserti freddi. Artico, caratterizzato da basse temperature e dalla presenza di un manto nevoso perenne. Tropicale, caratterizzato da temperature elevate tutto l’anno, da una stagione secca e una stagione delle piogge.
È bene ricordare che esiste più di un sistema di classificazione delle fasce climatiche (per approfondire vi suggeriamo questa pagina dell’Enciclopedia Treccani).
Negli ultimi anni il clima sta cambiando; questo fenomeno prende il nome di cambiamento climatico e lo abbiamo approfondito in questa pagina.
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